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La regina dimenticata. La storia della quarta moglie di Enrico VIII in “Anna di Kleve. La regina dei segreti” di Alison Weir

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Anna di Kleve. La regina dei segreti
di Alison Weir
Neri Pozza, settembre 2021

Traduzione di Chiara Brovelli 

pp. 533
€ 19,00 (cartaceo)
€ 19,00 (ebook)

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Ducato di Kleve, 1530. Una giovane donna si gode la sua vita da principessa immersa nella campagna tedesca, trascorre le sue giornate tra l’educazione rigida dei genitori e la compagnia dei fratelli e delle sorelle. Questa giovane donna sarà la quarta moglie di Enrico VIII Tudor, il re  inglese famoso per aver contratto sei matrimoni, finiti quasi tutti con il ripudio della moglie. La figura di Anna di Kleve è forse quella meno raccontata delle sei mogli, basti pensare alle note Caterina d’Aragona o Anna Bolena, rispettivamente la prima e seconda moglie del re inglese.

Lo sappiamo, la Storia è inclemente e frequentemente dimentica figure storiche che meritano di essere ricordate. L’oblio nei confronti della principessa di Kleve si deve al fatto che alla fin fine la sua storia è abbastanza lineare senza drammi, tragedie o decapitazioni.

Nata in Germania, fu promessa quando ancora era una bambina a Francesco, futuro Duca di Lorena. Quest’unione non giungerà mai perché s’intrapone un altro pretendente notevolmente più facoltoso di Francesco, il re d’Inghilterra. Enrico VIII era in cerca della quarta moglie dopo aver perduto l’adorata Jane Seymour, morta di parto dopo aver dato alla luce l’agognato figlio maschio. Il re, sottoposto a pressioni politiche, cerca l’amore in tutte le corti europee, ma non è impresa facile: la fama di “ripudiatore” di mogli lo precede e non tutti sono disposti a cedere le figlie e le sorelle per un matrimonio che probabilmente avrà una brevissima durata e che, forse, finirà con l’esecuzione della donna. La scelta ricade su Anna anche per pressioni politiche: Enrico aveva disconosciuto il Papa, abbracciando la fede protestante e dunque l’alleanza con Kleve, noto baluardo riformista, era necessaria, complice anche lo scaltro consigliere del re, T. Cromwell, il quale indirizzò la sua attenzione verso le principesse tedesche. Alla fine, la scelta ricade sulla maggiore e così Anna, dopo varie peripezie, sposa re Enrico VIII il 6 gennaio del 1540.

Non ci vorrà molto tempo per capire che non durerà nemmeno questo. Enrico non è più l’affascinante re dei tempi di Anna di Bolena, è ingrassato, afflitto dalla gotta e da un’ulcera alla gamba che lo costringe a zoppicare ed emana un cattivo odore. Anna, dall’altra parte, non è stata educata alla maniera inglese, la sua educazione rigida e bigotta non le permettano di essere affascinante agli occhi reali di Enrico. Poco avvezza agli usi anglosassoni, Anna non riesce a entrare nel suo cuore e così Enrico troverà il modo per annullare il matrimonio. La scusa gli sarà servita su un piatto d’argento: la promessa di matrimonio con il Duca di Lorena. Il re, nascondendosi dietro finti timori, non può consumare la loro unione, essendo Anna promessa a un altro e così procede verso l’annullamento.

Che cosa ne sarebbe stato di lei? Se fosse tornata a Cleves sarebbe stata umiliata… e il pensiero le era insopportabile, dopo la grandiosità della sua partenza verso un destino magnifico che non le apparteneva più. Per dirla senza mezzi termini, non sarebbe più stata un buon partito nella cerchia delle famiglie reali, ed era poco probabile che sarebbe riuscita a trovare un altro marito. Sarebbe tornata sotto la supervisione e il controllo di Mutter e Guglielmo senz’altro si sarebbe appropriato di qualunque bene Enrico le avesse donato, come compenso per i costi del matrimonio. Sarebbe stato furioso con lei. Gli uomini di solito biasimavano la moglie, se qualcosa andava storto, e in quel caso c’era in gioco un’alleanza. (p. 271)

La salvezza della principessa di Kleve sarà quella di non opporsi alla decisione del re, anzi di comprensione, sebbene solo di facciata. Sarà proprio questo a renderla ricca e colma di agi: Enrico, grato ad Anna di non aver avuto rimostranze, le donerà, oltre che il titolo di “Sorella” d’Inghilterra, proprietà, gioielli e una ricca rendita che la renderanno una delle più facoltose del regno.

Regina per appena sette mesi, il lettore, immergendosi in questo volume (quarto della serie, nella quale ognuno è dedicato a una consorte), leggerà un ritratto inedito di Anna. Principessa, regina e moglie, quasi dimenticata dalla Storia, l’autrice rende nuova linfa vitale a questa coraggiosa donna, la quale è rimasta troppo a lungo nell’ombra della Storia.

In Anna di Kleve. La regina dei segreti, il lettore non leggerà la storia di Enrico VIII, bensì quella di Anna e sarà lei stessa a raccontarcela in prima persona, come del resto era capitato negli altri volumi della serie, Enrico sarà marginale nella narrazione, nonostante sia il filo conduttore della vita di Anna e il motivo per cui, ancora oggi, ci interessiamo a lei. Con le sue parole, Anna ci trasporterà nell’Inghilterra cinquecentesca, dalla corte Tudor alla campagna anglosassone, nella quale si ritirerà dopo l’annullamento. La raffinata prosa di Alison Weir darà la possibilità, oltre che di scoprire questa donna audace che non si è piegata a un destino avverso, anche di immergersi in un altro tempo e in un altro luogo molto distanti da noi e di vivere almeno in parte le vicende Tudor che ancora oggi affascinano molti.

Giada Marzocchi