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#RileggiamoConVoi di giugno 2021 - Libri che ci portano... via!

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Cari lettori,
visto che di ferie ancora non si parla, questo mese vi consigliamo volumi ambientati in posti in cui vorremmo tanto essere. Da Hogwarts al lago d'Iseo, in quale ambientazione vorremmo tanto trovarci? Qui sotto trovate alcune proposte in cui la realtà si mescola alla capacità di immaginarci altrove... 
Come sempre, potrete cliccare sul link all'articolo per approfondire il libro in questione, o andare direttamente ad acquistarlo su IBS o LaFeltrinelli (come avrete notato, abbiamo scelto di favorire l'e-commerce italiano). 
Piccola novità: in calce troverete l'elenco delle promozioni librarie che ci stanno stuzzicando di più!

Buone letture! 
La Redazione

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Claudia consiglia: 
"Requiem" di Antonio Tabucchi (Feltrinelli)
Perché: il Portogallo di Antonio Tabucchi è il luogo per eccellenza della nostalgia, del ricordo e dell'anima che si estende a comprendere il tempo di tutta una vita. Ho sempre sognato di essere in sua compagnia nelle vie che racconta nei suoi capolavori, mentre nell'aria si sparge la melodia del fado. 
A chi: a chi ama il Portogallo, perché nelle pagine di Tabucchi troverà mille angoli e panorami da scoprire, soprattutto interiori. E poi a chi cerca una letteratura che è fatta di incontri e di scoperta e mai una che tranquillizza le coscienze. 

Debora consiglia: 
"La sposa del mare" di Amity Gaige (NN) 
Perché: a un certo punto del romanzo - questo romanzo di abissi, distanze e amore - i protagonisti si trovano immersi in una natura incontaminata, circondati dall'acqua, piante e animali tropicali. Ecco, se viaggiamo con la mente, attraverso le storie, anche una fifona come me può sognare di trovarsi a contatto ravvicinato con quel tipo di ambiente. Perché più di ogni altra la sensazione che si prova e che di questi tempi appare come un tesoro, è l'idea di libertà: di ritrovare una dimensione più semplice, di un contatto con il mondo e la natura, di avventura come quella che immaginavamo da piccoli. E grazie alle storie si possono ignorare i serpenti, gli insetti potenzialmente mortali e le insidie di una foresta tropicale. 
A chi: cerca la propria isoletta, sognando di vivere in costume e piedi affondati nella sabbia, almeno per un po'. A chi le avventure in barca a vela preferisce viverle nei libri, a chi al caos del mondo preferisce l'intimità. 

Deborah consiglia: 
"L'ottava vita" di Nino Haratischwili (Marsilio) 
Perché: Mi ha fatto venire la voglia di conoscere la Georgia e i suoi abitanti, che mi immagino fieri e vitali, nonostante siano stati segnati dalla durezza della Storia. Mi ha fatto anche venire la voglia di accoccolarmi con una tazza di accoccolarmi con una tazza di cioccolata calda, proprio quella inebriante di Stasia, e sentire raccontare delle storie. Sognare di girare per le vie acciottolate di Tblisi, vagheggiando le bellissime figure femminili che popolano le pagine di questo romanzo: Stasia, Christine, Kitty, Nana, Elene, Daria e Niza, fino a Brilka (l'ottava vita, appunto) e sentirmi parte del loro racconto corale. 
A chi: a chi ama le saghe familiari, a chi ama le storie che narrano la Storia e una narrazione di ampio respiro. 

Elena consiglia: 
"Le direzioni dell'attesa" di Adelio Fusé (Manni) 
Perché: quando la stanchezza, la smania di controllo, il desiderio di conoscere ed anticipare il destino si fanno pressanti, è utile poter volgere lo sguardo altrove, prendere le distanze fisiche e mentali dalla quotidianità che ingabbia. Così facendo, può capitare di imbattersi nell'evento più straordinario ed inatteso, persino nell'amore di una vita. Adelio Fusé, tessitore di poetiche trame di nomadismo dell'animo, racconta con eleganza due vite destinate ad intrecciarsi, quasi come fossero granelli di sabbia mossi dal vento, girovaghi, ma comunque elementi appartenenti ad un medesimo destino. 
A chi: vuole trovare un'oasi di pace tra le pagine di un libro, perdendosi con calma tra le pieghe sfarzose di una narrazione avvincente, ma al contempo matura, preziosa. A chi cerca un buon romanzo, in grado di trasportarlo altrove, con tecnica e stile. A chi ama Parigi e adora viaggiare, senza fissare ossessivamente una meta. A chi non cerca personaggi dai tratti immacolati, ma raffigurazioni di persone drammaticamente umane nelle fragilità emotive e nelle scelte ardite. 

Giulia consiglia: 
"Per antiche strade" di Mathijs Deen (Iperborea)
Perché: dopo oltre un anno di spostamenti quasi impossibili, decidere dove andare è difficile. Difficile perché tutto sembra troppo lontano, difficile perché – per quanto ancora solo in nebulosa teoria – presto il mondo sarà di nuovo disponibile. Per uscire dall'impasse è utile ripartire dall'unità base del viaggio: la strada. Il saggio di Mathijs Deen conduce ovunque nel tempo e nello spazio. Dall'Europa dell'uomo heidelbergensis, all'Islanda di Guðríðr Þorbjarnardóttir. Dalla conquista della Gallia alle corse automobilistiche degli anni Dieci del Novecento. Il viaggio sulle strade europee, che nulla hanno da invidiare alle sconfinate road americane, sarà ricco di avventure, scoperte e angoli di Europa e di Storia fino ad ora poco conosciuti. 
A chi: a chi si sente frastornato dopo tutta la forzata immobilità. Dare una bella occhiata con un lungo sguardo sul gomitolo di vie d'Europa potrà far decidere verso quale punto cardinale rivolgere la testa. 

Gloria consiglia:
"All'orizzonte" di Benjamin Myers (Bollati Boringhieri)
Perché: ci sono estati che, da sole, sanno cambiare tutta un'esistenza. L'estate del 1946 servirà al sedicenne Robert per capire che esiste altro al di là del dovere. Lui, che ha sempre avuto al convinzione che dovrà diventare un minatore come gli uomini della sua famiglia, compie questo viaggio liberatorio attraverso la Gran Bretagna e per caso incappa in una strana vecchia signora, Dulcie, che vive col suo cane nello Yorkshire. Buon cibo, lavoro manuale per sdebitarsi e la scoperta della poesia porteranno Robert a diventare un uomo, consapevole del proprio destino. 
A chi: per chi ha amato Le otto montagne di Cognetti o La manutenzione dei sensi di Faggiani, All'orizzonte sarà una nuova piacevole tappa nel cammino di formazione, alla scoperta della natura. In ogni caso, questo è un romanzo adatto a chiunque cerchi poesia nella quotidianità e nella natura, a dispetto delle brutture della storia. Ed è adattissimo per chi cerca l'estasi di un ragazzo che si apre alla vita e comincia a respirare davvero. 

Ilaria consiglia: 
"Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcίа Márquez (Mondadori)
Perché: se c'è un posto che ho sempre sognato di visitare quello non può che essere la immaginaria città di Macondo, leggendario luogo di ambientazione delle vicende della famiglia Buendía. Gli appassionati di "Cent'anni di solitudine" che vogliano cimentarsi nella ricerca della la città di Macondo sul mappamondo sono però destinati a non trovarla, perché questa località è scaturita dalla fervida immaginazione di Gabriel "Gabo" Garcίа Márquez, seppur pare che debba geograficamente essere collocata in Colombia in un tempo non ben identificato. La straordinaria impressione della quale ci si convince leggendo questo capolavoro del Realismo magico è quella di percorrere per davvero le strade della città, di poter parlare con i suoi abitanti, di interagire con la famiglia Buendía. Durante i lunghi mesi di "clausura" del lockdown, quando la sola possibilità che si aveva era quella di viaggiare con l'immaginazione e la fantasia, ho scoperto il fantastico mondo di Macondo e me ne sono innamorata. Ancora oggi penso di poter acquistare un biglietto aereo e raggiungere questo posto del cuore. 
A chi: a chi cerca di immergersi in atmosfere in grado di alleviare la solitudine di questo periodo, a coloro che sono sempre alla ricerca di nuove immagini, nuove idee, nuove suggestioni, a tutti coloro che già conoscono le opere di Gabo ma che non smettono mai di meravigliarsi di fronte alla maestosità, a tutti (davvero tutti) consiglio le atmosfere del Realismo magico che solo Gabo è in grado di creare con tale perfezione e partecipazione. 

Lucrezia consiglia: 
"Squali al tempo del salvatori" di Kawai Strong Washburn (E/O): 
Perché, nonostante sia un racconto intriso di dolori familiari e personali anche e soprattutto radicati nel luogo dove la vicenda di svolge, l’arcipelago delle Hawaii, la voglia di scoprire uno spazio tanto eterogeneo in termini di storia e natura solletica un entusiasmo sopito in quest’ultimo anno pandemico. Washburn decostruisce l’idea di paradiso terrestre che si ha delle isole Hawaii, rendendole spazi confinati e delimitati, non solo banalmente dalle acque del Pacifico, ma soprattutto dalle condizioni di vita della famiglia protagonista della sua vicenda. Attingendo da miti e credo hawaiani e facendone un uso sapiente a mo’ di arricchimento dell'economia del racconto, l’autore ci mostra l’altra faccia del paradiso naturale, intrisa di ingenti difficoltà economico-sociali, di sentimenti incompresi e di una Terra che non perdona. 
A chi: a tutti coloro che amano leggere di terre ai margini, di isole che rispecchiano la nostra stessa natura umana. A coloro ai quali la pandemia ha tarpato le ali, che siano quelle della mente, quelle vere di cui tutti abbiamo accenno sulla schiena o quelle grandi, metalliche, prese in prestito dalle compagnie aeree. 

Olga consiglia: 
"I poteri forti" di Giuseppe Zucco (NN)
Perché: dopo giorni estenuanti di lavoro, in cui le anelate festività di riposo si dirigono verso di noi con lentezza, i pensieri hanno bisogno di essere nutriti e stimolati, non solo da luoghi esotici e diversissimi dalle nostre ordinarie vie trafficate e grigie, ma anche dai non-luoghi della mente, quelle zone d'ombra immaginifiche, raggiungibili nell'immediato presente. Giuseppe Zucco è la guida adatta al vostro viaggio fuori dal tempo, dai confini geografici e dalle conseguenze previste. Una peregrinazione srotolata in cinque racconti che oscillano tra orrore e amore, memoria e sguardo sul presente, tra la luce e le tenebre. 
A chi: ha bisogno di evadere ma a modo suo, a chi non ha paura di mettersi in discussione e di provare nuove esperienze letterarie, con la consapevolezza e la volontà di essere inconsapevole. A chi ha semplicemente il desiderio di leggere lunghi racconti italiani con trame insondabili e singolari, in cui verosimile e inverosimile si stringono pronti per un elegante e - seppur a tratti - scoordinato valzer.

Sabrina consiglia: 
"I leoni di Sicilia" di Stefania Auci (Nord)
Perché: e chi non vorrebbe essere in Sicilia? Che è tutta bellissima, incantatrice e maliarda. Le terre raccontate in questo romanzo che racconta la saga dei Florio (dubito non ne abbiate sentito parlare) sono di un fascino struggente: Palermo, così viva, piena di colori e di vitalità, con il porto pieno di profumi e di odori e le sue vie cariche di umanità; le tonnare dove il vento di mare ti scompiglia i capelli e il blu delle onde ti regala la sensazione di essere una polena ritta a dare la direzione alla barca. E ancora Marsala con i suoi bagli, in quel pezzo di Sicilia orientale dove i tramonti hanno un colore che non si dimentica. 
A chi: innanzitutto a quei pochi lettori che si sono lasciati sfuggire questo romanzo, a coloro che vanno controcorrente per cui se il libro è un successo "allora no, non fa per me". Fidatevi, leggetelo, lasciatevi trasportare nella storia di questa famiglia che tanto ha dato di sé alla Sicilia. Non ve ne pentirete e soprattutto sarete pronti a correre in libreria per accaparrarvi il secondo volume, "L'inverno dei leoni", che giusto giusto in questi giorni ha riempito le vetrine e gli scaffali e che promette di fare il bis scalando tutte le classifiche.


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