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«Uccidere qualcuno senza un'arma, senza nemmeno una parola; uccidere qualcuno soltanto con una scelta»: "I giudizi sospesi" di Silvia Dai Pra'

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I giudizi sospesi
di Silvia Dai Pra'
Mondadori, 2022

pp. 492
€ 20 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)

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«[...] nelle famiglie funziona così: o si parla subito o non si parla più, o si sfrutta fino in fondo l'onda d'urto di una scossa per spalancare tutte le finestre, oppure, una volta terminata l'ora di pulizie, nessuno avrà più voglia di andare a disturbare i ninnoli sugli scaffali, il cucù nel suo orologio di legno» (p. 107)

Quando nelle primissime pagine di I giudizi sospesi facciamo la conoscenza della famiglia Giovannetti, non possiamo che sentirci a nostro agio: siamo davanti a una famiglia di persone che si amano e vivono la loro quotidianità restando uniti. Mauro, il capofamiglia, è un professore di storia e filosofia idolatrato dai liceali e dalle famiglie per la sua passione per l'insegnamento e anche per la sua avvenenza; Angela, sua moglie, insegna arte alle scuole medie e anche a lei non manca la dedizione al suo lavoro; la primogenita è "Perla-la-perla", geniale e infallibile, sorprendente a scuola per la sua curiosità verso il sapere; il secondogenito, Felice detto "Felix", non è all'altezza della sorella e in più situazioni esce sconfitto dal confronto implicito con lei, ma è un bravo ragazzo e non dà grandi preoccupazioni. Nonna, zie, cugini completano un quadro di famiglia borghese e benestante, nell'insieme serena. 

La tempesta che si abbatte sulle loro teste ha un nome e un cognome: James Tocci. Quando incontra Perla, James è un ragazzo considerato da tutti bellissimo e popolare, corteggiato da gran parte delle studentesse. La relazione tra James e Perla inizia all'insegna della reciproca scoperta, come è facile che accada a quell'età, ma qualcosa presto cambia e anche l'iniziale curiosità dei genitori di Perla verso il nuovo ragazzo della figlia, più grande di lei, si trasforma in ostilità. Perché Perla è così succube al suo volere? Basta poco perché "Perla-la-perla" svilisca tutto ciò in cui crede e i valori con cui è cresciuta, trasformandosi in un'adolescente ribelle e chiusa in sé stessa. Il tempo, le incomprensioni e l'opera manipolatoria di Tocci allontanano Perla dai famigliari, persino dal fratello Felix, con cui lei ha sempre avuto un rapporto stretto. Nessuna cattiva voce sul conto di James può convincere Perla a staccarsi da lui, eppure tutti dicono in giro che è stato violento e che non è una persona su cui si può fare affidamento. Semmai, tali voci ottengono solo l'effetto di terrorizzare la famiglia Giovannetti e di portare ognuno di loro a fare tentativi ora goffi ora avventati per far tornare Perla. Come fare? Il polo attorno a cui gira la vita della ragazza è James, benché le delusioni non tardino ad arrivare. Bugiardo, vanaglorioso, convinto di poter cambiare il suo futuro solo volendolo e senza alcuna fatica, James è un manipolatore, donnaiolo e inconcludente, bravo solo nel convincere Perla a stare con lui. 

Davanti a questa situazione di impotenza, i Giovannetti provano a convincere Perla a stare con loro e a non fare colpi di testa, ma ogni tentativo di riavvicinamento si rivela fallimentare o poco duraturo. Prendere di petto la situazione o cercare di stare vicino a Perla, a prescindere dalle sue scelte? Osteggiare James o aiutarlo a prendere il diploma e a realizzare i suoi sogni? I genitori, il fratello e gli altri familiari provano a far ragionare Perla, e ogni volta un nuovo mattone si aggiunge a un muro di incomunicabilità sempre più alto, che minaccia di trasformarsi in silenzio e totale rottura dei rapporti: «Vi chiedete anche voi costantemente, ossessivamente, perché i rapporti con le persone più importanti della nostra vita si riducano, alla fine dei conti, a una serie di domande mai fatte?» (p. 99). La frustrazione e il dolore sono tali che spesso i membri della famiglia e altre persone vicine a Perla penseranno di andare da Tocci e usare la forza; non è raro, infatti, leggere uno scambio di battute come questo: «“Io l'ammazzo”. “Lo diciamo tutti e poi non lo fa mai nessuno”» (p. 371). L'oscillazione tra la speranza di cambiare le cose, l'illusione di poter cancellare Tocci e resettare la vita di Perla, e la disperazione per la consapevolezza che ormai la ragazza non è più la stessa porta tanti membri della famiglia a rivedere la propria vita e a compiere nuove scelte, alcune decisamente autodistruttive. Perla - non sappiamo quanto coscientemente, ma di certo  in preda a un accecante egoismo - sconvolge la vita di una famiglia intera.  

A rendere ancor più interessante il racconto di questo amore tossico, che disgrega una famiglia, c'è la scelta del narratore: l'io narrante è Felix, che ricostruisce a ritroso la storia della sua famiglia, una storia che dipende in tutto e per tutto da Perla. E a lei, infatti, è dedicato questo romanzo, diviso in quattro sezioni cronologiche: 1998, 2005, 2015, 2023. La narrazione vede Felix necessariamente come coprotagonista, oltre che narratore intrusivo: ciò che accade è filtrato dai suoi occhi di adolescente prima e di uomo adulto poi. Anche sulla sua crescita le decisioni della sorella hanno un peso: Felix è colui che rimane fermo nel suo amore per Perla, che prova a puntellare quel che resta della sua famiglia, eppure è anche lui inaffidabile, incostante e fatica a trovare il suo posto nel mondo. In più di una situazione si mostra in grado di mettere in pausa la sua vita per andare a salvare (a detta sua) la sorella, o perlomeno per vederla di sfuggita, ben sapendo che potrebbe ricevere da lei più ostilità che affetto. Eppure, nonostante questo, Felix ha un amore costante per la sorella e resta spesso sconvolto da quanto James riesca a manipolare anche lui, mostrandoglisi sempre amichevole, al di là di ogni ragionevolezza. 

Se talvolta sono i dialoghi a ritmare la scena e a farla da padroni, vanno però notate le parentesi, usate massicciamente nella narrazione di Felix. Tale impiego non pare solo una scelta stilistica; se si osserva approfonditamente, ci si accorge che il narratore ripone là i suoi pensieri, i suoi commenti a distanza di tempo, le riflessioni più riposte che non avrebbe forse avuto modo di riportare ad alta voce. Ecco, quindi, un bell'esempio di come l'interpunzione possa potenziare ulteriormente la caratterizzazione di un personaggio e darci un esempio di coerenza, nonché di mutua osmosi tra contenuto e forma. E così l'ossessione di Perla per James si riflette nell'ossessione dei genitori per Perla, in un gioco continuo di rimandi contenutistici e formali. 

GMGhioni