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Dalle Oblate Ospedaliere alle suore di S. Chiara

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Dalle Oblate Ospedaliere alle suore di S. Chiara
a cura di Maurizio Vaglini
Phasar Edizioni, 2013

Meravigliosa Chiara e tua ammirevole chiarezza! Più si rivolge verso di te lo sguardo più siamo costretti ad ammirarti in ogni tua opera. Invero finché viveva nel mondo brillò, ma ancor di più diffuse splendore nell’Ordine religioso da lei fondato; nella casa paterna brillò come un raggio, nell’interno del chiostro irraggiò come un sole. In vita emanò scintille di luce, dopo la morte risplende radiosa, sulla terra fu luminosa, in cielo risplende di eterno chiarore.

In occasione del centenario della fondazione dell’Istituto delle Suore Francescane Ospedaliere di S. Chiara viene pubblicato il presente volume, che ripercorre le tappe fondamentali della storia della Congregazione delle Suore di Santa Chiara, la quale  ha radici vocazionali in un passato molto più lontano legato alla vita ospedaliera: il quadro storico religioso delineato va dal Concilio di Nicea voluto dall’Imperatore Costantino (convertito al cristianesimo) nel 325 d. C, al periodo medievale a cui risale la fondazione dell’ospedale pisano voluto da Papa Alessandro, al profondo radicamento del francescanesimo che avviene  in Pisa, centro di cultura e spiritualità religiosa nel XIII secolo.
Il Medioevo è il periodo in assoluto dedito ai grandi pellegrinaggi e sarà proprio la via Francigena  a rivelare la creazione delle prime strutture ospedaliere. Si diffonde così il pensiero religioso di Sant’Anselmo d’Aosta, di San Bernardo di Chiaravalle, di San Benedetto  e di Sant’Agostino, fautori di una radicata verità di fede tra gli uomini del tempo, ma è soprattutto attraverso l’esempio di S. Francesco e S. Chiara che le Oblate, davvero cresciute esponenzialmente, lasciano tutti i loro beni per seguire la strada del dono e della carità:
Non hanno bisogno di riconoscimenti formali, ma solo del campo da coltivare, del povero, del malato da seguire. Nella loro dichiarazione d’ingresso nella Congregazione […] affermano di lasciare ogni proprietà all’ospedale, ma ancora di più  di rinunciare ad ogni loro volontà interiore per offrirla al povero.
I secoli XIV e XV vedono le Oblate estendere la propria vocazione ad un numero consistente di donne dalla differente estrazione sociale; seguendo l’esempio di S. Chiara, queste devote decidono di dedicarsi totalmente all’assistenza negli ospedali: vedove, commesse, lavoratrici, figlie e madri si mettono a disposizione degli ammalati per alleviare le loro sofferenze, diventando veri e propri operatori umanitari.
Non è solo altruismo filantropico, ma la loro scelta di vita, ispirata fondamentalmente da motivi religiosi, permette di creare una vera e propria comunità, in cui si fondano i valori di S. Francesco e di S. Chiara, “presenti”  costantemente nell’animo delle Oblate Ospedaliere. L’ospedale pisano era governato da Rettori o Maestri, anche loro Oblati nel senso etimologico del termine, in quanto offrivano non solo tutti i loro averi e proprietà, ma la loro stessa vita per il bene degli altri. Tra gli oblati si trovano anche muratori, fabbri e fornai.
Dal Rinascimento fino al 1771, saranno i prelati Spedalinghi a sostituire i Rettori e i Maestri nelle mansioni di coordinamento e di gestione del nosocomio pisano.
Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, con il decadere della dinastia dei Medici gli Spedalingi saranno sostituiti da Commissari laici e la parte religiosa sarà affidata ad una congregazione dei Frati Cappuccini.
Alla fine dell’800 le Oblate vengono allontanate dall’ospedale per motivi ideologici e una parte di loro va a costituire con enormi sacrifici un nuovo istituto religioso.
L’ultima parte del volume ripercorre tutto il Novecento: dal 1913 fino ad oggi, viene delineata in dettaglio l’intensa attività religioso-umanitaria dell’Istituto delle Suore Francescane.
Nel corso della seconda metà del Novecento, le Suore francescane di Santa Chiara, iniziano ad operare intensamente in altre strutture, negli asili d’infanzia, nelle case di riposo per anziani e in molte forme di assistenza domiciliare.
Testimoni più silenziose, ma non meno presenti, hanno saputo offrire il loro appoggio in situazioni di difficoltà economica e non solo.  Basti pensare alle molte scuole d’infanzia, alle mense, tuttora gestite da loro, che garantiscono un validissimo sostegno alle famiglie e ai più bisognosi.
Nell’appendice finale, sono raccolte testimonianze preziose di alcune Suore Francescane Ospedaliere di S. Chiara  e della Madre Vicaria. Il volume è corredato da numerosi disegni ad acquerello che impreziosiscono la descrizione delle fonti, da riproduzioni manoscritte e raffigurazioni a stampa sui differenti periodi storici attraversati che rendono la lettura del volume chiara, fruibile e degna di attenzione.

M. Lando