di Laura Pugno
Marsilio 2018
pp. 144
€ 16 (cartaceo)
Le isole hanno poteri a noi sconosciuti: oltre alla magia che portano i loro colori e i profumi inimitabili, ci sono leggende e tradizioni che sfiorano il mistico e che non trovano spiegazione razionale. È sperando in un potere taumaturgico del mare greco che il dottor Salvo Cagli parte per l'isola egea di Halki: lui, che lavora all'Unità del Sonno e beffardamente soffre di insonnia in modo ormai patologico, lascia la routine, sperando di abbandonare anche i rimpianti per il matrimonio naufragato e per la figlia che non vede mai. Insomma, l'investimento emotivo su Halki è molto alto, e Salvo non può che ringraziare il collega Kostas, che gli cede la casa dove anni prima i due avevano trascorso una più spensierata vacanza.
Ma con l'arrivo a Halki, insieme al sonno, Salvo ritrova un po' di fantasmi del passato, a cominciare dall'affascinante sposa-bambina Magdalina, cognata di Kostas, che ora si è fatta una nuova vita e aspetta una figlia da un inquietante imprenditore che sta comprando via via le isole egee. Il primo figlio di Magdalina, Nikos, invece è ormai un sedicenne indipendente e maturo, che con la sua giovane fidanzata Cora, eterea e biondissima, è un tutt'uno invidiabile. Almeno finché un incidente non provoca la scomparsa prematura di Cora, insieme alla felicità di Nikos.
Un velo opaco avvolge l'incidente, che ha però un'ombra di mistero, e Salvo, pur non sapendo bene perché, si trova profondamente coinvolto a fare chiarezza e ad alleviare la sofferenza di Nikos, anche a costo di mettere a repentaglio la sua stessa vita.
La verità, poi, è sempre qualcosa che Laura Pugno sa trasformare: e noi lettori seguiamo questa realtà che si tramuta in fantastico, seguendo il percorso continuamente punteggiato di verosimiglianza che l'autrice ha scelto anche per questa storia, come in La ragazza selvaggia o nel celebre Sirene, dove tuttavia era la distopia ad avere la meglio.
A restare centrale, a questo giro, la ridda di sentimenti che si provano al momento dell'addio: che si tratti di una separazione o del lutto, Laura Pugno lascia che i personaggi si intristiscano e cerchino fughe e/o soluzioni dal loro male con tutta la forza che richiede restare soli, illudersi di un ritorno, imparare a lasciar andare e a lasciarsi andare.
Un romanzo apparentemente dalla trama esile, ma profondo come l'Egeo più blu, che nei suoi fondali serba inaspettati, affascinanti e insondabili fondali.
GMGhioni
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