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I Piccoli Atlanti Edonisti dell'Ippocampo: Parigi

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Piccolo Atlante Edonista - Parigi
di Hélène Rocco e Sophia Van den Hoek
L'ippocampo, novembre 2023


Traduzione di Tommaso Melilli


pp. 256
€ 25 (cartaceo)

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Quante guide alla città di Parigi esisteranno, nel mercato editoriale? Non importa. Nessuna sarà completa, esteticamente appagante e piena di curiosità come il Piccolo Atlante Edonista pubblicato da L'ippocampo e dedicato alla ville lumière. L’originalità di questa guida – a metà tra architettonica, gastronomica, artistica e di chincaglierie – parte già dalla suddivisione della topografia della città che viene proposta nell’introduzione: non per arrondissements, non semplicemente per quartieri più famosi, ma raggruppando varie zone attorno ad alcuni punti di attrazione significativi: Rive dei canali per il X e XIX arrondissements, Bastille per l’XI, XII e XX, o ancora il Cuore di Parigi per il suo centro geografico esatto e i Gobelins per il V, XIII e XIV, dal nome di una stazione del métro che a sua volta deve la nomenclatura a un antico laboratorio di tessitura di arazzi. 



Così, già dall’introduzione, le autrici Hélène Rocco e Sophia Van Den Hoek propongono un approccio particolare al racconto della città e dei suoi luoghi: i monumenti di interesse più turistico fanno da sfondo ai vari quartieri, mentre veri elementi di attrazione sono i ristoranti, le pasticcerie, i negozi più curiosi, i giardini, alcuni edifici spesso anonimi ma che raccontano una storia di arte e architettura che si svela solo all’occhio più attento. Per esempio, nel capitolo Parchi e giardini chic, accanto al celebre Jardin du Luxembourg viene consigliato anche il piccolo e nascosto Musée Zadkine, giardino segreto che ospita l’atelier dell’artista, e l’Île aux cygnes, isola artificiale lunga meno di un chilometro che ospita, sulla sua punta a sud, una replica in piccolo della Statua della Libertà. 



Le tracce del passato di Parigi sono spesso da cercare nella sua architettura e nel paradosso che essa rivela: pur essendo una città dalla storia millenaria, la maggior parte dei suoi edifici e monumenti risale all’epoca del Terzo Impero – circa la metà dell’Ottocento –, quando Napoleone III ne promosse una ridefinizione urbanistica volta a estirparne l’anima ancora medievale, fatta di palazzi in mattone e legno e vicoli stretti, e renderla piuttosto una capitale sontuosa, con viali ampi illuminati da lampade a gas. Sono ottocenteschi, per esempio, i Passages
Tipicamente parigine, queste gallerie commerciali sono incastonate tra i palazzi per offrire scorciatoie al riparo dalla pioggia. Nella prima metà dell’Ottocento erano così popolari che la capitale ne vantava circa 150. Oggi, sebbene molte siano andate distrutte, se ne contano ancora parecchie tra gli angoli del II arrondissement. (p. 43) 
I luoghi di Parigi raccontati e fotografati in quest’Atlante evocano non un unico spirito ma i molteplici che animano le città e che cambiano di strada in strada. Per esempio South-Pigalle, quartiere del IX arrondissement ai piedi di Montmartre, evoca l’atmosfera bo-bo, ovvero bourgeois-bohème: in effetti in queste strade, un tempo solcate da George Sand e Alexandre Dumas, l’atmosfera del Romanticismo è vivida anche grazie al museo che lo celebra, il Musée de la vie romantique
Il nostro posto preferito, però, è un altro, e lo si incontra nel capitolo Rive dei canali
Meta di rilassanti passeggiate, il Canal Saint-Martin si estende dal Bassin de la Villette al Port de l’Arsenal per circa 4,5 chilometri. Per consentire alle imbarcazioni di passare tra due diversi livelli d’acqua, questa via navigabile si giova di nove chiuse e due ponti girevoli. […] Per passare il capitano deve dichiararsi e fornire l’identità dell’imbarcazione. (p. 184) 


Parigi è tante cose: letteratura, moda, musica, filosofia, ma anche bistrots, jazz club, boulangeries. La forma d’arte forse più comunitaria, quella che sembra unire tante persone e resistere al passare dei decenni, è il cinema: i parigini amano visitare le innumerevoli sale della Rive Gauche, molte piccole e spesso indipendenti, che propongono novità ma anche film d’essai. Il più celebre è forse Le Champo, nel Quartiere Latino, e ha un calendario densissimo che si spinge per tutta la notte fino alle prime ore del mattino. 

Di fronte a ogni uscita della collana dei Piccoli Atlanti Edonisti restiamo sempre entusiasti, ammirati, pronti a fare le valigie e a prenotare un volo: è stato così anche per il volume su Parigi, che è una guida, un contenitore e un album fotografico che piacerà a chi ha un vero amore per la città, e a chi vorrebbe viverla comme un vrai parisien.

Michela La Grotteria

Tutte le immagini presenti nell'articolo sono pubblicate su gentile concessione della casa editrice L'ippocampo.