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Suite francese - Quando il nemico è un nostro simile

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Suite francese (audiolibro)
di Irène Némirovsky
Emons, 2017

Letto da: Anna Bonaiuto
Regia: Flavia Gentili
Durata: 15h 50m
Traduzione: Laura Frausin Guarino
Edizione testo: 2005, Adelphi Edizioni

€ 18,90 (cd)
€ 11,34 (mp3 zip)


Ci sono storie che entrano di diritto a far parte dei classici un po' per le tematiche che trattano, un po' per il modo in cui sono scritte, un po' per i personaggi che ci regalano.

Suite francese è divenuto un libro senza tempo per tutti e tre questi motivi, ma anche e soprattutto per la straordinaria capacità di Irène Némirovsky di far penetrare il lettore in quel mondo straordinario che è stato il suo e che, a mano a mano che ci addentriamo tra le fila della narrazione, diventa anche il nostro.
"Vogliono farci credere che siamo in un'epoca comunitaria in cui l'individuo deve soccombere affinché viva la società, e non vogliamo vedere che quella che soccombe è la società affinché vivano i tiranni".
Quando la Némirovsky iniziò la stesura di Suite francese (tra il 1941 ed il 1942), aveva progettato la composizione di una grande "sinfonia in cinque movimenti", al centro della quale dovevano esservi le vicende della Francia assediata dai nazisti nel corso della seconda guerra mondiale.

Purtroppo, però, a causa dell'arresto e della deportazione ad Auschwitz della scrittrice ebrea, l'opera rimase incompiuta, tanto che ancora oggi possiamo leggerne solo due parti: Temporale di giugno e Dolce.

Le altre tre sezioni, Captivitè, Batailles e La Paix non vennero mai completate ed il libro, appuntato su un quaderno, venne pubblicato postumo dalle figlie della donna.

La prima parte di Suite francese, Temporale di giugno, narra la fuga dei francesi che, ormai certi della venuta dei tedeschi, scappano con le loro intere case sopra carri o altri veicoli di fortuna.
All'interno di questo affresco di personaggi spiccano in particolare: i borghesi Pèricand e la loro madre, Charlotte:
"Non sono cattivi, basta saperli prendere, diceva con il tono indulgente e un po' sconsolato che avrebbe usato per parlare di una bestia in gabbia",
e Gabriel Corte, letterato e scrittore che si appresta a fuggire da Parigi con l'amante, Florence.

Temporale di giugno fornisce un'incredibile testimonianza degli eventi tragicomici che colpirono la popolazione francese nel corso della seconda guerra mondiale, tra i quali risalta l'episodio in cui protagonista è l'anziano Pèricard che viene dimenticato dalla nuora durante i bombardamenti, e così una vicenda che dovrebbe apparire tragica assume delle tinte grottesche.

La parte che però maggiormente soddisfa i lettori più romantici è sicuramente Dolce, nella quale si narra l'amore mai consumato tra una giovane sposa francese ed un ufficiale dell'esercito tedesco: la storia è ambientata della cittadina di Bussy (ad est di Parigi) nel corso dei primi mesi dell'occupazione straniera. In una grande casa vive la vedova Angellier e sua nuora Lucile, che è stata costretta dal padre a sposare giovanissima un uomo che non amava, che l'ha tradita e umiliata, ma al quale non può fare a meno di sentirsi legata.

Quando il soldato nemico Bruno Von Frank si ritrova ad alloggiare nella villa delle due donne, la sua solitudine si intreccia a quella di Lucile e ben presto tra i due nasce un amore osteggiato da tutti che la giovane non avrà la forza di vivere e che si paleserà timidamente solo attraverso la musica suonata dall'ufficiale sul pianoforte delle Angellier.
"Quando parlava in tedesco, specie con quel tono di comando, la sua voce assumeva una sonorità vibrante e metallica che procurava all'udito di Lucile un piacere simile a quello di un bacio un po' brutale che finisce in un morso. Si portò piano le mani alle guance brucianti e disse a sé stessa: Fermati! Allontana i tuoi pensieri da lui, sei su una china pericolosa".
Suite francese è uno di quei libri nel quale non smettiamo di meravigliarci dell'intreccio abilissimo tra gli eventi storici che noi tutti conosciamo e le vicende umane ignote ai più e relative a coloro che la Storia l'hanno dovuta subire, uomini e donne soli ed ai margini.
La voce dell'attrice Anna Bonaiuto ci trasporta nella Francia degli umili, di quanti approfittano delle disgrazie altrui per tirar fuori la propria arroganza, la meschinità e la vigliaccheria, ma anche il coraggio e la pietà.
Poco tempo prima di essere arrestata la Némirovsky scrive:
"La cosa più importante, qui, e la più interessante è che gli eventi storici, rivoluzionari...sono appena sfiorati, mentre viene investigata la vita quotidiana, affettiva, e soprattutto la commedia che questa mette in scene".
L'impressione che si ha ascoltando i brani di Temporale di giugno è che l'autrice abbia voluto gettare una luce su quel meraviglioso mosaico di personaggi che prendono vita sotto ai nostri occhi, lasciando il lettore con la curiosità di sapere cosa ne sarebbe stato di quegli uomini e quelle donne le cui vite hanno accompagnato per un breve tratto i suoi momenti.

Per tutti coloro che hanno visto il film del 2015 per la regia di Saul Dibb, Lucile e Bruno avranno per sempre il volto di Michelle Williams e Matthias Schoenaerts; quanti hanno anche scelto di avventurarsi in questo romanzo storico, così potente e ipnotico, guarderanno alla Storia che viene raccontata sui libri con nuovi occhi, si affideranno alla prospettiva di una donna che la guerra l'ha vissuta e subita sulla propria pelle.

Suite francese entra di diritto tra i cosiddetti classici per il racconto di quei personaggi così autentici e reali le cui vite si dipanano lente sotto i nostri occhi, per quell'incessante flusso di eventi che determina la Storia, ma anche per uno stile inconfondibile che, per quanti si approcciano a questa autrice per la prima volta, si imprime inconfondibile nella memoria.

Con Dolce la Némirovsky ci consegna un messaggio quanto mai attuale, senza fornire giudizi sulle scelte condotte da Lucile o da Bruno, ma limitandosi a suggerire che forse dove tutti scorgono un nemico qualcuno può trovare un suo simile, un altro essere vivente:
"Ma allora cos'è che ti conforta?" "La certezza della mia libertà interiore questo bene prezioso, inalterabile, e che dipende solo da me perdere o conservare. La convinzione che le passioni spinte al parossismo come capita ora finiscono poi per placarsi. Che tutto ciò che ha un inizio avrà una fine. In poche parole, che le catastrofi passano, e che bisogna cercare di non andarsene prima di loro, ecco tutto. Perciò, prima di tutto vivere: primum vivere. giorno per giorno, attendere, sperare".

Ilaria Pocaforza