#PercorsiCritici - n. 40 - Vuoi passeggiare per Roma? Libri sulla città eterna


Agosto è il mese per eccellenza dei viaggi e delle vacanze: nominarlo fa pensare immediatamente a spiagge assolate animate dallo sciabordio delle onde o a freschi sentieri di montagna accompagnati dal soave canto degli uccellini. Certo, c'è chi può anticipare a luglio o rimandare a settembre il proprio periodo di ferie ma generalmente le settimane centrali di questo mese costituiscono il picco delle trasferte vacanziere. Che si tratti di mare o montagna, poco importa, basta trovare un po' di relax. Eppure c'è tutta una categoria di viaggiatori che preferisce tenersi lontana da queste mete e approfittare di questi giorni di riposo dal lavoro per visitare città mai viste e al contempo approfondire il proprio bagaglio culturale, visitando musei e collezioni d'arte o facendo esperienza della gastronomia tipica del luogo. Abbiamo perciò scelto di proporvi, per questo mese, quattro appuntamenti, uno a settimana, per portarvi in giro per il mondo e raccontarvi ogni volta una città specifica, sia per offrire spunti a chi ancora non avesse deciso dove andare, sia per dare l'occasione, a chi invece per vari motivi non godrà delle ferie, di prendere spunto dai nostri suggerimenti per viaggiare... almeno con la mente!

Il nostro itinerario ha inizio dalla nostra capitale, Roma, una città che offre moltissimi spunti e che può essere esplorata sotto molteplici aspetti, da quello storico a quello artistico, passando attraverso quello culinario, solo per fare degli esempi.

Ma partiamo dall'inizio, in tutti i sensi, e occupiamoci della città ai tempi dell'Impero Romano, per un viaggio nel tempo, quando i latini avevano costruito un potere immenso e la loro forza si diramava in tutto quel territorio che oggi praticamente corrisponde, più o meno, all'Europa. Per approfondire le vicissitudini di questo antico e affascinante popolo si può far riferimento a diversi titoli, e per cominciare non si può non citare uno dei maggiori esperti di storia antica, Giulio Guidorizzi. Per Il Mulino ha pubblicato, nel 2021, Il grande racconto di Roma antica e dei suoi sette re, in cui racconta, con acume e sapienza, la nascita della città e la fase monarchica, con le vicende dei celeberrimi sette re. Tuttavia, questa pubblicazione non è solo un volume di storia, ma anche un libro utile ad approfondire gli aspetti legati alla cultura e all'antropologia del mondo antico: nella seconda parte, infatti, lo studioso si concentra sui momenti rituali della vita dei romani dell'epoca, come il matrimonio, e sui valori fondamentali degli uomini del tempo, come la pietas o la fides. Sempre su questa linea non mancano poi capitoli dedicati al sacro e alla religione, con qualche incursione nella superstizione e nella magia. Trattandosi di un illustrato, a corredo dei testi ci sono bellissime immagini che sapranno meravigliarvi con la loro efficacia rappresentativa.


Restando nell'ambito, tutti noi a scuola abbiamo studiato, oltre ai sette re sopracitati, gli imperatori che si sono succeduti l'un l'altro, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio apparato di abitudini e rituali. Se non sono mancati dei buoni amministratori, capaci e oculati, è vero anche che la Storia ha lasciato notizia anche di personaggi diciamo più stravaganti, che hanno purtroppo consegnato ai posteri un ritratto meno edificante. Tra tutti, sicuramente Nerone è quello che è rimasto con più viva forza nell'immaginario collettivo e il bravissimo Alberto Angela gli ha dedicato una trilogia, uscita a partire dal 2020 per HarperCollins, L'ultimo giorno di Roma. Viaggio nella città di Nerone poco prima del grande incendio. In questi volumi, il famoso divulgatore, coadiuvato da esperti in materia e studiosi del settore, riesce, con la sua solita chiarezza e il suo stile accattivante e coinvolgente, a raccontare la città ai tempi dell'imperatore oggetto della questione, prima del grande incendio che ne devastò la gran parte.

Ma come si è arrivati a Nerone? Ovvero, com'è successo che quella che era una repubblica, fiore all'occhiello dell'amministrazione dell'epoca, si sia trasformata in un impero con a capo un solo uomo? Le origini di questa metamorfosi sono da ricercarsi, come tutti ricorderanno, nell'operato di Ottaviano Augusto, il quale, dopo il caos generato dalla morte di Cesare, seppe non solo restituire di fatto stabilità all'impero ma anche trasformarne per sempre la fisionomia. La sua storia è stata ripresa e approfondita da John Williams in Augustus (Fazi editore, 2017), in cui si racconta la parabola di un giovane chiamato a rivestire la carica più importante che potesse impersonare. La peculiarità di questo libro è data dal fatto che le vicende non sono raccontate solo dal punto di vista storico ma anche e soprattutto indagata da una prospettiva maggiormente umana, approfondendo la storia di un uomo che si è trovato a gestire un potere immenso, in un periodo estremamente difficile, contraddistinto da guerre, lotte e fazioni.

Tuttavia, per indagare compiutamente l'età imperiale avendo cognizione dei diversi sguardi, è interessante anche allargare la propria prospettiva per includere quella degli altri popoli: è quello che fa Valerio Massimo Manfredi in Antica madre (Mondadori, 2019), dove racconta l'impero da un'altra angolazione, quella delle conquiste africane. I tentacoli del potere, infatti, si allungarono fino alle coste d'Africa, prima per portare nella capitale animali selvatici e fiere destinati alle venationes, poi perché le coste del Nilo suscitarono interesse da parte del potere imperiale. Sarà l'incontro con una donna del luogo a mostrare al protagonista un'altra realtà.

Concludiamo questa rassegna storica e con un balzo torniamo nel presente o perlomeno in tempi recenti. C'è uno scrittore, infatti, che ha saputo raccontare benissimo la Roma del secondo Novecento, scegliendo di concentrarsi in particolare sulle zone meno patinate, ovvero sulla vita di borgata, lontane da quelle della dolce vita immortalata sulle copertine dei rotocalchi: Pier Paolo Pasolini. Infatti, in Ragazzi di vita (Garzanti, 1955), con le sue scelte narrative e linguistiche, ha saputo fotografare l'esistenza dei ragazzi della periferia romana, costituendo un documento immortale e decisamente caratteristico. Ma Roma per Pasolini vuol dire molto di più: è la città che in certo senso l'ha accolto, lui che proveniva da un luogo molto diverso, Casarsa, nella campagna friulana, i cui ritmi e opportunità cinematografiche e culturali non erano sicuramente paragonabili a quelli di una grande capitale. In La Roma di Pasolini. Dizionario Urbano (Nuova Delphi, 2017), Dario Pontuale ricostruisce il rapporto tra l'intellettuale e la città eterna. Particolarmente interessante, invece, per indagare gli studi condotti sulla sua figura, è Pasolini oggi. Fortuna internazionale e ricezione critica (Marsilio, 2016).

Lo sguardo di una persona che non è nata in una determinata città può essere molto rivelatore, evidenziando aspetti che non vengono colti da un occhio abituato, magari assuefatto. Se la giostra di opportunità offerta dalla capitale non è paragonabile alla tranquillità della provincia, si dà il caso che molti scelgano di viverci non solo per le occasioni lavorative, ma anche perché una volta messo piede nella città eterna si innamorano perdutamente di essa. Il caso di Jhumpa Lahiri è emblematico: nata a Londra da genitori di origini bengalesi, studia a Boston e trascorre un periodo a Roma per motivi di studio, all'American Academy, e oggi trascorre a Roma i mesi in cui non è impegnata a insegnare a Princeton. In Racconti romani (Guanda, 2022) sono raccolte nove storie, con altrettanti protagonisti, i quali sono tutti accumunati dal fatto di aver scelto di vivere a Roma provenendo da altre realtà, sociali e culturali: migranti, domestiche, ragazzi di seconda generazione, studentesse straniere. Tutti hanno scelto questa città, per un motivo o per l'altro e Roma, come una grande madre, li ha accolti. Tuttavia, il racconto di Lahiri non è disincantato, anzi, molto lucido e perciò non trascura anche gli aspetti più controversi della capitale. Se volete approfondire il libro, leggendo le parole dell'autrice, sul sito è presente anche l'intervista che ci ha gentilmente concesso, a cura della nostra redattrice Michela La Grotteria.

Doverosa, però, una precisazione: se il titolo vi suona familiare, è perché in realtà esso è un omaggio alle due raccolte omonime di Alberto Moravia, uscite sul finire degli anni Cinquanta. Anche in questi racconti, molteplici personaggi che impersonavano una moltitudine rappresentativa della Roma dell'epoca. Un interessante confronto a distanza di decenni.

Citando Moravia, è impensabile non nominare Gli indifferenti (1929), opera immortale e libro cardine per la rappresentazione critica e disincantata della borghesia, con i suoi drammi e le sue ipocrisie. In tempi più recenti, Angelo Mellone ha ripreso questo tema: in Nelle migliori famiglie (Mondadori, 2021) indaga le vicende di Elisabetta e Piero, due altoborghesi della Roma benestante, le cui storie evidenziano le pulsioni e le vanità di tale classe sociale, fino al momento in cui un evento inaspettato fa crollare tutto.

Edoardo Albinati, invece, con La scuola cattolica (Rizzoli, 2016) ha voluto mettere su carta e romanzare uno degli eventi che nel 1975 scosse l'Italia intera, ovvero il delitto del Circeo, compiuto da due ragazzi frequentanti a Roma la stessa scuola (quella del titolo) dello scrittore. Da lì l'autore parte per una ricorsa ai ricordi di un'educazione impartita in quell'istituto e una profonda riflessione sulla loro crescita, in un mondo, quello degli anni Settanta, che stava cambiando radicalmente, e così anche la città.

Un ricordo ambivalente alberga nel volume di Loredana Lipperini Roma dal bordo. Una geografia sentimentale (Bottega Errante Edizioni, 2022). Nel libro, l'autrice parte dalla periferia ma indaga il senso di attrazione che il centro suscita in lei e in tutti quelli che cercano di avvicinarcisi, incantati dallo scintillio della vita frenetica e brillante che sembra ospitare. Tuttavia questo centro è attraente e respingente allo stesso tempo, e su queste riflessioni si imperniano i capitoli di Lipperini, che ripercorre la sua vita in un caleidoscopio di ricordi, intrinsecamente legati alla città.

Insomma, che sia nel tempo o nella geografia reale, siamo sicuri che questo itinerario saprà farvi conoscere la città eterna nei suoi diversi aspetti. Pronti per un viaggio appassionante?