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Eva, Lafebre, Barcellona: "Io sono il loro silenzio" è un noir innaffiato da bicchieri di Cava e intrighi familiari

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Io sono il loro silenzio. Un noir a Barcellona
di Jordi Lafebre
Bao Publishing, 2023

Traduzione di Francesco Savino

pp. 112
€ 22,00 (cartaceo)
€ 10,99 (e-book)

Al Port Olimpic mi imbatto in Rafel, che offre i suoi servizi e la sua bagnarola a turisti ubriachi e famiglie ricche. Lo pago con la carta. Gli spiego che dobbiamo seguire lo yacht che appartiene a un magnate, dobbiamo smantellare un traffico clandestino e una truffa internazionale... E incastrare un omicida. La cosa sembra piacergli. (p. 73)

Ho vissuto a Barcellona diversi anni, adesso è da un po' che non ci torno, è una città carica di malinconia e crudelmente romantica, ha l'anima di un luogo dove molte vite si sono intrecciate a molti destini, e come la montagna del Tibidabo con il suo santuario Barcellona veglia e protegge chiunque calpesti il suo suolo, con la promessa di non lasciare nessuno indifferente davanti alla sua bellezza. In primavera, durante le ore pomeridiane, l'intera città sembra coperta da un velo dorato che esalta le guglie delle cattedrali gotiche e illumina le montagne in lontananza e le rondini che gridano nell'aria tiepida. 

Jordi Lafebre compie un atto d'amore ai luoghi delle sue storie, e nessuno come lui è in grado di riuscire a restituire la malinconia e il romanticismo di Barcellona in un nuovo, magistrale fumetto, Io sono il loro silenzio, dove i colori tenui dell'oro e del rosato si alternano al blu intenso e al viola della notte. Eva è una giovane psichiatra e psicoterapeuta di Barcellona che è stata radiata dall'albo per comportamenti ritenuti "poco canonici" dai suoi pazienti, e per questo è costretta ad affrontare una serie di sedute psicoterapiche con il dottor Llull. Nel frattempo, intrattiene spesso conversazioni con la sua prozia Maria Dolores, sua nonna materna e sua nonna militare, morta durante la Guerra Civile, queste donne la guidano nell'agire con giudizio e nel tenere sempre a mente qual è la cosa giusta da fare. Un unico dettaglio: queste donne sono morte, e queste conversazioni sono tutte immaginarie. Proprio il suo metodo poco ortodosso di relazionarsi ai suoi pazienti condurrà Eva nelle vigne catalane dove la famiglia Monturós produce un vino Cava pregiatissimo, e dov'è in corso una guerra testamentaria per accaparrarsi l'eredità dell'anziana capofamiglia Monturós. 

Eva viene infatti chiamata a supportare una sua giovane paziente, Penélope, alla lettura del testamento della nonna Dolores Monturós. Presso la tenuta dei Monturós, fa la conoscenza degli zii di Penélope, Josep e Francesc Monturós, quest'ultimo al vertice dell'azienda di famiglia e coinvolto in affari illeciti e macchinazioni politiche, oltre che in indagini per evasione fiscale e abusi sessuali. "Insomma, un pezzo di merda", come non tarda a commentare la prozia Maria Dolores. Presa dalle sue nevrosi notturne e dopo aver trascorso un'intera giornata con la famiglia Monturós, Eva si mette alla ricerca di informazioni su Francesc Monturós e gli invia una mail carica di insulti, alla quale Francesc le risponde invitandola ad un ultimo bicchiere in cantina, nel cuore della notte, chiaramente alludendo all'eventualità di un incontro sessuale. Eva, che asseconda le sue attitudini autodistruttive e che ha una scarsa considerazione del pericolo, scende in cantina per trovare Francesc... morto avvelenato. Parte così l'indagine del nuovo noir di Jordi Lafebre, autore del già acclamato e nostalgico racconto di un amore ritrovato in Nonostante tutto, sempre edito per Bao Publishing.

Eva Rojas ha tutte le caratteristiche per diventare la protagonista di una serie gialla ideata da Lafebre, ha buon gusto e le piace la moda, ha la lingua affilata, le sue tre antenate le fanno da guida e da grillo parlante durante le sue azioni che rischiano di sfociare nell'illecito, come effrazioni e intralci alla polizia di Barcellona, che investiga sull'omicidio di Francesc Monturós, con una capa della polizia che ad Eva ricorda tremendamente la cancelliera tedesca Angela Merkel. Durante la sua seduta di psicanalisi, durante la quale lo psichiatra Llull dovrà valutare se Eva è pronta a ritornare al lavoro oppure se debba essere definitivamente interdetta dall'albo degli psichiatri per i suoi modi poco ortodossi con i pazienti, la giovane  ricostruirà la sua ultima settimana di permanenza presso la tenuta dei Monturós, dove è stata chiamata per accorrere in aiuto alla sua paziente Penelope, giovane donna piena di complessi e di fragilità, e dove dovrà fare da mediatrice durante il dibattito che si terrà all'apertura del testamento dell'anziana matriarca della famiglia Monturós. Prendendo le redini della seduta, Eva cercherà di spiegare al suo analista tutti i dettagli del delitto, accompagnando anche noi nella lettura dal principio alla fine, per approdare alla risoluzione del mistero della famiglia Monturós e dell'omicidio di Francesc. 

Attraverso le indagini sui misteri e gli intrighi finanziari della famiglia vinicola, ci addentreremo anche nel passato familiare di Eva e nel complicato rapporto con le donne della sua famiglia, un passato costellato da disturbi psichiatrici e dipendenze, nel quale gli uomini sono protagonisti assenti di una violenza che attraversa generazione dopo generazione le vite delle donne di ogni genealogia, intrecciando il vissuto personale con il passato storico e politico della Spagna franchista. La narrazione è continuamente intervallata da colpi di scena mozzafiato e svolte inaspettate nelle indagini, che si alternano alle azioni spericolate di Eva che, forse per via delle sue patologie, ha una scarsa considerazione del pericolo e si imbatte spesso in situazioni che mettono a repentaglio la sua vita. Una fra tante, quando ingaggia un marinaio della Barceloneta per inseguire lo yacht di uno dei membri della famiglia Monturós e saltarci sopra per coglierlo in flagranza di reato e ottenere finalmente le prove per individuare l'assassino di Francesca. Ben presto, Eva dovrà riconoscere che la ricerca del assassino sarà di vitale importanza per lei stessa dal momento che rischierà di essere indagata come responsabile dell'omicidio. 

Io sono il loro silenzio ha il ritmo narrativo di un romanzo di Alicia Giménez-Bartlett o di Andrea Camilleri, e là protagonista di questo fumetto non ha niente da invidiare a Montalbano o a Petra Delicado. Se questo è l'inizio di una serie, abbiamo la nostra Miss Marple millennial.

Matteo Cardillo