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Una miscela avvicente di storia e letteratura, per raccontare l'ascesa al trono dell'imperatore bizantino Giovanni Zimisce: il nuovo romanzo di Sonia Aggio, "Nella stanza dell'imperatore"

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Nella stanza dell’imperatore
di Sonia Aggio
Fazi Editore, 2024

pp. 300
€ 18 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


In un suo romanzo Paul Auster scrisse: «Leggere per me era evasione e conforto, era la mia consolazione, il mio stimolante preferito: leggere per il puro gusto della lettura». E quale migliore evasione di un viaggio nell’Impero romano d’Oriente, perdendosi tra le vie polverose di Costantinopoli, sulle tracce di un bambino pieno di rabbia che diventa prima un abile condottiero e poi basileus ton Romaion, “imperatore dei romani”?

Dopo il successo di Magnificat (qui la recensione), Sonia Aggio torna in libreria con un romanzo esotico e avvincente, ancora una volta pubblicato da Fazi Editore. Nella stanza dell’imperatore racconta la storia dell’imperatore bizantino Giovanni I Zimisce attraverso un mélange di «verità storica e materia letteraria», come scrive l’autrice nella nota finale al testo, a cui aggiunge una breve bibliografia utile al lettore per approfondire la complessa e articolata storia di Bisanzio.

Giovanni è un bambino che avverte dentro di sé un feroce ardore, una creatura che preme contro la pancia e cresce forte e colma di rabbia. È questo carattere che farà di lui uno dei migliori generali degli imperi di Romano II e Niceforo II. Una rabbia che diventerà sua amica, lo porterà a farsi temere dai suoi nemici, a diventare “il demonio armeno” che conquista terre e abbatte senza pietà le forze avversarie, a raggiungere il destino che gli è stato predetto, anche a costo di spodestare e assassinare l’uomo che lo ha allevato e prenderne il posto.

Cresciuto con i fratelli della madre, gli zii Leone e Niceforo Foca, quest’ultimo suo predecessore al trono di Costantinopoli, Giovanni si fa strada attraverso gli anni a suon di vittorie militari e spargimenti di sangue infedele, a cui nel romanzo viene data tutta l’enfasi e la potenza evocativa che una battaglia può scuotere. Gli intrighi reali e le relazioni amorose incorniciano una storia ricca di pathos, raccontata da una voce narrante che ha il suono metallico di una spada sguainata.

La sintetica descrizione psicologica dei molti personaggi che abitano dentro al romanzo permette al protagonista di risaltare ed essere osservato dal lettore a trecentosessanta gradi, mostrando forze, debolezze e brutalità del grande basileus.
In una sequela di gesta eroiche e drammatiche, gioiose e deprecabili, che ripercorrono l’intera esistenza di Giovanni Zimisce, i lutti, le perdite affettive, i tradimenti e i matrimoni, ci si ritrova catapultati dentro alle sanguinolente battaglie, davanti alle esoteriche apparizioni del destino, dentro alle stanze vaporose, attorniati dalle vesti colorate di seducenti corpi femminili, in quel mondo lontano e suggestivo che l’Oriente storico ha sempre rappresentato.

Nella stanza dell’imperatore, con la sua scrittura incalzante e piena di sentimento, si traduce come un’ottima fuga dalla realtà per percorrere un viaggio all’insegna di un’avventurosa suggestione.

Federica Cracchiolo