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Le ragioni del tradimento: intervista a Esther Perel, autrice di "Così fan tutti"

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Così fan tutti. Ripensare l’infedeltà
di Esther Perel
Solferino, 2018

pp. 416
€ 19


«I nostri partner non ci appartengono», scriveva Kahlil Gibran«sono solo in prestito, con l'opzione di rinnovare o meno». Esther Perel, scrittrice di origine belga trapiantata a New York, è divenuta un fenomeno internazionale grazie alle oltre venti milioni di visualizzazioni dei suoi interventi TED e alla vendite del suo libro L’intelligenza erotica. Riconciliare erotismo e quotidianità (Ponte alle Grazie, 2007), tradotto in venticinque lingue. Pratica sia come psicoterapista di coppia che aziendale, ed è largamente riconosciuta. Nel suo ultimo libro, Così fan tutti. Ripensare l'infedeltà, divenuto in breve tempo un best-seller del New York Times, concentra l'attenzione sulla trasformazione del rapporto di coppia, anche alla luce della progressiva affermazione femminile nel mondo contemporaneo. Il libro analizza il concetto di tradimento, privandolo dei condizionamenti sociali e dei giudizi morali che hanno caratterizzato la società in passato, snocciolandone le eventuali cause e formule di trattamento e superamento. 

L'abilità della Perel consegna al lettore un prodotto di spessore informativo, basato su esempi di vita reale tratti dalla sua attività di terapeuta, con la finalità di offrire uno spunto di riflessione positivo e costruttivo su uno tra i più traumatici eventi nella vita di coppia. Uno sguardo, meno amaro di quanto il titolo non possa inizialmente far presagire, sull'universo dell'infedeltà e sulle abitudini personali e culturali, che ritraggono una nuova società e i suoi complessi cambiamenti all'interno delle comunità di tutto il mondo. Abbiamo incontrato la dottoressa Perel, presto ospite in Italia in occasione della quindicesima edizione del Festival della Mente a Sarzana, l'1 settembre 2018, per approfondire i temi del suo libro, riconsiderando tutte le configurazioni mentali e i preconcetti culturali e sociali che ci spingono a condannare a priori l’infedeltà.



È corretto affermare che il tradimento potrebbe rinvigorire una relazione, aiutando le persone a mettere in discussione sé stesse, le proprie opinioni e le proprie scelte?
Consiglierei piuttosto di prendere il cancro. Tuttavia, proprio come una malattia che minaccia la vita, può essere visto come la rivelazione di una relazione. Questi momenti devono essere un dialogo aperto sui problemi di coppia, sui bisogni e desideri insoddisfatti, messi in relazione sia con il rapporto della coppia, che con la crisi.

Perché il tradimento riguarda tutti i generi di persone, comprese quelle felici?
Le ragioni di un tradimento sono molteplici. Alcuni cercano di sfuggire alla solitudine interiore, alla frustrazione sessuale, al proprio malcontento o all’oppressione. Molti altri, pur amando i loro partner, non sono soddisfatti del rapporto, quindi vivono quelli esterni come un balsamo riparatore di una perdita di vitalità e consapevolezza. Anche le persone in relazioni soddisfacenti possono iniziare a sentire di aver perso il contatto con il loro senso del dovere, come se vivessero con il pilota automatico, trovandosi a desiderare di riavere la propria libertà. Sentono di aver perso una parte di sé stesse o cercano un senso di novità, di soddisfare la curiosità. A volte cercano un'intensità e una tipologia di rapporto che non vogliono veramente, qualcosa che esula dal contesto della loro relazione primaria. La ragione per cui dico tutto questo è perché, fino a quando non avremo un quadro completo dei diversi aspetti del tradimento, avremo difficoltà a comprenderlo, metabolizzarlo e prevenirlo.

Il tradimento di un uomo è percepito dalla società diversamente da quello di una donna?
Il tradimento non è mai stato trattato allo stesso modo. Si è soliti dire che gli uomini tradiscono perché sono annoiati e amano la varietà. Abbiamo preteso, convenientemente, che le donne fossero più monogame e che tradissero solo nel caso in cui fossero infelici, disperate, sole o desiderose di intimità. Ma questa è una semplificazione eccessiva. Le conseguenze del tradimento non sono mai state le stesse: fino al momento in cui esse sono severe, tremende e talvolta a rischio della vita, le donne tradiscono solo se disperate. Una maggior equità tra i sessi è raggiunta nei casi in cui la donna ha conquistato un’effettiva indipendenza a livello sessuale, sociale ed economico. Sia gli uomini che le donne, desiderano intensità, intimità, condivisione, attenzione, un senso di vitalità, libertà, giocosa leggerezza, un sacco di cose che sono umane e pertanto non rigidamente attribuibili all'uno o all’altro sesso.

Perché la società fatica a comprendere
 il vero significato dell'infedeltà?

L'infedeltà, che è esistita sin dall'avvento del matrimonio, rimane un argomento tabù e comunemente frainteso; essendo un'esperienza così dolorosa, spesso le persone vogliono distogliere lo sguardo, anziché guardare più da vicino per capire le sue origini.

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Così fan tutti nota che «l'infedeltà è una violazione del proprio senso di fiducia e identità». Come può qualcuno superare una simile tragedia, senza compromettere una parte considerevole della propria vita?

L'infedeltà infrange la grande ambizione dell’amore, di cui abbiamo una visione romantica, immaginando di trovare the one, l'anima gemella, una sola e unica nella nostra vita. All’interno di questa unione, ci identifichiamo a nostra volta nel ruolo dell’unico compagno possibile per il nostro partner. Crediamo di essere unici, insostituibili e indispensabili. L'infedeltà ci comunica invece: "tu non sei quell’uno ed unico; ce ne possono essere altri”. Quando questo accade, vengono sconvolte le convinzioni su cui poggiano tutte le nostre relazioni. Il recupero avviene attraverso tre fasi distinte: identificare la crisi, analizzarla a livello profondo, costruire un’immagine del suo sviluppo futuro. Si tratta di un lungo processo.

«Scegliere di restare, quando puoi andartene, è la nuova forma di vergogna», scrive nel suo libro. Recentemente è stato istituito in Italia il cosiddetto "divorzio rapido". Questo fatto potrebbe rinforzare la valenza di quanto ha dichiarato sopra, svolgendo un ruolo cruciale nella percezione della lealtà nel matrimonio e della sua conseguente “durabilità”?
Non posso commentare la legge italiana e il divorzio veloce, ma quello che posso dire è che rimanere, quando al contrario potresti andartene, è ora percepito come una vergogna da entrambi i sessi. In passato gli uomini tradivano e le donne non avevano altra scelta se non quella di restare, perché erano economicamente e socialmente dipendenti. Oggigiorno la condizione è paritaria, pertanto le donne possono trasgredire più liberamente - ed è molto più facile per entrambi i partner andarsene, il che rende il rapporto di coppia una scelta attiva, che si rinnova ogni giorno. Ciò che questo ci comunica nel complesso è la modificazione del concetto di monogamia legato al matrimonio: funzionava così una volta, si faceva sesso per la prima volta, ci si sposava e si smetteva di far sesso con chiunque altro. In Occidente, il matrimonio durava “finchè morte non ci separi”, ma ora termina quando l’amore finisce; per coronare il tutto, la monogamia si traduceva nell’essere con una persona per tutta la vita, mentre oggi indica “una persona alla volta”. Quando si esamina tutto questo nell'insieme, si può comprendere come le regole del rapporto di coppia si stiano modificano lentamente, superando la concezione del matrimonio passata, cercando di creare nuove definizioni, che si adattano alle nostre esigenze di vita.

Quali suggerimenti darebbe a una coppia per mantenere il matrimonio sano e prospero il più a lungo possibile?
Consiglierei di coinvolgere tutti gli aspetti del proprio sé all’interno della relazione con il proprio partner utilizzando la creatività e immaginazione, comunicando, parlando di ciò che è importante per entrambi, molto prima di raggiungere un punto di crisi, in modo da poter definire i confini e le regole dell’unione.


Dottoressa Perel, quali sono i suoi progetti per il futuro?

Sto lanciando una serie di progetti, The Art of Us, legati allo sviluppo intelligenza relazionale. Il mio lavoro spazia dalla collaborazione con le imprese sull'arte della leadership aziendale alla collaborazione con terapisti e coach per risolvere il nodo gordiano della mascolinità moderna. È un momento molto emozionante.


Elena Arzani