[...] per certe persone la felicità sembrava arrivare come per magia, senza alcuno sforzo, come una creaturina che si appollaiava sulla loro spalla e dedicava la sua intera esistenza a cantare all'orecchio di chi la ospitava. Altri invece dovevano lavorare come artigiani per crearsela meticolosamente, pezzettino su pezzettino, e poi proteggerla da predatori di ogni forma e dimensione. (p. 62)
Nelle primissime pagine conosciamo Ellen, che per trentacinque anni ha guidato lo scuolabus, accompagnando tante generazioni da casa a scuola e viceversa, e adesso che sta per andare in pensione prova nostalgia, anche perché Michael l'ha lasciata senza una spiegazione plausibile dopo tanti anni di matrimonio. Secondo gli amici, è tempo che si apra a una nuova relazione, ed è per questo che nelle prime pagine conosciamo Ellen mentre è a cena per la prima volta con Gary, un impiegato di banca in pensione, anche lui separato. L'incertezza di rimettersi in gioco ma anche la curiosità verso una nuova persona da conoscere da zero mettono in scena uno dei temi-chiave del romanzo: la solitudine di chi è pensionato.
Questo tema rintocca nell'altra coppia, quella dei consuoceri di Ellen, Janet e Bruce, ma la loro è una situazione diversa: Janet cerca di mascherare la sua preoccupazione per la memoria sempre più labile di Bruce, e sopperisce alle sue mancanze come può, per cercare di non dare preoccupazioni ai figli, che, d'altra parte, vedono poco. La loro è, dunque, una solitudine del tutto diversa, è quella di genitori che invecchiano insieme e che sono sempre meno coinvolti nelle vite dei figli: Corinne, d'altra parte, è sposata con Paul e i due vorrebbero tanto avere un bambino; Rob, invece, è un venditore di automobili abituato a raccontare menzogne nella vita privata come nel lavoro, divorziato e ha due figli gemelli, che frequenta piuttosto di rado.
E qui, con le generazioni dei figli, tra i trenta e i quarant'anni, si aprono nuove problematiche: troviamo il desiderio di maternità di Corinne, correlato fortemente al saliscendi delle sue emozioni nel corso del romanzo; scopriamo che anche Paul vuole davvero diventare padre, ma è molto meno consapevole di ciò che comporterà. Rob, invece, è un padre piuttosto assente, che fatica a fare i conti col fatto che la sua ex si sta rifacendo una vita con un altro uomo, che peraltro è molto amato dai bambini.
A unire le varie generazioni è la voglia di capire fino in fondo il proprio posto nel mondo, che sia affianco a un'altra persona o meno, e quanto sia possibile – o addirittura lecito – desiderare. La comunicazione nelle relazioni non va mai data per scontata, e ci sono enormi strati di pensieri che noi lettori percepiamo e che invece i personaggi tacciono ai propri compagni:
Il problema delle storie era quello: c'era sempre molto di più da dire rispetto a quello che una persona aveva bisogno o voglia di sentire. (p. 105)
Le mezze omissioni e i silenzi contano quanto le parole, in questo romanzo, che porta letteralmente dentro un anno intero di vita di questi personaggi. In capitoli scanditi cronologicamente, che percorrono di mese in mese il 1995, percepiamo ora il punto di vista dell'uno ora dell'altra, senza che mai si fatichi a tenere ben salda la trama. Ed è tutto così verosimile, quotidiano e umano da farci sentire capiti, perché almeno una volta siamo stati un po' Corinne, un po' Ellen, un po' Gary,...
GMGhioni
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