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#RileggiamoConVoi - gennaio 2017

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Foto di ©DeboraLambruschini
Cari lettori,
il primo mese del nuovo anno sta finendo! E come sempre, ecco il nostro appuntamento con le letture che ci hanno coinvolti, sconvolti o che, semplicemente, desideriamo riconsigliarvi. Se volete saperne di più, cliccate sul link e scoprirete le nostre recensioni.

Buona lettura! 
La redazione

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Barbara consiglia:
Elias Portolu di Grazia Deledda (Ilisso)
(Leggi la recensione)
Perché: per riscoprire una regione affascinante e una autrice dall'assoluta modernità, celata dietro l'apparente adesione a un immobilismo tradizionale. Per scoprire dietro il dramma individuale di Elias quello universale dell'uomo, incapace di elevarsi al di sopra delle proprie passioni, e per questo terribilmente affascinante.
A chi: a tutti coloro che desiderano ritrovare il porto sicuro di un classico, dove la lettura si riposa e indugia in una narrazione capace di fluire da sé, di parlare all'animo e non solo alla mente. A chi ama la Sardegna, i suoi scorci selvaggi, il suo popolo pittoresco.

Cecilia consiglia:
Quasi Grazia di Marcello Fois (Einaudi)
Perché: perché pur essendo un omaggio di Marcello Fois alla sua più illustre concittadina, questa piéce "biografica" è del tutto priva di intenzioni didattiche e agiografiche, ma ci mostra il temperamento della Deledda donna - oltre che della Deledda artista, che sempre "si guarda" leggere e scrivere - in tre snodi cruciali della sua esistenza.
A chi: a chi vuole riscoprire questa autrice Premio Nobel anche attraverso una scrittura scenica dedicata alla sua vita, con l'auspicio che il dinamismo implicito nella forma teatrale possa contrastare quel certo immobilismo critico che negli anni si è tradotto in indifferenza o pregiudizio anche da parte del pubblico.

Debora consiglia: 
Anche noi l'America di Christina Henriquez (NN editore)
(leggi la recensione)
Perché: un romanzo intenso, imperfetto forse, ma ricchissimo di spunti di riflessione, da rileggere anche alla luce delle ultime decisioni del nuovo Presidente americano in tema di immigrazione. Una storia dolceamara, di solitudini e speranza, che restituisce una voce ai quegli "unknown Americans" troppo spesso ignorati o vittime di sospetto e ipocrisia 
A chi: a chi crede che la letteratura debba avere il coraggio di raccontare anche storie scomode, di spingerci a riflettere e mettere in discussione le nostre certezze; a chi crede nelle persone, qualunque sia il colore della loro pelle, la loro religione, il Paese di provenienza.  

Gloria consiglia:
Il Nido di Cynthia D'Aprix Sweeney (Frassinelli)
Perché: La famiglia è la cellula sociale che cambia, si modifica e rispecchia profondamente i cambiamenti del tempo. Come affrontare la crisi dei valori e la crisi economica? Ne Il Nido si osserva una situazione limite: cosa succede se la promessa di un fondo di risparmio improvvisamente viene a cessare, insieme alle speranze, illusioni e sicurezze della famiglia. Tutto vacilla, tranne la scrittura di questa nuova voce, ai primi posti delle classifiche estere.
A chi: a chi ama le storie familiari e desidera affrontare l'attualità dal punto di vista intimo di una casa, come tante altre, eppure unica.

Ilaria consiglia:
Sino al confine di Grazia Deledda (Ilisso)
(Leggi la recensione)
Perché: perché vale sempre la pena riscoprire l'unica donna italiana ad aver vinto il Nobel per la letteratura.
Perché non si finisce mai di imparare qualcosa da chi ha indagato così bene l'animo umano.
Perché (ma ci sarebbero migliaia di altri motivi) la Deledda ha potuto osservare l'Italia da una prospettiva privilegiata (la Sardegna) e ha rielaborato le vicende umane attraverso uno sguardo magnifico.
A chi: a tutti coloro che pensano che i classici siano pesanti, noiosi e ormai fuori moda. Provare per credere quanto sia attuale ogni libro di Grazia Deledda, quanto il confine verso il quale ci trascina sia non solo metaforico, ma anche un'enorme fonte di ispirazione per quanti oggi provano a dare voce ad una passione bellissima: quella della scrittura.

Mattia consiglia:
Teorema dell'incompletezza di Valerio Callieri (Feltrinelli)
(Leggi la recensione)
Perché è un libro che non è solo un libro ma anche un gruppo di storie che si parlano e si guardano da lontano. Un viaggio in una città bellissima e fragile come tutte le cose che non si possono proprio dimenticare.
A chi: a tutti quelli che hanno esultato per un gol, hanno sussultato per un libro ed hanno patito lancinanti fitte al cuore per un amore.

La Liguria di ©DeboraLambruschini