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Un'immersione tra gli eroi e le eroine della nostra infanzia, da Lady Oscar a Holly e Benji, da Goku a Sailor Moon: "Destinazione manga" di Mara Famularo

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Destinazione manga Mara Famularo


Destinazione manga
di Mara Famularo
Il Mulino, agosto 2023

pp. 168
€ 13,00 (cartaceo) 
€ 6,99 (ebook)


Ci sono dei frammenti di ricordi che le persone, come me, nate tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta condividono anche senza essersi mai conosciute. Sono, per esempio, i chilometrici campi da calcio in cui Oliver Hutton (o Capitan Tsubasa) corre a perdifiato per raggiungere la rete avversaria, oltre la linea curva dell'orizzonte, e calciare palloni tanto potenti da subire deformazioni impossibili. Oppure è il luccichio dei grandi occhi azzurri di Lady Oscar, che fissa minacciosa l'avversario prima di scagliare il fendente che lo disarmerà. (p.11)
Senza alcuna esclusione, tra gli anni Ottanta e Novanta si tornava da scuola, si faceva merenda e si guardavano i cartoni animati. C'era l'ansia di perdere la puntata perché chissà quando l'avrebbero ritrasmessa, non si vedeva l'ora di parlare di quanto era accaduto con i compagni di classe e di rimettere in scena i momenti più drammatici nel corso della ricreazione, interpretando ora Sailor Moon, ora Goku, ora Mila, ora Oliver. Non ha importanza quale fosse il cartone preferito perché (quasi) tutti avevano un elemento in comune: erano un prodotto di animazione che arrivava dalla cultura giapponese. Erano anime tratti da manga, quella strana forma di fumetto che si leggeva al contrario e che era in bianco e nero: tutto un altro mondo rispetto a Topolino o altri fumetti che si consumavano sin dall'infanzia. 

Destinazione manga. Alla scoperta di mondi, storie, protagonisti di Mara Famularo, firma di Fumettologica e TuttoLibri, ed edito da il Mulino, si presenta come guida in questo universo che, per alcuni, ha la familiarità dell'infanzia, per altri è ancora un mondo sconosciuto. Con chiarezza, l'autrice spiega la nascita e l'evoluzione del manga, le ragioni del suo straordinario successo in tutto il mondo e fa una puntuale classificazione dei vari sottogeneri portando così più ordine e cognizione di causa per chi consuma(va) questi prodotti. Lungi dallo scadere in eccessivi tecnicismi, Destinazione Manga si propone come porta d'ingresso per questo mondo anche per chi non ha mai fruito di questo prodotto narrativo. Vista la diffidenza con cui, per lungo tempo e ancora oggi del del tutto sopita, gli adulti si sono approcciati ai manga al loro arrivo nel mondo occidentale, una lettura di questo tipo potrebbe essere ottimale per genitori e insegnanti che cercano una via d'accesso a narrazioni che, con i dovuti adeguamenti e cambi, continuano ad affascinare anche le nuove generazioni. D'altra parte, già uno scrittore del calibro di Gianni Rodari scriveva, nel 1980: "Bisognerebbe vedere oggettivamente, liberandoci dai nostri pregiudizi personali, che cosa è per un bambino l'esperienza di Goldrake, [...] questa specie di Ercole moderno".

Partendo dalle basi, quindi trattando il formato del manga, le caratteristiche grafiche comuni, la modalità di lettura e le classificazioni per età e tipologia di storia, si arriva all'approfondimento di alcune tematiche, tra le quali va segnalata l'evoluzione delle rappresentazioni di genere e dei rapporti sentimentali e sessuali. 
I personaggi dei manga sono immediatamente riconoscibili e con un certo immobilismo di fondo. I protagonisti dei battle shonen – rivolti a un pubblico adolescente e incentrati su combattimenti in crescendo di difficoltà, come Dragon Ball – sono coraggiosi, leali, pronti al sacrificio e tutti d'un pezzo: ricalcano il concetto antiquato di mascolinità. Le figure femminili nei prodotti shonen – rivolti a un pubblico maschile adolescente – sono spesso procaci, sessualmente ammiccanti e protagoniste di situazioni in cui vengono oggettificate sessualmente contro la loro volontà. I colpi di vento che scoprono le mutandine, scene in cui i costumi vanno a brandelli fanno parte del fenomeno denominato fanservice che non ha scopi a livello di trama, ma stuzzica pruriginose fantasie. Questi elementi sono piuttosto monolitici nel manga e, a seguire, negli anime, ma pur con fatica e con minimi aggiustamenti, dovuti anche all'aumento di pubblico femminile, stanno andando incontro a piccole modifiche. 
Deku di My Hero Academia piange molto più spesso di Goku e Pegasus, anche semplicemente per commozione e gratitudine, elemento che sembra un passo avanti verso lo sgretolamento dell'ideale di eroe come guerriero tutto d'un pezzo. (p. 58)
Anche le nuove versioni di vecchi prodotti, come I cavalieri dello zodiaco, mostrano un cambiamento in tal senso. Pegasus, nella recente saga anime di Hades è molto più propenso al pianto di quanto non lo fosse nella prima versione. Per quanto riguarda il fanservice, Eiichiro Oda, autore del fenomeno globale One Piece, ha dichiarato di voler rinunciare a scene consolidate del meccanismo, segno che l'errore nella rappresentazione delle donne come oggetti e il concetto di consenso si stanno facendo strada.
A differenza di paesi con un retaggio culturale cristiano-cattolico come il nostro, in Giappone la sessualità non è infatti inquadrata nell'ottica del peccato e della colpa, ma intesa come parte gioiosa e naturale della vita. (p. 86)
Sentimenti ed erotismo sono parte della narrazione dei manga e presentano uno specchio molto ampio rispetto alla rappresentazione dei rapporti fisico-sentimentali. Non solo eterosessuali, quindi, ma con storie catalogate sotto il nome di boy's love e shojo-ai, rispettivamente per relazioni romantiche tra ragazzi e ragazze, per poi arrivare al yaoi e yuri con contenuto sessualmente esplicito e rivolto a una fascia d'età più matura. Un tale ampliamento dello spettro di rappresentazione, non da sempre sentito nel fumetto occidentale, è solo uno dei tanti tasselli che ha contribuito al successo del genere. Perché i manga, come ogni prodotto narrativo, coinvolgono, emozionano e consentono a chi legge o guarda di immedesimarsi, sentirsi rappresentato e capito anche in età di difficile passaggio come l'adolescenza.

Destinazione manga, con il suo rivolgersi sia a chi ha esperienza sia a chi ancora ne è privo, è un saggio snello e completo che contribuisce all'abbattimento della dinamica del gatekeeping e spiega perché questo genere narrativo è amato e di ispirazione per il pubblico mondiale. Per essere partito da una nazione che per secoli ha vissuto in quasi totale isolamento, è un risultato fenomenale.

Giulia Pretta