7 giugno 2013
Per quanto la conversazione fosse piacevolissima e allegra, mi è venuto da pensare: quando gli scrittori smetteranno (anzi, potranno smettere) di scusarsi e di dover rimarcare che scrivere è fatica? Quando smetteranno gli ancora innegabili pregiudizi comuni?
Un accenno doveroso è poi andato al Codice Da Vinci, e alla ricezione che questo ha avuto presso la Chiesa. Non sempre negativo, in realtà: ha raccontato che un parroco, una volta, lo ha ringraziato, perché dopo il successo del Codice, moltissimi fedeli si sono avvicinati alle sue lezioni sulla Bibbia. Quindi l'interesse per la spiritualità non è spento: occorre solo saperlo sollecitare!
Un altro tema - che è stato frequentato da molti scrittori a questo Anteprime - è il rapporto tra libro e film. Inizialmente, Dan era scettico, perché lui, che da bambino non aveva neanche la televisione, ha sempre pensato che il film limita la creatività del singolo: il personaggio viene definitivamente identificato con un attore, e quindi si perdono i ritratti che invece il lettore può fare.
Una frase da ricordare:
Il romanzo può anche essere glacialmente lento, ma lo scrittore non guarda mai l'orologio.Dopo Dan Brown, è iniziato il grande dilemma: dove andare? Come ogni anno, Anteprime propone diversi incontri in contemporanea durante la serata, e sono certa che non capita solo a me e agli amici blogger e twitter-addicted che hanno condiviso il racconto dell'evento (Tazzina-di-Caffé, Gallizio, Mafe, Paola Faravelli, Giovanna Tinunin, Rocco Rossitto, BiNbaa) di volere il dono dell'ubiquità. Fortunatamente, il live tweet ci ha permesso di dividerci e di poter sempre "spiare" cosa stava succedendo nelle altre sale...
Una frase da ricordare:
Bisogna imparare a essere imparziali e non neutrali.
E' quindi la volta dell'incontro con Sergio Luzzatto, che parla del suo libro uscito da poco, Partigia. Il tema della Resistenza è visto da un'angolazione problematica, che vuole provare a restituire la storia partigiana alla grande Storia, attraverso la narrazione delle vicende di un piccolo gruppo di "partigia", che in piemontese definisce i partigiani svelti di mano, impulsivi. Nell'autobiografico Sistema periodico, Primo Levi dedica solo dodici righe al cosiddetto "segreto brutto", che riguarda una dolorosa verità: nella Resistenza non si possono fare prigionieri, soprattutto tra le proprie fila.
Luzzatto confessa la propria delusione per la cattiva ricezione che ha avuto il libro presso altri intellettuali di sinistra, e non riesce a spiegarsi il motivo di tanta freddezza. La Resistenza, secondo Luzzatto, ha conosciuto anche una zona grigia, vissuta dallo stesso Primo Levi: non esiste una Resistenza totalmente positiva o totalmente negativa.
Frase da ricordare:
Un punto oltre il quale lo storico non può arrivare: la sua freddezza lucida non sa restituire il dolore.
Ancora di storia si parla un'ora dopo, quando i lettori incontrano Wu Ming 2 e Wu Ming 4 (per rispettare il desiderio di non apparire in foto, ho scelto solo un dettaglio). Il nuovo libro sarà un impegnato scontro di civiltà a partire dalla Rivoluzione francese. Il romanzo, che impegna i Wu Ming da anni, richiede tantissimi approfondimenti storici. Sulla Rivoluzione s'è scritto di tutto; per non ripetersi, i Wu Ming hanno scelto dei personaggi inattesi: quattro linee narrative e cinque voci.
Da ricordare:
Gli attrezzi del narratore sono lamine tra le crepe dei monumenti della storia, senza la pretesa di erigere nuovi monumenti dagli scarti precedenti.
Come avete visto, una prima giornata piena di stimoli, e come era già successo l'anno scorso, il desiderio impaziente di avere presto tra le mani i libri qui presentati. Ma anche la golosità di sentire le altre anteprime l'8 e il 9 giugno.
Ecco uno slideshow delle foto su Photobucket, per farvi l'idea di cosa leggerete nelle prossime cronache:
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