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Laddove ci sia un sentimento puro, di volontà condivisa, di appoggio incondizionato e reciproco, allora quello è l'unico luogo in cui stare. «Un'estate fa», volume 2 di Zidrou e Jordi Lafebre

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Un'estate fa - volume 2
di Zidrou e Jordi Lafebre
Traduzione di Michele Foschini
Milano, Bao Publishing, 2022

pp. 160
€ 23,00 (cartaceo)
€ 12,99 (ebook)

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Dopo il primo, poetico e bellissimo, volume edito nel 2019 che raccoglieva i primi tre capitoli delle avventure della famiglia belga Faldérault, arriva in libreria il secondo e ultimo volume che prosegue il racconto per altri tre capitoli, pubblicati tra il 2018 e il 2021 col titolo complessivo di Les beaux étés, coprendo altrettanti anni, il 1980, 1979 e il 1970, andando, anche stavolta, a ritroso. Il fil rouge che lega i vari episodi sono sempre le vacanze estive, tanto attese da tutti i componenti della famiglia ma ogni volta colpite da un qualche imprevisto. La data di partenza è sempre un mistero poiché il capofamiglia, Pierre, è un disegnatore costantemente in ritardo con le consegne.

Quello che emerge in queste storie è la dolcezza e l'amore che fa da collante in questa famiglia. Ritardi, incomprensioni, litigi: tutto viene trattato con estrema morbidezza e comprensione, nonché una notevole capacità di improvvisazione. L'amore pulito e sincero è la base di questa famiglia, in cui ci si prende cura dei sentimenti spiacevoli, a tal punto che il rimpianto per una vacanza estiva non andata proprio benissimo, diventa il motivo - o meglio, un pretesto - per fare un viaggio a pochi giorni dal Natale. In tal modo, anche gli imprevisti che accadono, come, nella prima storia, l'aver affittato una casa inesistente per le vacanze viene risolta con leggerezza e capacità di adattamento, coinvolgendo i compagni di sventura: come dice la mamma, ad un certo punto "la gentilezza è l'amore a piccoli bocconi, che si dà con il cucchiaino".

La consapevolezza di essere un unico nucleo in cui ognuno potrà sempre e comunque contare sull'altro trova la sua piena espressione in uno scambio di battute tra il papà e la figlia più grande:  quando il primo si chiede come potranno alloggiare in quel luogo in cui non c'è nulla, neppure la casa - inesistente - che avevano scelto da un catalogo ("Qui?! Ma... ma! Non abbiamo niente, qui!), la ragazza risponde obiettando "Non è vero, abbiamo noi!". Perché non conta quanto o cosa ti manchi o in quali disavventure incapperai, laddove ci sia un sentimento puro, di volontà condivisa, di appoggio incondizionato e reciproco, allora quello è l'unico luogo in cui stare.

Degni di nota, come sempre i disegni e la capacità di rendere appieno le atmosfere della stagione estiva. I colori, limpidi e brillanti, si uniscono alla gestione - magistrale - delle ombre degli alberi, che si stagliano sulle figure senza coprirle. Il tratto, deciso ma non netto, si accompagna alla dolcezza di racconto e ne amplifica il messaggio. Questa uscita conclude l'opera di Zidrou e Lafebre, costituendo un dittico sulla tenerezza, salvifica, che vive in un amore.

Valentina Zinnà


Tavole riprodotte su gentile autorizzazione della casa editrice.