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Stefano Benni, "Baol. Una tranquilla notte di regime"

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Baol. Una tranquilla notte di regime
di Stefano Benni
Universale Economica Feltrinelli, 1990, pp. 152

È una tranquilla notte di regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati solo sette omicidi, tre per sbaglio di persona. L’inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C’è biossido per tutti. Invece non c’è felicità per tutti.Le squadre antidroga sparano agli spacciatori, dalle Ferrari gli spacciatori rispondono al fuoco. Centinaia di gorilla scortano i gararchetti verso le zone del vizio, ghinze, testacci e perversailles, verso i night e i peep e i party e i bingo.
In questo mondo di piccoli gerarchi, clarette in tacchi a spillo e completini mimentici, spie e pecoroni del popolo, l’ultimo rappresentante del più antico e potente ordine magico del mondo si ubriaca. Il mago Bedrosian Melchiade Baol è ormai nostalgico dei suoi bei tempi quando si esibiva con Colette, oca esperta di sparizioni e morta di fegato (onorevole dipartita per un’oca). Senza più uno scopo, passa le sue tranquille serate di regime al bar Apocalypso, un locale polisemico transdiversale interclassista.
La sua vita si rianima quando Mary May, vecchia decrepita e a suo tempo regina del porno muto, lo coinvolge in un misterioso affare, in una lotta contro il regime e le sue macchinazioni. Il mago Baol torna ad operare le sue magie, sempre alla ricerca di Alice, il grande amore della sua vita che lo ha improvvisamente abbandonato. Chi è questo mago e qual è il segreto che si nasconde dietro di lui?
Altro viaggio in treno, tratta Sondrio- Padova, altra breve lettura che aiuti a sopportare i lunghi ritardi dei regionali.
Come sempre Benni incanta e seduce. La storia ha l’ironia necessaria per sdrammatizzare e ridicolizzare al punto giusto l’opprimente clima di regime che segna in “quel” mondo. Le trovate linguistiche, veri e propri virtuosismi in punta di fioretto, fanno accelerare il battito cardiaco in una ritrovata sindrome di Standhal.
Una lettura che si beve e si ride, si riflette e si rilegge. Adatta a tutti i tipi di lettori; consigliata per le tranquille serate di… settembre (vi ho fregato!).