in

#RileggiamoConVoi – Quali titoli ci consigliamo in redazione? - maggio 2024

- -


Buongiorno a chi ci legge,
se vi state chiedendo quali siano gli argomenti di conversazione nella chat di CriticaLetteraria, a parte le questioni riguardanti scaletta, articoli e copertura social, il più delle volte ci consigliamo titoli da leggere. Per rendere le nostre pericolanti e infinite TBR ancora più lunghe, non smettiamo di suggerirci storie. Quali sono quindi i titoli che abbiamo scoperto grazie al consiglio delle altre persone in redazione? Eccoli qui! 

Buon inizio mese e buone letture,
la Redazione

P.S. Avevamo già fatto una puntata del #RileggiamoConVoi con i nostri consigli reciproci (potete trovarla qui), ma nel frattempo si sono accumulati nuovi titoli. 

***

Carolina consiglia Prato all’inglese di Frédéric Dard (Rizzoli)
scoperto grazie a Gloria
Leggi qui la recensione
Perché: è stata Gloria a farmi scoprire questo prolifico autore francese; la mia esplorazione è partita da Il montacarichi ed è proseguita con Prato all’inglese, che ha confermato per me il talento di Dard e mi ha fatto venire voglia di scoprire altri titoli. Il romanzo è la storia di un inganno dalle ambientazioni noir, che vede il protagonista spostarsi dal sole della Costa Azzurra a una Edimburgo piovosa e cupa, sulle tracce di una donna bellissima che l’ha sedotto. Gli ingredienti della suspense ci sono tutti: l’omicidio, la manipolazione, una rete che si stringe sempre di più intorno all’ingenuo Jean-Marie, sempre più consapevole di essere stato incastrato in modi che gli sfuggono.
A chi: apprezzeranno questo romanzo gli amanti di Simenon, per l’abilità di Dard nel costruire ambientazioni e tratteggiare i caratteri; quelli di Chandler per la trama oscura e la femme fatale. Anche i lettori meno esperti potrebbero essere affascinati da una prosa che scorre veloce, ariosa, anche mentre il ritmo si fa più serrato; questo libro potrebbe essere un buon modo per superare il blocco del lettore, o addirittura per avvicinare qualche giovane alla lettura. 


Claudia consiglia La famiglia di Sara Mesa (La Nuova Frontiera)
scoperto grazie a Gloria
Leggi qui la recensione
Perché: è un romanzo tagliente e dolceamaro sulla famiglia come microcosmo complesso, pieno di chiaroscuri, lotte interne e sentimenti di contrasto. 
Un modo per vedere da vicino una famiglia borghese come tante, ma nel suo singolare caleidoscopio di emozioni. 
Vi muoverete tra le pieghe di questa storia accompagnati da Sara Mesa, autrice dalla penna brillante e capace di acute analisi. 
A chi: ai lettori che non hanno paura di guardare attraverso il "buco della serratura" delle storie scomode. A chi ama le letture irrequiete, a chi è animato/a da un energico desiderio di libertà. 


Deborah D'Addetta consiglia Passeggiare la notte di Leila Mottley (Bollati Boringhieri)
scoperto grazie a Gloria
Leggi qui la recensione
Perché: come Gloria, amo molto lo stile esplicito e che non si risparmia e questo testo non è da meno. Narra la storia di Kiara, una ragazza indigente di Oakland che, per sopravvivere e far sopravvivere i suoi cari, comincia a prostituirsi. Chi dovrebbe proteggerla non lo fa, e qui c'è tutto il degrado di una città che inghiotte l'anima e acuisce la disperazione, e proprio nelle braccia di chi è chiamato ad aiutare, Kiara subisce gli abusi più degradanti. Uno stile graffiante, crudo, ma con una sua delicatezza, sarà un libro che non dimenticherete tanto facilmente.
A chi: a chi ama le scritture poco evasive, che dicono quello che devono dire senza girare troppo intorno al punto. A chi è appassionato di storie crude, realistiche, che trattano il tema del degrado urbano, della povertà e della prostituzione. Vi piacerà se avete letto Le cattive di Camila Sosa Villada. 


Deborah Donato consiglia Virdimura di Simona Lo Iacono (Guanda)
scoperto grazie a Gloria
Leggi qui la recensione
Perché: è poesia allo stato puro. Parla di amore, di morte, di vita, di cura e di destino. E ne parla con un idioma che è canto. Il libro consigliato da Gloria non è solo un libro su una donna straordinaria, determinata, amorevole, ma è un libro che inventa un linguaggio, che lo purifica e lo esalta nella sua capacità espressiva. Un libro che incanta.
A chi: a chi ama i libri storici con una forte vena lirica. A chi ama scoprire personaggi dimenticati ed entrare senza protezione nel cuore pulsante di una storia antica ma profondamente attuale. A chi ama pensare alla medicina come una missione e a chi non accetta barriere di sesso, razza e religione.


Debora Lambruschini consiglia Ned e la balena di Robbie Arnott (NNeditore)
scoperto grazie a Giulia
Leggi qui la recensione
Perché: è un viaggio in una natura sfidante, ai confini del mondo, e il posto dell'uomo nello spazio naturale. Un romanzo di formazione potente, una voce tutta da scoprire.
A chi: a chi sogna la Tasmania, a chi ama le storie di crescita, a chi si interroga sul rapporto uomo-natura. 


Giada consiglia Puzzle di Franck Thilliez (Fazi) 
scoperto grazie a Samantha
Leggi qui la recensione
Perché: perché l’autore francese sa entrare nei meandri della psiche umana con apparente facilità. In Puzzle, Thilliez trasporta in una macabra caccia al tesoro ambientata in un ospedale psichiatrico abbandonato; ma, quando sembra di aver compreso almeno il filo conduttore, l’autore ribalta la situazione, scombinando tutte le carte in tavola. Questa di Thilliez è una sfida continua alla lettura che dissemina la storia d’indizi, rompicapo ed enigmi rivolti ai protagonisti e ai lettori che, ogni volta, si trovano spiazzati davanti alla genialità di quest’autore che ha saputo dare nuova linfa al genere thriller.
A chi: a chi non ha paura di avventurarsi in romanzi cervellotici, a chi vuole essere spiazzato e a chi semplicemente cerca una storia non scontata. 


Giulia consiglia Le schegge di Bret Easton Ellis (Einaudi)
scoperto grazie a Gloria
Leggi qui la recensione
Perché: c'è una scuola di ricchi figli e figlie di papà della Los Angeles degli anni Ottanta, dove soldi, droghe e feste regnano sul vuoto emotivo e sociale; c'è un mistero da risolvere, un serial killer dalla firma splatter che sembra perseguitare questo mondo. Nonostante la precisione di ambientazione e il pericolo che corre lungo tutte le pagine, Le schegge, erede di Meno di zero, non ha una precisa trama centrale: ci porta sull'orlo della risoluzione per poi divagare nelle vite di Bret Ellis e dei suoi amici. Tensione altissima e continua incertezza su quanto la storia sia reale non permettono a chi legge di staccarsi, risucchiato dall'edonismo di facciata dei ricchi studenti della Buckley High School. 
A chi: a chi ama le ambientazioni scolastiche e vuole farsi ammaliare da un narratore inaffidabile che, mentre cerca di risolvere un mistero degno di un horror, descrive la vuota e ricca società in grado di produrre mostri e annullare coscienze.


Gloria consiglia Fame d'aria di Daniele Mencarelli (Mondadori)
scoperto grazie a Carolina 
Leggi qui la recensione
Perché: quando Carolina mi ha parlato di Fame d'aria mi ha sottolineato subito che è un libro tutt'altro che semplice, ma amo da sempre scoprire libri in cui le figure di riferimento - in questo caso, un padre - si mettono in gioco e rivoluzionano le idee più tradizionali che abbiamo. In questo romanzo Mencarelli riesce con la sua bravura a raccontare anche gli aspetti più drammatici e contraddittori di un padre che si prende cura di un figlio con un autismo a basso profilo di funzionamento. La quotidianità è un inferno, molto spesso, a cominciare dalla fatica incessante per portare avanti le cose più semplici. E vedere questa strana coppia di padre e figlio insieme porta a riflettere fin da subito sul viaggio che stanno conducendo: c'è qualcosa di strano nel racconto del padre... 
A chi: questo romanzo piacerà molto per chi ama gli svelamenti, andare oltre i pregiudizi, leggere l'indicibile, raccontato senza vezzi. 


Marianna consiglia Marabbecca di Viola Di Grado (La Nave di Teseo)
scoperto grazie a Deborah Donato
Leggi qui la recensione
Perché: mi piacciono le opere conturbanti e visionarie e Marabbecca di Viola Di Grado è uno dei romanzi più interessanti usciti quest’anno. Focus del libro è la ricerca della propria identità, del proprio “io” quando si scontra con ciò che è “altro”. È la storia di Clotilde e Igor che, dopo un incidente stradale, si ritrovano una ferita e l’altro in coma. La ragazza comincerà a ricevere le visite di Angelica, la responsabile dell’incidente, e da quel momento il lettore si troverà a dover decifrare senza successo lo strano e intenso rapporto che unirà le due ragazze.
Per chi: consiglio il romanzo a chi ama i libri che lasciano straniati, costretti come dentro a un labirinto e scritti con una prosa spezzata, ridotta all’osso.


Marianna consiglia anche Il cognome delle donne di Aurora Tamigio (Feltrinelli)
scoperto grazie a Giada
Leggi qui la recensione
Perché: mi piacciono le storie familiari che raccontano in maniera credibile, su uno sfondo storico ben definito, le loro dinamiche interne, i percorsi di vita, il mondo interiore dei diversi personaggi e soprattutto la presenza di figure femminili forti che sorreggono l’unità e le tradizioni familiari.
La storia della famiglia Quaranta attraversa gli anni che vanno dalla Seconda Guerra mondiale al tempo presente e testimonia quanto pesi l’eredità familiare, soprattutto quella femminile, sui diversi personaggi anche a distanza di tempo.
Per chi: per chi ama lasciarsi coinvolgere da storie di valore universale, che parlano di semplicità e piccole cose e che potrebbero essere quelle delle nostre nonne e mamme italiane.


Samantha consiglia La condizione della memoria di Giulia Corsalini (Guanda)
scoperto grazie a Giada 
Leggi qui la recensione
Perché: narra una storia personale che si intreccia con la storia di un'intera famiglia e con la capacità di reagire per ricominciare. Si articola in piani temporali diversi e soprattutto racconta l'importanza della memoria e il delicato equilibrio che c'è tra detto e non detto, tra madre e figlia.
A chi: a chi crede che i bilanci siano solo un mezzo per celebrare i successi, mentre è nelle sconfitte e in quel passo che non riusciamo a fare, verso noi stessi e gli altri, che si cela il vero motivo di spinta e di speranza. A chi vuole indagare la vita e le sue mille sfumature, correndo il rischio di guardarsi indietro.