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"Quando Dio era un coniglio"

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Quando Dio era un coniglio
di Sarah Winman
Strade Blu Mondadori, 2011

€ 17.50


“La mia vita è divisa in due parti. Non esattamente un Prima e un Dopo; è come se fossero, più che altro, due fermalibri che tengono insieme i flaccidi anni delle riflessioni a vuoto, gli anni della tarda adolescenza e dei venti-e-qualcosa, cui la veste di età adulta proprio non si addice. Gli anni dei vagabondaggi che non perdo tempo a ricordare. Guardo le fotografie di quegli anni ed eccomi là, davanti alla Tour Eiffel, magari, o alla Statua della Libertà, o immersa nell’acqua fino alle ginocchia, sorridente mentre saluto qualcuno; ma quelle esperienze, ora lo so, erano velate da un opaco disinteresse che tingeva di grigio perfino gli arcobaleni. In quel periodo lei era del tutto assente, e mi rendo conto, ora, che il colore mancante era proprio lei. Afferrò gli anni che erano alle due estremità di quell’attesa e li sollevò come segnali luminosi, e quando si presentò in classe, quella bigia mattina di gennaio, era lei stessa il nuovo anno; la promessa di qualcosa d’altro. Eppure me ne accorsi solo io. Gli altri, prigionieri delle convenzioni, la trovarono ridicola nel migliore dei casi, un bersaglio da sbeffeggiare nel peggiore. Era di un altro mondo; era diversa. Anche se allora, segretamente, lo ero anch’io. Lei era la mia tessera mancante, quella che serviva a completarmi.”

Inizia così il bellissimo romanzo d’esordio di Sarah Winman, attrice inglese piuttosto affermata, che con “When God was a rabbit” si pone come nuova interessante voce della narrativa contemporanea. Tradotto in italiano per la prima volta nel settembre 2011 – e forse non adeguatamente presentato- cattura il lettore in una storia capace di far ridere, commuovere, arrabbiare, in buona sostanza in grado di coinvolgere e sentirsi parte della vita di quella famiglia inglese un po’ bislacca che ha la fortuna di circondarsi di personaggi unici, a tratti un po’ caratterizzati forse, ma egualmente veri che affollano l’infanzia negli anni Settanta e poi l’età adulta di Elly voce narrante della storia. Come in un circo, le persone che la accompagnano da Londra alla Cornovaglia dove la famiglia si trasferisce per aprire un Bed & Breakfast nella natura – ritrovo ovviamente di altri affascinanti individui- sono un misto di ironia e tristezza, problemi ed eccentricità: a partire dai genitori, sospesi tra anima borghese e cultura moderna che sperimentano nuovi sistemi educativi appresi sui manuali eppure incapaci di leggere tra le righe per interpretare azioni e malumori dei figli; la stravagante zia Nancy un mix ben riuscito tra Mame e una diva d’altri tempi dall’animo cosmopolita e attrice di discreto successo, segretamente – ma neppure troppo- innamorata della cognata; Joe, il fratello maggiore di Elly cui è legata da profondo affetto e complicità, lei sola capace di cogliere nella tristezza di un addio l’omosessualità che a lungo vivrà nel segreto; l’eccentrico Arthur, dapprima ospite del Bed & Breakfast ma che inevitabilmente finisce per divenire parte di quella famiglia allargata, e numerosi altri personaggi sullo sfondo.

Ma soprattutto c’è lei: Jenny Penny, la “tessera mancante” arrivata come un uragano nella vita di Elly e della sua famiglia con la carica della propria diversità, i ricci selvaggi, le “magie” straordinarie; e dietro le risate e le stravaganze, la difficile situazione famigliare, fantasmi e dolori da dimenticare. Ne nascerà un’amicizia straordinaria, pura ed eterna come solo quella tra bambini sa essere, capace di vivere oltre l’abbandono e la distanza grazie al ricordo. Anime gemelle, amiche per la vita, se manca l’una l’altra sembra incapace di vivere, amare, ridere e così sarà infatti nei lunghissimi anni in cui le loro strade si dividono.

C’è tanto, tantissimo in questo romanzo d’esordio che abbraccia trent’anni di vita di una bambina che impara ad essere donna e che con fatica cerca il proprio posto nel mondo, tentando di superare le delusioni del passato, gli amori mancati, i rapporti perduti; una storia personale che inevitabilmente è storia di una famiglia, di quelle che le ruotano intorno e del mondo entro cui si muovono, in un romanzo che ha il sapore di una saga familiare senza tuttavia mai abbandonare il punto di vista della sua protagonista, Elly, e il suo sguardo vivace sulla realtà che la circonda e soprattutto sulle persone, mai del tutto bambina eppure mai del tutto adulta.

Amicizia e affetto sono certamente i sentimenti portanti attorno cui è costruito il romanzo, colonne della vita dei suoi protagonisti che la Winman celebra mediante gli slanci della piccola, straordinaria Elly capace con il suo sguardo infantile di leggere il mondo e le persone più profondamente degli adulti che la circondano. Oltre al sentimento che la lega a Jenny Penny, è con il fratello Joe che condivide un rapporto altrettanto forte e profondo, fatto di comprensione e tenerezza, ma anche desiderio di protezione e riparo, bambini che scoprono la vita e le sue delusioni prima, poi adulti che fanno i conti con i sentimenti repressi e le tragedie del mondo. Solo Elly conosce l’animo di Joe, i suoi sogni più intimi e segreti, quando ancora ragazzo si scontra con la disillusione del primo amore, mentre gli adulti intorno non vedono niente:
“Se i miei genitori si fossero fermati per un solo, magnifico istante, se fossero rimasti immobili in silenzio, avrebbero udito il rumore del cuore di mio fratello che si spezzava. E invece non udirono nulla, a parte le onde della Cornovaglia e il canto degli uccelli che negli anni a venire avrebbero allietato le loro vite e le nostre”.
Elly al contrario sarà sempre lì, vicino al suo cuore di cui conosce ogni battito, pronta ad aiutarlo a “raccogliere i cocci di quel che restava di mio fratello” e ad insegnarli di nuovo, all’indomani della tragedia dell’11 Settembre in cui ha perso memoria e identità, a ricostruire la sua, la loro storia.

Sarah Winman ci conduce nella storia di una famiglia, di un’amicizia straordinaria e nella parte più profonda dei legami familiari con la maestria di una narratrice esperta, e attraverso lo sguardo di Elly ci riporta a quell’età sospesa nel tempo in cui per sempre ha il sapore della promessa impossibile da infrangere.