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#CritiCOMICS - "Siamo perfide, e ci disegnano così": Roberta Balestrucci Fancellu e Jessica Cioffi raccontano e illustrano le storie di ventidue cattive "di qualità"

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Perfide
illustrazioni di Jessica Cioffi
testi di Roberta Balestrucci Fancellu
Hop Edizioni, 2019

pp. 128
€ 15,00 (cartaceo)



Basta con le regine, le principesse, le eroine buone variamente assortite: è giunta l’ora delle cattive, anzi delle cattive “di qualità”. È l’infanzia, anzi la letteratura per l’infanzia che ce lo chiede, perché la proporzione di otto a uno – ovvero di otto cattivi maschi contro una cattiva femmina nella media delle pubblicazioni esistenti – porta con sé rivendicazioni di ruolo oltre che di genere. Che fare, dunque? Inventare ex novo personaggi capaci di imporsi anche numericamente nel fervidissimo e nutritissimo immaginario ultraminorenne o pescare dai libri di storia e dalle cronache? Con tutti i rischi che comporta, proprio quest’ultima è stata la soluzione adottata in Perfide, l’ultimo volumetto pubblicato da Hop! Edizioni all’interno della neonata collana “Speriamo che sia femmina” della sezione “Hoppini” curata da Davide Calì, destinata al pubblico più giovane e inaugurata lo scorso anno con le Storie di grandi uomini e delle grandi donne che li hanno resi tali. Con le illustrazioni di Jessica Cioffi e i testi di Roberta Balestrucci Fancellu (già firma del precedente e più “edificante” libricino), la raccolta di mini biografie è un invito a merenda con ventidue ancelle della malvagità: per capriccio, per sfida, per bisogno, per desiderio di affermazione di sé (o del prossimo) e per puro istinto criminale. Una perfidia proteiforme, nera ma con qualche traccia di bianco, tutta ancora da capire e interpretare. 
 
Una cosa è certa: quelle raccontate da Roberta Balestrucci Fancellu sono storie sconcertanti sotto ogni punto di vista, che farebbero ben altro effetto se consegnate a trattazioni più ampie e discorsive pensate per un’utenza più adulta (per non parlare di una traduzione audiovisiva, documentaria o finzionale tout court…). Fatta eccezione per le occorrenze in cui l’epoca remota dei fatti o la leggendarietà del ricamo aneddotico riescono in qualche modo a filtrare la crudezza degli eventi (da Lucrezia Borgia a Maria la Sanguinaria passando per Anna Bolena), ben più di un brivido di consapevolezza accompagna la lettura delle azioni compiute da donne come “la iena” nazista Ilse Koch, la dittatrice rumena Elena Ceaușescu o Gigliola Ebe Giorgini detta “Mamma Ebe”. La bravura dell’autrice, però, sta proprio nel porgere queste esistenze con garbo e naturalezza, come se stesse affrontando il racconto di fiabe della buonanotte nell’accezione più pura e più antifrastica del termine: trame, dunque, che non conciliano il sonno nemmeno per sbaglio, fanno sbarrare gli occhietti e disarticolano le tenere mandibole dell’uditorio in progress.
 
Se i testi sono sempre efficaci nel riassumere in poche battute (e senza compiacimento) ventidue esistenze reali che furono segnate dal male (e talvolta anche dalla maledizione della maldicenza), è da credere che l’efficacia di Perfide non sarebbe stata la stessa senza le illustrazioni di Jessica Cioffi (Loputyn il suo nom de plume sul web). Esempio perfetto dello stile aderente alla moda Lolita, ogni Perfida si colloca sempre al perfetto crocevia tra la perversione ingenua della fanciulla in fiore e la prepotenza sessuale della dark lady più consumata. Nelle tavole definite al millimetro, curate in ogni più piccolo aspetto ed evidentemente frutto di un’accurata ricerca, i ritratti ci guardano nella costante dei grandi occhi languidi fitti di ciglia, sempre socchiusi per una vaghezza di desiderio (di vita e nel contempo di morte), come anche per una sinuosità delle forme comunque intuibile anche sotto i costumi d’epoca, che le denota senza equivoci come esponenti di un sesso esplicito e consapevole. Proprio in questo percorrimento del limite tra innocenza e seduzione sta il vero quid del volume, forte di un’atmosfera parimenti chic e horror – con non poche suggestioni splatter: dopotutto Salomè regge su un piatto la testa sgocciolante di Giovanni Battista, Erzsébet Báthory si immerge in una vasca da bagno colma di sangue di fanciulle illibate…; un’aura, questa, che avvolge i corpicini delle Perfide alla pari delle loro “cose”, inquadrate nel dettaglio e ingrandite, veri e propri correlativi oggettivi di una mostruosità celata sotto le mentite spoglie della raffinatezza e dell’eleganza (armi, strumenti di tortura, indumenti, gioielli, cosmetici, una maschera di pizzo, un cappello da pirata, un proverbiale gatto nero…).

Perturbante quanto basta, Perfide è un libricino che si presta volentieri al dono. Piacerà alle bambine e ai bambini curiosi di conoscere storie intriganti, capaci di dare loro un’inquietudine nuova, più matura. Piacerà a un pubblico adolescente, evidentemente conquistato dall’ambiguità delle biografate, tradotta così bene in immagini che si fanno ammirare e studiare a lungo. E piacerà finanche a lettrici e lettori in età adulta, che apprezzeranno un piccolo capolavoro di concetto e di grafica che fa affidamento sull’esuberanza dell’immaginazione infantile, nella certezza di come siano necessari esempi e modelli di ogni tipo perché le generazioni più giovani possano scegliere, nella crescita, da che parte stare. Anche se dopotutto, a pensarci bene, la perfidia non è poi così diversa dal veleno: qualche goccia, ben dosata in modo da non nuocere troppo al corpo e allo spirito, sa rivelarsi un vero toccasana difensivo contro il maligno vero, quello subdolo e anfibio che cova le sue nidiate fatali nell’humus dell’orrore più domestico, ordinario e quotidiano.

Cecilia Mariani





Anche la perfidia è un'arte, come ogni altra cosa, ma quando è femmina sa esserlo con percentuali memorabili di ferocia, disperazione, vendetta e follia. Al punto da diventare racconto e leggenda, suscitando sempre profonda inquietudine. Nell'ultimo volumetto pubblicato da Hop Edizioni @hopedizioni, Roberta Balestrucci Fancellu @robertabalestrucci e Jessica Cioffi @loputyn raccontano e illustrano le storie di ventidue cattive esemplari - anzi: "di qualità" - per le quali niente è più ingannevole del bel sembiante lolitesco... ❤💋🌹 La recensione di Cecilia Mariani al secondo libricino della collana "Speriamo che sia femmina" (curata da Davide Calì @davidecali_artdirector) presto sul sito... ❤💋🌹 #libro #book #instalibro #instabook #leggere #reading #igreads #bookstagram #bookworm #booklover #bookaddict #bookaholic #libridaleggere #librichepassione #libricheamo #criticaletteraria #recensione #review #recensire #recensireèmegliochecurare #perfide #hop #hopedizioni #hoppini #robertabalestruccifancellu #jessicacioffi #davidecali
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