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Ritrovare Ulisse, controverso e geniale, tra le pagine di Giulio Guidorizzi

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Ulisse. L'ultimo degli eroi
di Giulio Guidorizzi
Einaudi, 2018

pp. 195
€ 14 (cartaceo)
€ 7,99 (ebook)



Quanti e quali ricordi avete dei poeti omerici? Vi sono rimasti pochi versi, svogliatamente imparati a memoria tra i banchi di scuola, o avete avuto modo di apprezzare già allora o in un secondo tempo questi capolavori? Per chi vuole approfondire il personaggio di Ulisse, osservando tante delle peripezie che lo hanno reso il più furbo degli eroi, ma anche il più umano e "imperfetto", il saggio di Giulio Guidorizzi è un ottimo inizio
In meno di duecento pagine, il celebre professore di Letteratura greca e Antropologia del mondo antico ripercorre in chiave romanzesca le tante tappe che hanno travolto Ulisse nel suo viaggio di ritorno da Troia verso Itaca. Interessante è come lo fa: la narrazione parte dalle riflessioni di Penelope, in paziente attesa, e dal viaggio di Telemaco in cerca del padre, quindi scava nel passato dei personaggi attraverso la tecnica dell'analessi, già ampiamente impiegata nell'Odissea, ma esplorando il punto di vista di personaggi diversi, non del solo Ulisse. Inoltre, oltre alla tradizione omerica (seguita perlopiù fedelmente), si trovano anche rimandi a episodi e avvenimenti che si trovano in testi spuri della tradizione. 
E se uno di voi avesse già letto tutta l'Odissea? Meglio ancora, forse: il saggio di Guidorizzi è un'occasione per ripercorrere episodi salienti, e noi lettori proviamo il gusto di ritrovare vicende conosciute, rimasticandole con quel piacere di chi ritrova un sapore noto e amato.
Inoltre, di molti episodi noti Guidorizzi indaga il mondo delle emozioni, rivelando i retroscena di molte delle azioni dei personaggi, come ad esempio: 
Non avrebbe mai voluto finirla, quella tela, anche se Ulisse fosse tornato un giorno: sarebbe stato come smettere di immaginare o di sognare. Chi parla vive nel mondo di tutti, chi segue la fantasia si ritrae in un mondo tutto suo, dove nessun altro può entrare. E a Penelope piaceva trasformare questo mondo in ricami. (p. 145)
Calypso, Nausicaa, Polifemo, Telemaco, i Proci, Penelope sono solo alcuni dei tantissimi personaggi che riprendono vita sotto la penna di Guidorizzi, e l'impressione è quella di una narrazione estremamente concitata e moderna, dal passo avventuroso e al tempo stesso nascostamente didattica, dal momento che talvolta i dialoghi dei personaggi indagano il mondo mitologico o aprono utili parentesi sulle decisioni degli dei, per rendere accessibile il significato degli eventi anche a un pubblico di lettori meno esperto. Ecco perché questo libro viene spesso consigliato come lettura nelle scuole, ed effettivamente può essere non un sostituto, ma un buon ausilio alla comprensione del mondo dell'Odissea. Anche la mole contenuta non scoraggia di giovani lettori (triste a dirsi, ma spesso la prima domanda che gli studenti ci pongono è: quante pagine ha il libro?), così come il linguaggio, elegante ma al tempo stesso estremamente limpido. Peraltro, è anche una buona occasione per affrontare in classe il tema delle traslitterazioni e delle riscritture moderne di poemi antichi, a cui si possono accostare - tra gli altri - Itaca per sempre di Malerba o il più recente Il canto di Penelope di Atwood. 

GMGhioni