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#LibriSottoLOmbrellone - Quali titoli portare in vacanza? I consigli di agosto

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Tutte le foto sono di ©Sabrina Miglio
Cari lettori,
buon agosto! Speriamo che possiate godere di un po' di ferie in questo anno così difficile per tutti noi. 
Mare o montagna? Qualunque sia la vostra scelta, anche qualora dobbiate o vogliate restare in città, un buon libro può essere un ottimo compagno per il mese di agosto. A maggior ragione, visti i dati del mercato del libro, diamoci da fare per portare il nostro contributo! 
Come ogni mese, troverete insieme ai consigli due link: il primo per approfondire il libro in questione con la recensione e il secondo per acquistare velocemente l'opera. 

Buon agosto da parte di tutti noi e buone vacanze! Qui su CriticaLetteraria non ci fermiamo: continueremo a tenervi aggiornati con recensioni sul sito e sui nostri social. 

I prossimi consigli arriveranno a Ferragosto con uno speciale :) 
La redazione



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Carolina consiglia: 
“Morti ma senza esagerare” di Fabio Bartolomei (edizioni e/o) 
Perché l’estate è il tempo della famiglia, e a volte può sembrare che ce ne sia addirittura troppa. Il libretto di Fabio Bartolomei aiuta allora a relativizzare, riscoprendo il valore dell’essere genitori e dell’essere figli, con una trama che parte dal dramma per rovesciarlo subito grazie alla straordinaria delicatezza e all’onnipresente ironia dell’autore. 
A chi cerca una lettura lieve ma non banale; a chi ha uno spazietto libero nella borsa da spiaggia (o da città); a chi si interroga su cosa significhi essere famiglia; a chi non conosce ancora questo scrittore ed è pronto a innamorarsi perdutamente di una prosa che scorre fresca e rigenerante nella calura estiva. 


Cecilia consiglia: 
“Il tatuaggio giapponese. Significati, forme e motivi” di Yori Moriarty (L'ippocampo)
Perché: perché d'estate i centimetri di pelle scoperta sono evidentemente parecchi, e tra un lembo di tessuto e l'altro (per non parlare di ciò che accade tra spiagge e piscine, in cui c'è ben poco margine per l'immaginazione) non è raro che i tatuaggi propri e altrui diano bella mostra di sé; perché la scelta di iniettarsi dell'inchiostro sottopelle, perlomeno in Estremo Oriente, ha una tradizione secolare e una ritualità codificata che fa capo a un patrimonio di miti identitari e di profonde simbologie, e il volume di Yori Moriarty è un ottimo inizio per conoscere meglio un mondo altrimenti mortificato da stereotipi e banalizzazioni.
A chi: a chi ha una passione per l'arte del tatuaggio in generale e per quelli del Sol Levante in particolare ma ancora non ha avuto modo di andare oltre l'apprezzamento dell'aspetto estetico e vuole saperne di più su motivi, figure e ideogrammi ma anche sull'origine e sull'evoluzione di questa usanza; a chi vorrebbe tatuarsi responsabilmente e non per moda ma anche a chi, pur nella certezza di non tatuarsi mai e poi mai nella vita, non saprà resistere al fascino di illustrazioni che sottendono sempre un'inestimabile ricchezza storica, etnografica e filosofica.   

Claudia consiglia:
“Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea” di Suad Amiry (Mondadori)
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Perché: È un libro commovente, dove la grazia e la meraviglia si uniscono all'orrore della guerra in una riuscita danza di destini. Suad Amiry racconta ancora una volta la sua Palestina, la terra che tanti, troppi, hanno perduto ingiustamente.
A chi: A coloro che amano i libri che hanno la storia come potente quinta scenica. A chi legge saggi e romanzi che cercano di fare luce sulla questione arabo-israeliana, tra i più controversi nodi storici e politici di ogni tempo.

Debora consiglia: 
“Biloxi” di Mary Miller (Black Coffee) 
Perché: è una storia semplice, ma solo all'apparenza, come tutte le cose belle. Che commuove e allo stesso tempo fa sorridere. Racconta di esseri umani fragili e imperfetti, che arrancano e fanno sbagli ma ci provano, anche se il mondo a volte può essere crudele. E c'è un cane adorabile, ad accompagnare il protagonista di questa storia verso un possibile cambiamento.  
A chi: agli eroi e ai grandi personaggi preferisce il racconto di vite come tante, piccoli frammenti di umanità e debolezza, felicità semplici; dettagli minimi, resi straordinari dal potere della letteratura.

 Giulia consiglia: 
“Figlie di una nuova era” di Carmen Korn (Fazi editore)  
Perché: le lunghe ore che finalmente possiamo dedicare alla lettura, ci danno la possibilità di iniziare (e magari anche finire) una saga familiare. La trilogia di Carmen Korn accompagna per tutto il Novecento seguendo le vicende di quattro donne e le loro famiglie di Amburgo. Mentre la Storia corre attorno a loro assistiamo a un'evoluzione del ruolo e della posizione femminile, in un continuo gioco tra la morte e la rinascita. Queste donne, nate nel 1900 e testimoni di ogni conflitto, prima come figlie e sorelle e poi come mogli e madri, sono il termometro di una società che cambia, il punto fermo a cui rivolgersi quando ogni cosa si sgretola. 
A chi: a chi ha voglia di affezionarsi a dei personaggi femminili e seguire la loro evoluzione e osservare la Storia e come si riflette nella vita di tutti i giorni. 

Gloria consiglia: 
“La linea del sangue” di Jesmyn Ward (NN editore)
Perché: in queste giornate torride possiamo condividere l'afa e la spossatezza con un romanzo altrettanto assolato e accecante, La linea del sangue, che ha aperto in America la trilogia di Bois Sauvage e che, invece, è appena stato pubblicato in Italia. Al centro, l'amore tra due gemelli adolescenti, in una situazione di povertà estrema nel quartiere immaginario di Bois Sauvage, alla foce del Mississippi. Arrivati al diploma, i due devono trovare un lavoro e smettere di gravare sulle spalle della nonna (splendido personaggio): ma come fare? Uno dei gemelli sceglie di spaccarsi la schiena al porto, mentre per l'altro pare che non ci sia posto e la tentazione dello spaccio è dietro l'angolo... 
A chi: ai lettori che cercano storie familiari forti e non scontate, ma anche a chi cerca un libro ben scritto. In entrambi i casi consiglio di riprendere l'intera trilogia (e se volete altre informazioni, guardate qui)

Marta consiglia: 
“Norwegian Wood” di Haruki Murakami (Einaudi)
Perché: per chi ama le storie d'amore che sfuggono dalla classificazione del romanzo d'amore, arrivando a toccare tutte le sfaccettature dell'esistenza umana, ma sempre con la delicatezza che caratterizza la scrittura di Murakami: un tocco delicato e intenso al tempo stesso, che lascia segni indelebili. 
A chi: chi d'estate cerca una lettura sognante, aerea, che punti a suggestionare più che descrivere, e a chi ha voglia di sperimentare un modo di sentire lontano da quello a cui siamo abituati.  

Sabrina consiglia:
“Into the Wild Truth” di Carine Mc Candless (Corbaccio)
Perché: perché la vicenda del giovane Chris Mc Candless, raccontata nel libro di Jon Krakauer, Nelle terre estreme. e riproposta al cinema da Sean Penn nel suo film Into the Wild (dove Chris era interpretato da uno splendido Emile Hirsch) è di quelle destinate a segnare un'epoca, a entrare nell'immaginario collettivo. E se avete amato la storia di Chris non potete immaginare quanto ancora verrete a sapere da questo libro scritto dalla sorella, in cui Carine mette a nudo, con grande dolore, tutta la vicenda familiare che ha portato Chris, alias Alex Supertramp, a mettersi in viaggio per l'America e per l'Alaska, cercando di sfuggire al quel modello di società che non gli corrispondeva per niente. 
A chi: a chi porta nel cuore, come immagine dell'estate, quel volo, così incongruo, e sinistramente affascinante che ha compiuto il pullman in cui Chris Mc Candless ha trovato la morte. Agganciato a un elicottero, con la sua meta ancora ben visibile sulla fiancata, Fairbanks, il mitico pullman verde, con il suo carico di mito e di immaginazione, è volato via per decisione delle autorità canadesi dopo l'ennesimo incidente mortale accaduto a una ragazza che, come tanti altri ammaliati dalla figura ribelle di Chris, si recava in pellegrinaggio al pullman, sito in un luogo impervio e pericoloso.