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#PercorsiCritici - n.2 - Il desiderio di rinascere e la forza di reagire

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Dopo il primo #PercorsiCritici, dedicato alla maternità e all'essere figli, torniamo con il secondo appuntamento, dedicato stavolta, prendendo ispirazione dalla primavera, al tema della rinascita! Quando si parla di rinascita, è facile pensare subito a quella della natura, che in primavera si rivela in tutta la sua bellezza e dà luogo a tutti i suoi colori. In tal senso, particolarmente interessante l'esperienza del pittore David Hockney, che durante la primavera del 2020, trascorsa in casa durante il primo, lungo, lockdown, ha pensato di riprodurre i cambiamenti della natura che vedeva dalla sua casa in Normandia. Queste tavole, realizzate su Ipad, sono poi confluite in un libro pubblicato da Ippocampo, L'arrivo della primavera, Normandia, 2020, in cui è possibile apprezzare tutta la bravura dell'artista e apprezzare l'esplosione di colori dei fiori da lui dipinti.

"Rinascita", però, può avere anche un significato metaforico, e la primavera può essere intesa come il ritornare al mondo dopo un periodo buio. In letteratura questo argomento può essere trattato in molti modi e può assumere sfumature davvero molto diverse tra loro: c'è chi affronta questa strada in solitudine, attraverso un percorso arduo, duro, caratterizzato da un confronto con il dolore altrui, come in La casa degli sguardi (Mondadori, 2018), di Daniele Mencarelli. In questo libro, il protagonista, sprofondato nell'abisso senza fine dell'alcool, cerca la propria salvezza in un'attività esterna che lo possa tenere impegnato, allontanandolo dalla sua routine di dipendenza. Sarà il lavoro presso una cooperativa di servizi dell'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma a mostrargli un altro volto della sofferenza, quello dei bambini ricoverati presso l'istituto, e ad accendere in lui la luce della salvezza, della speranza.

Quello che i libri ci insegnano, però, è che non c'è un limite di tempo massimo per rinnovare la propria esistenzaLa seconda vita di Missy Carmichael di Beth Morrey, edito da Garzanti (2020), propone, a differenza dei libri visti fin qui, una protagonista di età più avanzata, che, dopo la dipartita del marito e i rapporti difficili con la figlia, si è costruita un suo piccolo angolo di mondo. Tuttavia, un episodio apparentemente trascurabile e senza un significato particolare apre uno squarcio da cui entra una nuova consapevolezza, dando inizio a un nuovo percorso di consapevolezza.

In altri casi, invece, ci si ritrova in due a risalire la china, cercando di stringersi più forte quando le tempeste della vita si fanno più violente. In Vediamoci al museo, recente uscita de La Nave di Teseo, di Anne Youngson, succede proprio questo. Attraverso una comunicazione epistolare, nata per errore, tra Tina Hopgood e Anders Larsen, i due protagonisti finalmente riescono a trovare la forza per staccarsi da una vita che non li rappresenta più e raccogliere il coraggio per rinnovare i propri sentimenti nei confronti di un'esistenza che può ancora rivelarsi piena di sorprese da vivere per entrambi. 

Sempre sulla stessa linea, ovvero della necessità di trovare un aiuto esterno e sui benefici che esso dà, si inserisce la lettura de Il bandito (Iperborea, 2022) di Selma Lagerlöf. Il romanzo inizia da una rivelazione scioccante: Sven, ragazzo affidato ad una famiglia inglese benestante perché lo educasse e lo rendesse loro erede, è stato coinvolto in una spedizione al Polo Nord che, purtroppo, ha dato luogo ad un tragico evento e per sopravvivere il ragazzo è stato costretto a ricorrere ai corpi dei suoi compagni deceduti. Tale avvenimento sconvolge la comunità in cui fa ritorno, il protagonista viene isolato sempre di più e il suo gesto condannato anche dal pastore, pubblicamente. L'unica voce fuori dal coro, l'unico sguardo colmo di pietà nei suoi confronti è proprio quello della moglie del reverendo, che tende una mano al protagonista, segnando un prima e un dopo nella sua vita all'interno della società di appartenenza.

Ci sono, poi, altri modi, oltre la parola scritta, di rappresentare e raccontare un percorso di rinascita: in certi casi, infatti, anche i disegni e le tavole illustrate possono comunicare, in tutta la sua urgenza, il desiderio di dare una svolta alla propria vita, e addirittura in certi casi è il colore a farsi veicolo di emozioni e sensazioni. Quando tutto diventò blu (Bao Publishing, 2020) di Alessandro Baronciani, edito da Bao, presenta proprio questa peculiarità: la protagonista, che soffre di attacchi di panico, ci racconta il proprio percorso fatto di paura e tentativi di resistere alle ondate di ansia che la assalgono in determinate circostanze, fino a quando è la paura della paura a bloccarla sempre di più, in un punto di non ritorno. Il blu è il colore dominante delle tavole, adatto a rappresentare il sentimento che ci viene raccontato. La fine di questo percorso sarà, per la protagonista, una vera e propria catarsi, una speranza vera di riprendere in mano completamente la sua vita, vivendola appieno.

Le stesse tinte, accompagnate da un tratto delicato e fluido, illustrano la storia di La giusta mezura, di Flavia Biondi, edito sempre da Bao Publishing, nel 2017, un bellissimo libro in cui il desiderio di rinascere viene inteso come il momento di dare nuova forma e sostanza ad una storia d'amore che è giunta ormai al momento di cambiare pelle e rotta. Manuel e Mia, giovani adulti alla soglia dei trent'anni si trovano a fare dei bilanci sulla loro vita, professionale e sentimentale, avvertendo nella loro condizione precaria, il bisogno di fare della loro promessa d'amore un nuovo corso.

Talvolta, però, non tutti gli amori vedono i protagonisti pronti a rinascere insieme. Accade, infatti, che si prendano strade diverse, e non senza dolore. Sempre un libro illustrato ci racconta la fine di una storia e della necessità di rinascita che ne segue: Un anno senza te (Bao Publishing, 2017) di Giopota e Vanzella, è illuminante in tal senso. In questo libro ci viene raccontata la risalita di Antonio, timido studente universitario di storia medievale, che deve metabolizzare la fine della sua storia con Tancredi, dj. Attraverso i mesi che scorrono lenti, vediamo Antonio rinascere, passo dopo passo, fino a salutare Tancredi con una consapevolezza nuova nel cuore: la sensazione che niente è andato perduto e che è pronto a ricominciare.

Infine, il racconto di una rinascita non avviene per forza dalle parole di chi sta vivendo tale esperienza in prima persona. Infatti, cosa accade quando a raccontarci di una nuova vita è... un animale domestico? In Lei e il suo gatto (Einaudi, 2022) di Shinkai Makoto e Nagakawa Naruki, è il felino di casa a rivelarci il percorso della protagonista, alternandosi al punto di vista di quest'ultima. A essere protagoniste sono diverse donne, rappresentate in momenti diversi della loro vita, ma accomunate dalla necessità di dare nuovo corso e di uscire dal punto di stallo in cui si trovano.

E a voi, quale di questi emoziona di più?