Pornorama
di Claudia Grande
Il Saggiatore, luglio 2025
pp. 488
€ 19 (cartaceo)
€ 6,99 (e-book)
L'ispettore capo incassò, ma non mollò. Non poteva fare a meno di pensarci: pensare al caso, al ripetersi di uno schema che incarnava un'architettura ben più complessa di quella a cui i giornali avevano scelto di dare credito. Aveva ragione sua madre: il mondo non è questione di quello che si può vedere o toccare, è, puramente e semplicemente, questione di ciò che si sceglie di raccontare e di come lo si racconta. (p. 124)
Era parecchio atteso il ritorno di Claudia Grande, autrice, copywriter e content creator, nonché una delle memers più forti in circolazione, nelle librerie. Avevo molto apprezzato il suo esordio del febbraio 2023, Bim Bum Bam Ketamina, una raccolta di racconti pubblicata sempre da Il Saggiatore.
Avevo scritto di quel testo che mi sembrava la summa, grottesca e al tempo stesso caustica, del mondo contemporaneo rappresentato come una fiera degli orrori: influencer imbottite di cocaina, registi visionari e folli, sedute di psicoterapia, funerali in diretta tv, disinfestatori che gasano a morte le persone per strada, tutto con uno stile di scrittura derisorio e dissacrante
La prova di Grande col romanzo non fa eccezione, ma accentua ancora di più il tono noir/giallo: al centro della trama vi è un mistero, anzi più di uno, e l'ispettore capo Vittoria De Feo, insieme al suo viceispettore Martinelli (che verrà quasi subito liquidato) è chiamata a risolverlo.
Una serie di morti di pornodive e influencer che dai piani alti archiviano come suicidi. Vittoria non ci crede, sente che c'è dell'altro, che i pezzi del puzzle non si incastrano. Di fatto, è sola contro tutti perché nessuno vuole dare credito alle sue intuizioni. Non è facile, dall'altra parte, farlo: Vittoria è una donna difficile, molto sola, arrabbiata e scontrosa, carica di un risentimento corrosivo dovuto a traumi familiari e a relazioni andate molto male che riversa su se stessa, facendosi del male, e sugli altri.
Si potrebbe dire che Vittoria sia uno dei tipici personaggi di Grande: è vero che non è una pornostar o un'influencer, ma si tratta del rovescio della medaglia. Come loro assume psicofarmaci, beve, è autolesionista e, soprattutto, perde il suo geniale intuito proprio quando più le serve.
Aveva bisogno di raziocinio, non di lacrime o empatia; doveva dedicarsi alle ragazze, non a tutte le idiozie intorno a cui il mondo non si stancava di orbitare. Con queste parole in gola, si recò dal dottor Vacca per elemosinare una nuova prescrizione: Stilnox; ma il dottore rifiutò. Le suggerì di ricominciare la terapia farmacologica che aveva interrotto, atta ad alleviare i sintomi di cui soffriva: disturbo esplosivo intermittente, oltre a una leggera sindrome ansioso-depressiva. Abbinati a un sano percorso di psicoterapia, i farmaci l'avrebbero rinvigorita nel giro di qualche mese, restituendole la serenità perduta.
Vittoria finse di ponderare seriamente l'ipotesi. Promise che avrebbe fatto tutto quello che il dottore voleva, se le avesse prescritto lo Stilnox per l'ultima volta. Il dottore capitolò: fu, in effetti, l'ultima volta, ma nessuno dei due poteva saperlo. (pp. 122-123)
Le morti delle ragazze si susseguono rapide; nel frattempo Vittoria viene avvicinata da un ragazzo strano che il lettore identifica come uno scribacchino: ha un blog che si chiama VerItalia, su cui pubblica pezzi di cronaca nera. Perché una tipa come Vittoria dà credito a una persona del genere? Perché è l'unica che le crede, che asseconda le sue idee sui presunti suicidi. Non aveva bisogno di altro: di più benzina sul fuoco.
Così i due proseguono le indagini per conto proprio - perché Vittoria ha avuto la geniale idea di licenziarsi - e saltellano da una parte all'altra del Paese per intervistare (leggi: minacciare, intimidire e ricattare) una manciata di personaggi cruciali per il romanzo: anfitrioni che farebbero un baffo ai party bunga-bunga di Berlusconi, avvocati diabolici, chirurghi plastici pazzi, analisti forensi appassionati di cucina (o meglio delle ricette preferite dei killer più famosi d'Italia), psichiatri-avocado, gatti che parlano e una ventaglio di starlette, attricette, aspiranti Cicciolina imbottite di droga.
Ecco che tornano le tematiche di Bim Bum Bam Ketamina. Una delle ragazze ricorda persino una delle protagoniste della raccolta di racconti, la famosa influencer che infila la mano nel frullatore per guadagnare follower. Nel romanzo c'è un'altra ragazza con una mano mozza che viene ritrovata sui Navigli.
Su un binario parallelo, ci sono altre due persone che indagano sulle stesse morti sospette: Teo e Bet. Due giovani, anch'essi un po' bizzarri, specialmente Bet. Teo, tra l'altro, è figlio del famoso avvocato luciferino che citavo poco fa, e questo avrà un peso nella storia, specialmente quando le cose si faranno concitate.
Nel romanzo di Claudia nessuno è quel che sembra. Vi è una sensazione di ansia e di pericolo a ogni pagina, cosa che fa onore al true crime. Ma non pensate che il libro sia piatto: Claudia Grande racconta l'orrore intrattenendo, come fosse una puntata di Chi l'ha visto? in cui il presentatore appare vestito solo con un tanga di lustrini e accompagnato da una scimmia che parla la lingua dei segni.
Così nel romanzo troverete immagini, mappe, pagine di blog, report, disegni, pagine internet, contratti, deposizioni dal tribunale, consulenze psicologiche firmate, insomma la struttura è movimentata.
(Forse Claudia Grande è Bruno Vespa travestito da bella ragazza, un cosplay nel cosplay).
Il finale rivela ovviamente tutti i segreti e scopre tutti gli altarini.
Chiaro omaggio del titolo a Glamorama di Bret Easton Ellis, laddove Grande insiste sul versante sessuale e pornografico come metafora del marcio della società.
Se devo trovare un difetto, il libro è eccessivamente lungo e, in alcuni passaggi, un po' confuso. Immagino però che non debba essere stato facile scriverlo e affrontare tante tematiche in quasi cinquecento pagine.
Lo consiglio a chi ama i true crime, le scritture grottesche e divertenti, o a chi ha letto e apprezzato Ellis.
Deborah D'Addetta
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