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«Il vincolo tra animali ed esseri umani può essere complesso tanto quanto quello che ci lega ad altre persone»: "Bestiario sentimentale" di Guadalupe Nettel

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Bestiario sentimentale
di Guadalupe Nettel
La Nuova Frontiera, 2025

1^ edizione in lingua originale: 2013
Traduzione dallo spagnolo di Federica Niola

pp. 128 
€ 15 (cartaceo)
€ 8,99 (ebook)

Raccontare la separazione: che sia volontaria o subita, conseguenza delle proprie azioni o di quelle altrui. Guadalupe Nettel in Bestiario sentimentale fa affrontare ai suoi personaggi cinque volte la separazione, e cinque volte al loro fianco c'è almeno un animale, non necessariamente domestico. 

Nel primo racconto, La vita matrimoniale dei pesci rossi, che dà anche il titolo alla raccolta in lingua originale (El matrimonio de los peces rojos), entriamo in una storia che è soprattutto fatta di interni: è a casa propria che si consuma una lotta quotidiana. C'è quella dentro all'acquario, dove si battono due Betta splendens, un maschio e una femmina, ma c'è anche quella tra le mura domestiche, che riguarda l'io narrante e il compagno, Vincent. I due stanno per diventare genitori e la gravidanza ha sconvolto le reazioni emotive della protagonista, così come i suoi bisogni; Vincent, dall'altro lato, alterna momenti in cui sbotta e non sembra sopportare più la compagna e altri in cui le chiede scusa e cerca di farsi perdonare. È un equilibrio precario, il loro, una convivenza che a tratti sembra forzata quanto quella dei loro pesci, comprati con un po' di leggerezza; e, d'altra parte, è sempre con leggerezza che i due hanno iniziato una vita insieme. In un crescendo di tensione, assistiamo a rapporti che si sfaldano e si ricompongono, ogni volta lasciando qualche ferita in più, esattamente come avviene dentro l'acquario. 

Questo racconto, preso come paradigmatico della raccolta – e per questo mi sono permessa di indugiarvi un po' di più – vede già quell'attenzione al realismo e a episodi emblematici, per quanto piccoli e apparentemente quotidiani, che scartavetrano i rapporti e li definiscono. Così in Guerra nell'immondizia il protagonista, oggi professore universitario di Biologia, risale alle origini della sua passione per gli insetti: in un racconto retrospettivo che risale alla separazione dei genitori e a un periodo vissuto a casa degli zii. Inutile dire che a un certo punto nel racconto si infileranno degli scarafaggi: se il disgusto è la reazione più istintiva, ciò che importa a Nettel è indagare i comportamenti e i diversi schieramenti in una lotta quotidiana. 

Diverso, quasi simbiotico, è il rapporto che lega la protagonista di Felina ai suoi due gatti, salvati su segnalazione della sua relatrice. Milton e Greta diventano presto coinquilini perfetti, infrazione alla solitudine in cui vive la protagonista, una studentessa universitaria che sta portando a termine la tesi e deve decidere cosa fare della sua vita. Tante delle sue scelte vengono dall'esterno: come è stata la relatrice a parlarle di Milton e Greta, così altre scelte – fondamentali, come andare o meno a Princeton, farsi o meno una famiglia – vengono come conseguenza degli eventi. Lasciarsi trasportare non è però la strada che preferisce Nettel nei suoi libri, e solo così si spiega una conclusione in grado di mettere la protagonista in netta antitesi con i suoi gatti. 

Torna a turbare per i contenuti Funghi, che fin dal principio si apre precisando che i funghi di cui si parla sono quelli dermatologici. Le micosi, di per sé aberrate, accompagnano la protagonista fin dalla sua infanzia, perché ricorda la lotta di sua madre contro il parassita; diverso è ciò che le accade da adulta. E il racconto, che prende una piega presto iperbolica e quasi psicotica, vede una violinista trentacinquenne ribaltare completamente la sua vita per un amore extraconiugale che le pare impossibile fin dall'inizio. Ma l'autodistruzione ha la meglio, in un crescendo di cui non si possono offrire i dettagli. 

Va a chiudere la raccolta La vipera di Pechino, un racconto in cui una figlia osserva la crisi tra i genitori e il progressivo rinchiudersi del padre in una riservatezza gelosa dei suoi spazi. Questo cambiamento è connesso alla riscoperta delle origini cinesi di lui, e a un viaggio in Cina che lo porta a rivedere le sue priorità. A cominciare dal fatto di farsi costruire una pagoda tutta per sé, normalmente tenuta chiusa a chiave, in cui colloca un terrario con una vipera. Perché il padre passa ore a fissare il terrario? Perché non parla di cosa gli è successo in Cina? È legittimo sentirsi minacciati dalla presenza di un animale velenoso a pochi passi dal resto della famiglia? Queste e altre domande troveranno risposte – decisamente non scontate – nel resto del racconto. 

Che siano rapporti sentimentali o familiari, i protagonisti di Bestiario sentimentale non sono mai risolti; realisticamente invece cercano di fare chiarezza in ciò che vedono attorno. E gli animali che vivono intorno sono spesso specchio di sentimenti, paure, emozioni (anche negative), ora in modo più velato ora in modo più palese. La raccolta, breve ma di grande intensità, testimonia la capacità di Nettel di raccontare l'indicibile, un po' come accade in Petali (La Nuova Frontiera, 2019), e la misura breve del racconto riesce a condensare in una ventina di pagine più cuori che battono. 

GMGhioni