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«L’animazione è artigianato di eccellenza»: "Animation Art Book", la realizzazione delle serie tv di Zerocalcare e il mondo dell'animazione

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Zerocalcare. Animation Art Book
di Zerocalcare
Bao, giugno 2023

pp. 190
€ 22 (cartaceo)
€ 10,99 (ebook)

L’animazione è un mezzo importantissimo e intramontabile con cui si ha la possibilità di raccontare qualsiasi sceneggiatura! Non si hanno limiti… se non quello della fantasia. (Alessio Giurintano, direttore artistico di DogHead Animation, studio di animazione 2D fondato da Movimenti Production, p. 80)
Se al posto di “animazione” inseriamo “graphic novel” la definizione è altrettanto valida: è ormai evidente il potenziale narrativo del fumetto, forma espressiva che ben si adatta a storie di varia natura, profondità, stile e, di conseguenza, pubblico. Certo ci sono ancora alcuni stereotipi legati al fumetto ma, come si diceva anche con Teresa Radice e Stefano Turconi nel corso di una bella chiacchierata che abbiamo fatto poco tempo fa, è in corso una rivoluzione nel mondo del graphic novel, le cose negli ultimi anni sono davvero molto cambiate. Tra i fautori di questo cambiamento sicuramente spicca il nome di Zerocalcare che insieme a Bao e ad altri autori bravissimi ha reso ridicoli certi stereotipi e avvicinato un pubblico variegato, curioso, attento.

Quale che sia la tipologia di storia (reportage, strisce brevi, romanzi di formazione), la chiave scelta (ironia, dramma, attualità) e perfino il mezzo espressivo (graphic novel, serie animate), il risultato con Zerocalcare sarà sorprendente: lo sguardo sempre puntato sulla società contemporanea, le sue contraddizioni, i sogni e le ossessioni di una generazione – ma non etichettiamolo come scrittore generazionale. Il successo delle due serie tv realizzate, Strappare lungo i bordi e Questo mondo non mi renderà cattivo, sono la dimostrazione che il fumettista romano è davvero capace di cimentarsi con mezzi espressivi diversi senza perdere la propria vena stilistica. Un primo esperimento con il mondo dell’animazione risale ai tempi del lockdown: Rebibbia Quarantine, otto brevi episodi totalmente creati da Zerocalcare, che raccontavano in modo assai efficace quello che stavamo vivendo, con il consueto taglio ironico dell’autore. Le due serie Netflix sono senza dubbio prodotti più elaborati e perfezionati, ma già lì era evidente il potenziale narrativo dell’animazione e, a osservare bene, si intuiva la mole di lavoro che un progetto del genere richiede, ma anche il desiderio di creare qualcosa di nuovo, aprire una strada verso il mondo della young adult animation che in Italia non è ancora consolidata.

Da fan di Zerocalcare – e il carico emotivo della serie non ancora del tutto processato – non mi è sfuggita l’uscita per Bao di Animation Art Book, un volume molto interessante curato da Michele Foschini. Quello che c’è tra pagine non è la celebrazione dell’estro creativo di uno degli autori di punta della casa editrice – che a quanto pare riesce a trasformare in successo tutto quello che tocca – o un volume per soli addetti ai lavori; Animation Art Book racchiude il percorso che ha portato dalla folle idea di realizzare uno young adult animation alla sua effettiva visione sulla piattaforma streaming, con interessanti spunti su tematiche quali creatività, tecnica, mondo dell’animazione e figure professionali che lo compongono e rendono possibile la realizzazione di un progetto come le due serie di Zerocalcare.
Il volume raccoglie interviste ai professionisti che hanno contribuito al progetto, rendendo ben chiaro come in questo caso sia stato fondamentale un team work: se Rebibbia Quarantine era lo sforzo monumentale di un solo uomo qui era necessario mettere insieme una squadra specializzata che garantisse però all’autore il controllo su ogni parte del progetto; ogni singola parola delle sceneggiature è di Zerocalcare e il suo coinvolgimento è stato totale, ma realizzare una – che poi son diventate due – serie animate per un colosso come Netflix richiedeva maestranze specifiche.

Tra interviste, tavole del processo creativo, studi anatomici, piantine, Animation Art Book porta il lettore/spettarore dentro la produzione delle due serie tv e più in generale il mondo dell’animazione: scoprire come è nato il progetto e come lo si è concretizzato è anche il mezzo per riflettere si diceva su creatività e tecnica, sulle maestranze che concorrono alla realizzazione di una serie animata, sull’infinità di dettagli, studi, ricerche che ci sono dietro ogni singola immagine. Soprattutto quando si ha a che fare con un mondo in qualche modo già ben saldo nell’immaginario collettivo ma del quale era anche necessario creare in toto un’estetica precisa per la serie. Fruendo il prodotto finito ogni scelta appare la più adatta, ma è evidente come il processo sia stato lungo, complesso, necessario di prove e confronti.
A osservarla da questa prospettiva e leggendo le varie interviste contenute nel volume, mi pare di notare una certa vicinanza tra il lavoro di animazione e quello della scrittura nell’approccio al mestiere, che ha una forte componente artigiana. Idea confermata da Giorgio Scorza, uno dei due fondatori di Movimenti Production:
L’animazione è artigianato di eccellenza. (p. 17)
Come tale richiede una cura particolare per la creazione di qualcosa di unico, che in qualche caso nasce a partire da un universo letterario delineato ma che necessita sempre di una certa componente di creazione estetica/artistica e, come diceva Radice nella già citata intervista, è simile più al lavoro dell’artigiano che a quello dell’artista perché è necessario l'opera sia immediatamente comprensibile dal pubblico; io aggiungo che la scrittura – o in questo caso la realizzazione di una serie animata – ha del lavoro artigiano una buona dose di approccio materico, concreto, di cesellatura. E se l’artigianato è una delle eccellenze italiane, anche il mondo dell’animazione è composto da professionisti di talento che tuttavia come capita troppo spesso finiscono però a lavorare all’estero:
Finalmente avevamo la possibilità di far apprezzare a un pubblico ancora più vasto il valore di noi animatori italiani. In tutti gli studi internazionali lavora una grossa percentuale di animatori e artisti provenienti dall’Italia […], e finalmente era arrivato il momento di animare anche nel nostro Paese un prodotto che potesse far capire che cartone animato non è una definizione che riguarda solo storie per bambini. (Alessio Giurintano, direttore artistico di DogHead Animation, studio di animazione 2D fondato da Movimenti Production, p. 80)
Ci auguriamo Zerocalcare e il successo delle due serie realizzate finora possano portare bene al mondo dell’animazione italiana e contribuiscano a scardinare stereotipi e pregiudizi intorno a un mezzo espressivo che, come il graphic novel, perfettamente si adatta a storie di varia natura.

Debora Lambruschini