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«Siamo sempre state solo noi tre e dobbiamo poter contare l'una sull'altra, fino alla fine»: "Le tre figlie" di Anna Dalton

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Le tre figlie
di Anna Dalton
Garzanti, 2022

pp. 288
€ 18,60 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Aveva parlato molto con Elena della difficoltà comune a tutti di giudicare i propri genitori come delle persone qualunque. Se li incontrassimo come sconosciuti in posta, o al bar, ci starebbero simpatici? Li troveremmo intelligenti? Belli? Rideremmo alle loro battute? Penseremmo che sono felici della loro vita? Si è talmente invischiati nei legami familiari da non riuscire a capirlo mai. Ci vuole un occhio acuto e una concreta dose di distacco per giudicarli come individui e non come parti di noi stessi. Vederli per come sono realmente e non per come ci fanno sentire. (p. 75)

Si può cambiare il titolo a un romanzo? No? Peccato, perché è da quando ho iniziato a leggere questo nuovo libro di Anna Dalton che lo chiamo Le tre sorelle. E in effetti questo titolo alternativo ci starebbe bene, perché è proprio sul rapporto di sorellanza che si focalizza la parte più interessante e narrativamente prolifica del libro. Certo, le tre sorelle Montefalco si riuniscono per provare a fermare l'ennesima stravaganza della madre Dalia, ovvero pubblicare la storia di famiglia, ma quando si trovano tra le mura della loro lussuosissima Villa Fiorita diventano loro le protagoniste, coalizzate tutte e tre, nonostante incomprensioni e dissapori pregressi. Margherita, Viola e Iris hanno provato cosa significa crescere con una madre famosa, un'attrice pluripremiata nota in tutto il mondo: hanno visto la loro privacy annientata più e più volte, non hanno mai potuto essere delle bambine, delle adolescenti e delle giovani donne "normali" e le loro rimostranze sono state ben poco tenute in conto da Dalia, troppo presa dalla sua ostentata leggerezza e dalla sua carriera per prestare attenzione alle loro esigenze. 

Così, ognuna di loro è cresciuta come ha potuto, sapendo che accanto a sé avrebbe sempre trovato la governante di casa, fedele quanto un nume tutelare, e una delle sue sorelle, altrettanto impegnata a cercare di scavarsi il proprio posto nel mondo. Margherita, la primogenita, ora vive a Bassano con il marito e i figli; da sempre molto impegnata nel sociale e nella politica, è entrata nel PD e spera di essere tra i candidati scelti per rappresentare il partito alle elezioni nazionali. Viola, da sempre la ribelle del gruppo, ha compiuto ormai da tempo la scelta più imprevedibile: è entrata in convento ad Assisi e presto diventerà suora a tutti gli effetti. Iris, l'ultima nata, ha sempre un po' sofferto del legame strettissimo tra Margherita e Viola e questo suo sentirsi emarginata le ha creato numerose insicurezze e tanto disagio, che si manifesta spesso in sfoghi cutanei fastidiosi. 

Ora che, dopo anni, sono di nuovo insieme, le tre sorelle si trovano a studiarsi l'un l'altra, ritrovando i segni del tempo, ma anche quel che non cambierà mai, ovvero quei tratti del carattere che le rendono uniche e ben riconoscibili. I loro tormenti, tenuti a bada a malapena nelle conversazioni, tornano a far loro visita di notte o nei momenti di silenzio: Margherita, che ostenta maggiore sicurezza, è davvero realizzata come vuole dare a vedere? Perché Viola si ostina a non dormire, a costo di mettere a repentaglio la sua salute? Che cosa impedisce a Iris di provare a coltivare una relazione? E quanto di tutto ciò, ci chiediamo noi lettori, sa la loro madre Dalia? 

Sontuosa e magnetica anche a settant'anni, Dalia afferma ripetutamente di essere cambiata, anche grazie a un incontro speciale, che ha innescato il mutamento delle sue priorità. Ma di che cosa sta parlando? Le sue figlie non fanno che chiedersi se la madre non stia recitando l'ennesimo ruolo della sua carriera, e al suo arrivo a Villa Fiorita dovranno mettere da parte le proprie preoccupazioni per restare unite contro il progetto della pubblicazione... In questo sanno di aver sempre le altre come sostegno; d'altra parte, il rapporto tra sorelle non si mette mai in dubbio, come sostiene Margherita:

Quelle donne, le sue sorelle, non erano persone cresciute accanto a lei e da cui poi si era allontanata, erano persone di cui lei stessa era fatta. Erano diversissime, ma anche uguali a lei in tantissime cose, nelle cose più importanti, come fiori nati dalla stessa pianta. Una sorella non si può lasciare, da una sorella non si può divorziare, con una sorella non si deve trattare. C'è. Una compagna certa in quell'intricato percorso che è la vita. (p. 111) 

Romanzo famigliare che incuriosisce dalla prima all'ultima pagina, Le tre figlie svela i retroscena di casa Montefalco lasciandoci spesso senza parole: quanti segreti! E quanti discorsi mai davvero affrontati! È proprio per ficcanasare nelle vite di Margherita, Viola e Iris che ho proseguito la lettura con grande curiosità e, se state cercando qualche buon colpo di scena per movimentare il vostro relax, la famiglia Montefalco sa come accontentarvi. 

GMGhioni