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Conflitti pratici - Quando il diritto si scontra con la morale

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Conflitti pratici. Quando il diritto diventa immorale
di Damiano Canale
Editori Laterza

pp. 236

€ 24 (cartaceo)
€ 13,99 (e-book)

"Per quello che ho fatto c'erano sempre delle ragioni, giuste o sbagliate, non so, in ogni caso ragioni umane".

Da sempre adoro le citazioni all'inizio di un testo e le leggo con fremente curiosità, poiché sembrano racchiudere il significato di quanto verrà narrato al suo interno.
Non fa eccezione Conflitti pratici, l'ultimo libro di Damiano Canale, professore di Filosofia del diritto presso l'Università Bocconi, il quale si apre con una frase dello scrittore Jonathan Littell che introduce in maniera assai chiara il problema che si pone quando i destinatari di una norma giuridica la recepiscono come immorale, ingiusta o inaccettabile.

Canale, infatti, dapprima spiega nell'introduzione del saggio come la filosofia del diritto non vada considerata soltanto come uno strumento in grado di indagare le ragioni che il diritto pretende di guidare, quanto piuttosto come un valido mezzo potenzialmente capace di farci capire l'evoluzione del pensiero giuridico nel corso della storia, e poi dichiara che l'intento che si prefigge con il suo saggio non è fornire una risposta al quesito "cosa dobbiamo fare quando il diritto diventa immorale?", ma sollecitare il lettore (che non è necessariamente il tecnico del diritto, bensì anche il comune cittadino che voglia approcciarsi alla materia per la prima volta) a ragionare, a strutturare il proprio pensiero grazie agli strumenti che vengono forniti, che è poi non solo l'obiettivo della scienza giuridica, ma anche della buona letteratura in generale.

A proposito della struttura del libro possiamo constatare come esso sia suddiviso in due parti: nella prima si spiega cosa sono le norme, in cosa consiste un conflitto pratico, e come si devono concepire sia il diritto che la morale. Nel corso della seconda, invece, si analizzano tre casi emblematici nei quali il comune sentire differisce molto spesso dalle statuizioni del legislatore.

In particolare, iniziamo col considerare come il "conflitto pratico" si ha quando vi sono due o più norme incompatibili tra loro che esprimono la pretesa di guidare il comportamento del medesimo destinatario, e quindi l'adempimento di una norma impedisce l'osservanza anche dell'altra.

Nel caso di specie, vi sono dei casi pratici in cui le norme giuridiche entrano in conflitto con quelle morali, generando de dilemmi normativi, e la risoluzione degli stessi non è rappresentata da una risposta univoca, quanto piuttosto dalle diverse concezioni del diritto e della morale, che sapranno offrire risposte diverse a questi quesiti.

Indubbiamente la seconda parte del libro è quella maggiormente interessante, perché analizza casi pratici e vicini a noi, anche se non potrebbe essere compresa senza l'ausilio della prima parte, che costituisce una sorta di introduzione ad argomenti come l'eutanasia, il matrimonio omosessuale e la pena di morte.
Partendo da episodi realmente accaduti, come il caso Welby, il matrimonio tra Enrico Oliari e Lorenzo Longhi e l'omicidio di William J. Micke da parte dell'afroamericano William Henry Furman, Canale conduce il lettore a ragionare facendo frequente ricorso alla figura del sillogismo giuridico, ossia a un ragionamento dimostrativo utilizzato per la prima volta da Aristotele, e del quale possiamo fornire un esempio
(1)   Chi commette un reato perde il diritto che ha violato; (2) Il reato di omicidio comporta la violazione del diritto alla vita della vittima; (3) Quindi, chi ha commesso un omicidio perde il diritto di vivere e la pena di morte è giustificata.
Conflitti pratici è un saggio ben scritto, chiaro e motivato con accuratezza, nel quale si percepisce distintamente la mano di un giurista.
A voler trovargli un difetto sarebbe la (forse) eccessiva lunghezza della prima parte, di non sempre facile comprensione per coloro che non masticano la materia giuridica, ma comunque propedeutica, come abbiamo scritto poc'anzi, alla comprensione dei casi pratici affrontati nel corso della seconda parte del libro.
Personalmente avrei preferito che quest'ultima fosse stata meglio bilanciata, con l'approfondimento di altri argomenti che dividono la pubblica opinione e nei quali il diritto pare scontrarsi con la morale, ad esempio perché non menzionare ed analizzare l'aborto?

In definitiva, comunque Damiano Canale ci consegna un libro interessante, che centra l'obiettivo di affiancare anche il lettore curioso ma non esperto di diritto nel suo ragionamento, e di fornirgli una mappa dettagliata su alcuni dei grandi temi che toccano da vicino noi tutti.

Ilaria Pocaforza