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Editori in ascolto - Galaad Edizioni

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Editori in ascolto
- con Paolo Ruggieri e Paola Vagnozzi per la Galaad Edizioni -


Quando è nata la vostra casa editrice e con quali obiettivi?
La Galaad Edizioni è nata nel settembre 2006 ma l’attività editoriale vera e propria è iniziata negli ultimi mesi del 2007. Gli obiettivi di allora erano gli stessi di oggi: pubblicare libri che riflettano i nostri gusti letterari e la nostra linea editoriale.
 
Come è composta la vostra redazione? Accettate curricula?
La redazione è formata da me e da Paola Vagnozzi, che siamo anche i soci fondatori della casa editrice. Naturalmente ci avvaliamo dell’apporto di una serie di collaboratori esterni, editor, traduttori, revisori, illustratori e così via. Certo che accettiamo curricula.
 
Qual è stata la vostra prima collana? E il primo autore?
La nostra prima collana è stata Lumina Mundi, nella quale abbiamo pubblicato Il risveglio di Kate Chopin.

Se doveste descrivere in poche parole il vostro lavoro editoriale, quali parole usereste?
Curiosità, passione, impegno, voglia di migliorare, umiltà.

A distanza di cinque anni dalla fondazione della vostra casa editrice, quali obiettivi ritenete di avere raggiunto e a quali puntate? Abbiamo conquistato una certa visibilità, abbiamo pubblicato libri che ci piacciono e nei quali ci riconosciamo conquistando la stima e la fiducia dei loro autori e di gruppi sempre più vasti di lettori affezionati. Erano esattamente questi gli obiettivi che ci eravamo posti per il nostro primo quinquennio di attività. In futuro i nostri sforzi saranno finalizzati a crescere ulteriormente nella qualità dell’offerta editoriale e a consolidare le nostre posizioni sul piano delle vendite.

Un libro che vi è rimasto nel cuore e che continuerete a riproporre al vostro pubblico.
Il primo libro è come il primo amore, non si dimentica mai. Quindi direi Il risveglio di Kate Chopin.

Come vi ponete nei confronti delle nuove tecnologie?
Siamo interessati al mercato dell’e-book. E così nei prossimi mesi alcuni nostri titoli verranno proposti anche in versione e-book.

Cosa pensate delle mostre-mercato del libro? Hanno accusato forti cambiamenti negli ultimi anni?
In questi quattro anni abbiamo scelto di partecipare solo a mostre di piccola e media dimensione, che giudicavamo più adatte a noi. Finora non siamo mai andati a Roma né a Torino, ma in futuro rimedieremo a questa assenza. Che dire? Per quanto riguarda le fiere alle quali abbiamo partecipato, l’impressione è che attraggano sempre meno visitatori attenti e interessati, ma anche qui bisognerebbe distinguere caso per caso, ogni fiera è una storia a sé, almeno per noi. Comunque, confrontandoci anche con l’esperienza di altri editori più “navigati”, abbiamo percepito un calo progressivo e costante nell’affluenza che credo possa essere attribuito a molti fattori, non ultimo il fatto che c’è stata una proliferazione incontrollata di questo tipo di manifestazioni – quanto meno è questa l’idea che ci siamo fatti, considerata la quantità di richieste di partecipazione che ci giungono da ogni angolo della penisola.

Come vi ponete nei confronti dell’editoria a pagamento e del print on demand?
Il discorso sarebbe lungo e bisognerebbe fare troppi distinguo. Ciò che mi sento di dire è che gli autori che pubblicano con Galaad Edizioni non tirano fuori un centesimo e sottoscrivono un regolare contratto di edizione. Questo è il percorso che avevamo scelto sin dall’inizio e, nonostante le ovvie difficoltà, continueremo su questa strada.

Ritenete che il passaparola informativo, tramite blog o siti d’opinione, possa influenzare il mercato librario? E la critica tradizionale?
Se i blog o i siti letterari riescano a influenzare il mercato librario e in che misura sinceramente non lo so, non sono riuscito a farmi un’idea. Per quanto ci riguarda, nel nostro catalogo ci sono titoli che sono andati a gonfie vele anche se non ne ha parlato nessuno e altri che, pur avendo ricevuto abbondanza di commenti e recensioni in rete, hanno avuto riscontri di vendita molto inferiori alle aspettative.

Pubblico: quali caratteristiche deve avere il vostro lettore ideale?
Non esiste un lettore ideale. Quando abbiamo iniziato questa attività avevamo senz’altro in mente un lettore che condividesse i nostri interessi e le nostre passioni letterarie. Ora non saprei.

Un aspirante scrittore può proporvi i propri manoscritti? Come deve fare? Sono graditi consigli!
Certo. Basta visitare il nostro sito, www. galaadedizioni.com, e seguire le poche semplici regole che abbiamo esposto alla voce “Invio manoscritti”.

Avete un sassolino nella scarpa o un piccolo aneddoto da raccontarci circa la vostra casa editrice?
Avrei un’infinità di aneddoti da raccontare, alcuni molto gustosi. Si va dall’aspirante scrittore che ci bombarda con mail del tipo: “Ho appena iniziato a scrivere un romanzo così e cosà. Vi interesserebbe pubblicarlo?” a quelli che sulla busta che contiene il manoscritto riportano il nome della casa editrice con due elle e via dicendo. Quando abbiamo chiesto i diritti di traduzione dell’autobiografia di Andy Summers al suo agente letterario eravamo sicuri di ricevere un bel no secco, invece siamo stati subito presi in considerazione, abbiamo pubblicato il suo memoir e ora siamo diventati amici virtuali: ci scambiamo un sacco di mail, e abbiamo scoperto che questo grandissimo musicista è un tipo veramente simpatico e disponibile.
 

Qual è il vostro ultimo libro in uscita? Lo consigliereste perché…
Consiglierei i due ultimi romanzi che abbiamo pubblicato nella collana La Quercia e Il Tiglio, Il mare immobile di Valentina Ferri e Il crocifisso di Leonardo Marini, molto diversi tra loro ma entrambi coinvolgenti e ben scritti. Il primo racconta una vicenda di abusi su una bambina con un’intensità emotiva e una maturità stilistica che ci hanno colpito sin dalla prima lettura. Nel Crocifisso, invece, il protagonista Alessio Parisi si converte al cattolicesimo, innescando una serie di eventi dall’esito imprevedibile: il crocifisso diventerà la sua trasgressione, la sua menzogna, il suo adulterio, il suo segreto, il suo amore proibito.

Volete preannunciarci qualche obiettivo per il vostro futuro?
Un po’ l’ho già anticipato nelle altre riposte: consolidare le nostre posizioni sul piano della promozione, della distribuzione e delle vendite è la nostra priorità immediata.

Se vi fosse concesso di tornare indietro, scegliereste ancora di fare gli editori?
E’ un lavoro difficilissimo e il periodo storico non è dei migliori, ma la mia risposta è sì. Assolutamente sì.
 
Intervista a cura di Gloria M. Ghioni
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