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Wilkie Collins e il suo gusto per il poliziesco e il mistery in epoca vittoriana nei classici "La donna in bianco", "La pietra di Luna" e "Senza nome"

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Wilkie Collins
La donna in bianco
di Wilkie Collins

Trad. di Stefano Tummolini
pp. 840
€ 15 cartaceo
€ 7,99 (ebook)
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La pietra di Luna
di Wilkie Collins

Trad. di Martina Rinaldi
pp. 600
€ 15 cartaceo

€ 7,99 (ebook)

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Senza nome
di Wilkie Collins

Trad. di Luca Scarlini
pp. 864
€ 15 cartaceo

€ 7,99 (ebook)

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Fazi editore, gennaio 2024



Nel 1860 Charles Dickens pubblicò il romanzo La donna in bianco a puntate sulla sua rivista «All the Year Round», suscitando uno straordinario interesse nel pubblico che seguì per un intero anno le vicende della sventurata  “donna in bianco", ovvero Anne Catherick e quelle degli altri personaggi, descritti con grande abilità psicologica, da Wilkie Collins, come la figlia maggiore di casa Fairlie, Marian Halcombe e ovviamente il coraggioso Walter Hartright. L'opera, ricca di suspense e colpi di scena, ha contribuito a delineare le caratteristiche del romanzo gotico vittoriano.


Limmeridge House è la dimora a cui ruota questo romanzo, dalle atmosfere gotiche e dal ritmo incalzante, tanto magistralmente condotto da valer a Collins il titolo di padre del poliziesco inglese. Siamo nella Londra vittoriana e un insegnante incontra i destini della famiglia Fairlie, quasi involontariamente e per intercessione di un amico, che pensa che il Cumberland sia il luogo ideale e per Mr Hartright, il protagonista (o uno dei tanti), per poter mostrare la sua capacità di insegnare arte e farsi valere nella buona società. Le cose andranno diversamente, perché la minore delle fanciulle a lui assegnate, diventerà per l’educatore motivo di dolorosa infatuazione, essendo i due troppo lontani nella posizione sociale ed essendo la giovane miss Fairlie già promessa sposa ad un enigmatico baronetto. 


Ma già all’inizio a colpire è la misteriosa figura di una dama in bianco, che compare una notte sulla via di Walter Hartright e i cui deliri spaventano a morte lo stesso; la donna sembra legata alla famiglia Fairlie da un’oscuro passato.

“Le parole mi morirono sulle labbra. Non appena mi azzardai a nominare la persona che l’aveva messa in manicomio, ella balzò in ginocchio. Un cambiamento straordinario e sorprendente si operò in lei. Il suo viso, di solito tanto commovente nella sua nervosa suscettibilità, debolezza e incertezza, venne d’un tratto incupito da un’espressione di odio e di paura intensi, maniacali, che comunicavano una forza selvaggia, innaturale, a ogni suo tratto. Nella luce torva del crepuscolo i suoi occhi si dilatarono, come quelli di un animale selvaggio.”

La narrazione è articolata attraverso la voce di diversi narratori, creando una struttura polifonica che aumenta il senso di mistero e ambiguità. Lo stile di Collins è caratterizzato da una prosa limpida e descrittiva, capace di creare atmosfere suggestive e di tensione psicologica.

L’opera esplora diverse tematiche, tra cui il tema del doppio, attraverso la presenza di due donne, Laura Fairlie e Anne Catherick, entrambe vestite di bianco e con un'apparente somiglianza fisica, rappresenta un elemento chiave del romanzo. Il tema del doppio riflette l'ambiguità della natura umana e la complessità della realtà.


Inoltre il romanzo offre una rappresentazione critica della società vittoriana, con i suoi ipocriti valori borghesi e la rigida divisione in classi. Il romanzo denuncia l'oppressione delle donne e l'ingiustizia sociale. Elemento chiave è anche il potere della mente, la suggestione e l'illusione assumono un ruolo fondamentale nel romanzo, mostrando come la mente possa essere manipolata e come la realtà possa essere percepita in modo distorto.


La pietra di Luna è forse il romanzo più famoso dello scrittore, scritto e pubblicato nel 1868. È considerato uno dei primi romanzi polizieschi della letteratura inglese e ha influenzato notevolmente il genere del giallo e del mystery.  La trama ruota attorno al furto di un prezioso diamante, la pietra di luna, dall'India, e agli eventi misteriosi che seguono il suo ritorno in Inghilterra. 


Dopo secoli di avventure e vicissitudini, la pietra di Luna, antico diamante giallo originario dell'India, giunge in Inghilterra e viene donata a una giovane nobildonna di nome Rachel Verinder nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Il gioiello, di valore inestimabile, scompare in circostanze misteriose quella notte stessa e un famoso investigatore, il sergente Cuff, viene incaricato di ritrovarlo. L’indagine, purtroppo, non porta ad alcun risultato e causa, anzi, sgomento e confusione sia tra i membri della famiglia Verinder e tra la servitù. La narrazione, in cui tutti i personaggi sono apparentemente innocenti ma allo stesso tempo possibili colpevoli, si sviluppa seguendo le sorti della pietra di Luna, in un groviglio di eventi drammatici raccontati, dai diversi protagonisti. A fare da sfondo, la romantica storia d'amore che, si segue con interesse, mentre si passa tra suspense e curiosità.


Il romanzo è strutturato come una serie di testimonianze raccolte da diversi narratori, ognuno dei quali fornisce un pezzo del puzzle che porta alla soluzione del mistero, tuttavia il genere è più colloquiale e i riferimenti diretti ai lettori sono evidenti in molti punti e i racconti, affidati ai vari personaggi, si susseguono nella seconda parte e sono otto, mentre nell'epilogo sono le dichiarazioni a farla da padrone. 

“Prestate molta attenzione, o vi troverete decisamente smarriti quando andremo più a fondo in questa storia. Sgombrate la vostra mente dai pensieri sui bambini, sul pranzo, sul cappellino nuovo o su qualsiasi altra cosa. Cercate di dimenticare la politica, i cavalli, i listini di borsa e le rimostranze al vostro club. Spero che non me ne vorrete se mi prendo questa libertà: ma è il solo modo di cui dispongo per fare appello al cortese lettore.”

Collins vi affronta temi come la classe sociale, il colonialismo e le restrizioni imposte alle donne nella società vittoriana.

Il romanzo è scritto in uno stile vittoriano caratterizzato da un linguaggio formale e descrittivo.


In Senza nome scritto da Wilkie Collins e pubblicato nel 1862, anche se è uno dei romanzi meno conosciuti dell'autore, si conservano molte delle caratteristiche dei romanzi precedenti. La trama è incentrata sul tema dell'identità e dell'eredità. Il romanzo segue le vicende delle sorelle Magdalen e Norah Vanstone, che vengono sradicate dalla loro vita agiata, alla morte del padre, lasciando loro quasi nulla. La famiglia dei Vanstone scopre che le ragazze sono illegittime, e quindi perdono il diritto all'eredità della loro madre. Magdalen decide di lottare per riavere ciò che gli spetta di diritto e intraprende un viaggio attraverso una serie di inganni, travestimenti e complotti per ottenerlo. Il romanzo esplora il tema dell'identità personale e sociale e Collins utilizza la suspense e i colpi di scena per mantenere l'interesse del lettore.


Pagine di diario e lettere si inseguono attraverso le otto scene della narrazione e le descrizioni appaiono vivide e dense di particolari, contribuendo al fascino del racconto.

“Ogni nervo del corpo di lei percepì la momentanea stret­ta della sua mano, con la delicata ricettività che accompagna i primi passi vacillanti sulla strada del recupero della salute. Guardò il suo colorito che mutava, ascoltò le parole esitanti, e tutte le capacità di intuizione del suo sesso e della sua età la fecero arrivare in fretta alla verità.”

Come in molti dei suoi romanzi, Senza nome affronta anche temi sociali e politici, come le disparità di classe e le ingiustizie del sistema legale. La prosa è fluida e ancora una volta la varietà di tecniche narrative e il linguaggio, ricco di dettagli e descritti in modo vivido, contribuiscono a creare un'atmosfera coinvolgente.


Samantha Viva