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Una generazione di uomini mutilata e una generazione di donne che emerge: "Il ritorno del soldato" di Rebecca West

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Rebecca West il ritorno del soldato

Il ritorno del soldato
di Rebecca West
Fazi editore, ottobre 2022

Traduzione e postfazione di Benedetta Bini

pp.134
€ 16,00 (cartaceo) 
€ 8,99 (ebook)


«Com'è stato ferito?», domandò.
La donna tracciò un disegno sul tappeto con la punta del grosso stivale.
«Non so proprio come dire... Non è esattamente ferito... È esplosa una bomba e...».
«Commozione cerebrale?», suggerì Kitty.
La donna rispose subito con una strana umiltà, quasi a volerci offrire una parola su cui aveva rimuginato a lungo senza arrivare a intenderne il significato, sperando che noi, dotate di un'intelligenza superiore, l'avremmo compresa. «Shock da bombardamento». (p. 19)
Jenny e Kitty stanno aspettando il ritorno di Chris dal fronte durante la Prima Guerra Mondiale. Appartengono alla ricca borghesia: Chris e Kitty hanno modellato la signorile dimora di Baldry Court come un rifugio arcadico lontano dalle brutture del mondo, anche se il male li ha trovati lo stesso colpendoli con la morte del figlio. Jenny, cugina di Chris e sua compagna d'infanzia, non è meno ansiosa di Kitty di rivederlo. Ma l'uomo che torna dalla Francia non è lo stesso che è partito: lo shock vissuto in guerra si è manifestato con un'amnesia che lo ha portato a dimenticare gli ultimi quindici anni della sua vita. Nella sua testa è ancora ventenne, innamorato di Margaret, una paesana, e non ha idea di chi sia Kitty e di cosa li leghi. Il trauma è così stratificato che anche l'auspicabile ritorno della memoria potrebbe non essere la soluzione per riportare la felicità domestica.

Il ritorno del soldato è il romanzo d'esordio di Rebecca West, scrittrice combattiva e femminista e una delle poche a essere ritratta sulle pareti della London Library, come ricorda Benedetta Bini nella postfazione. Scritto quando l'autrice lasciò Londra incinta del figlio di H.G.Wells, il romanzo parla di amnesia, di maternità e paternità, e porta alla luce non solo il tema dello shell shock, ma anche quello del cambio dei rapporti familiari e della nuova posizione della donna in una società sconvolta dalle fondamenta. 
«Kitty», disse lui, a bassa voce e con dolcezza, guardandosi intorno come alla ricerca di una parola gentile per rendere la scena meno dolorosa, e si chinò a baciarla. Ma non ci riuscì. Il pensiero di un'altra donna gli tolse il respiro, facendogli affluire il sangue al viso.
Con un gesto di stizza, come quello di un bambino che dice: «Be', se non vuoi, certo non lo voglio nemmeno io, sta' pur sicuro!», Kitty si ritrasse da quella carezza sospesa. (p. 34) 
È una triade femminile quella che ruota intorno a Chris. La narrazione è affidata, in prima persona, a Jenny, cugina di Chris e con sentimenti di affetto e amore che nascono dalla familiarità dell'infanzia: con la voce di Jenny ci troviamo nel pericoloso terreno del narratore inaffidabile, portato ai massimi livelli nella saga della famiglia Aubrey (potete trovare qui la recensione). Margaret, la donna di cui Chris era stato innamorato in gioventù e dalla quale si era allontanato con il pretesto di un banale litigio, è figura materna e accogliente, un salto indietro rispetto agli orrori della guerra. Ormai sposata, condivide con Chris il profondo lutto della perdita di un figlio, e non ha mai dimenticato quell'amore di gioventù ricordato nei toni idilliaci e arcadici che tutti i primi amori hanno. Infine, Kitty, la moglie legittima, che, attraverso lo sguardo di Jenny ci viene presentata come eccezionalmente bella, raffinata, di buon gusto, ma quasi come una figurina di carta ritagliata, una donna senza spessore come quelle che si possono trovare nelle riviste di moda. Jenny, la cui descrizione di Kitty non può non ricordare quella che sarebbe stata la visione di Cordelia da parte delle sorelle nella famiglia Aubrey, è convinta che la cognata l'abbia sempre segretamente odiata. Eppure è Kitty la figura più moderna e pragmatica quando Chris torna a casa. Si fa trovare con abiti che possano richiamare alla mente il giorno del matrimonio, non si oppone alle visite a Margaret e, con ironia dolorosa, pensa già a viverla come se il marito avesse un'amante: situazione di certo più comprensibile e gestibile rispetto a un'amnesia così profonda. Non si presenta come la figura di donna comprensiva e accogliente, dedita alla cura dell'uomo. 
«Sta bene quanto basta per ricordarsi di lei» (p. 41),
afferma senza appello nel parlare della malattia del marito e della sua infatuazione per quella che definisce "una povera stracciona". Nella sua comprensibile rabbia e stizza è l'incarnazione del cambiamento del modello femminile che, con lo scoppio della guerra, si era visto in posizioni lavorative a cui nessuno aveva mai pensato prima. Una donna che esce dal mero ambito del focolare per prendere un posto nel mondo esterno. 
Ma l'espressione assente di quegli occhi ci faceva capire esattamente dove eravamo: io ero solo una trascurata compagna di giochi, e Kitty ancor meno di questo, e cioè una donna sconosciuta che era diventata una presenza decorativa nella sua casa e dava disposizioni per il menù. (p. 83)
La sindrome da stress post traumatico si affaccia nella letteratura in questi anni. Gli uomini che tornavano dal fronte fisicamente mutilati erano un danno tangibile; lo shell shock era terreno nuovo e spaventoso per cui non esistevano cure e che non si sapeva come affrontare. Lo vediamo trattato in altre opere come La signora Dalloway di Virginia Woolf, e con Chris Baldry vediamo come l'orrore del combattimento non sia che una minima parte di traumi sovrapposti, alcuni così ignorati da esplodere con questa radicale amnesia che, a conti fatti, rende felice Chris e che ci si domanda se sia davvero il caso di curare. 
«È la mia professione. Riportare le persone da vari e lontanissimi luoghi della mente verso la normalità, che è dove, secondo l'opinione generale, devono stare. Ma io stesso a volte non ne vedo l'urgenza». (p. 103)
Così si esprime il dottor Anderson chiamato a curare Chris. La cura, il vero e reale ritorno del soldato, potrebbe non essere una cosa positiva. Significherebbe l'accettazione della morte del figlio, di non essere sposato alla donna che amava in gioventù e, visto che è fisicamente abile, potrebbe anche riportare Chris in trincea.
Gli uomini del romanzo hanno bisogno di cure. Chris si appoggia a Margaret e così anche il marito legittimo di Margaret, il signor Grey, è malato di cuore e ha scaricato il peso del sostentamento su Margaret. Una generazione di uomini perduta e una di donne che emerge sullo sfondo di un conflitto come mai il mondo non ne aveva visto. Nessuna meraviglia che si cerchi rifugio dove si può: in una signorile e irreale dimora o nel profondo della propria mente e del proprio passato.

Giulia Pretta