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Una deliziosa storia d'amore e un intreccio di personaggi fuori dal comune: «Il libraio innamorato», di Gianluca Morozzi

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Il libraio innamorato
di Gianluca Morozzi
Fernandel, 23 settembre 2022

pp. 164
€ 13,00 (cartaceo)
€ 6,49 (ebook)

Alessio Barbieri è un libraio timido e impacciato del capoluogo emiliano, che si crogiola bonariamente tra i volumi della sua libreria, "Camere separate", e si strugge d'amore per Monica, titolare di un analogo esercizio della stessa città. I due si conoscono a un evento professionale e pian piano, mese dopo mese, appuntamento dopo appuntamento, prendono confidenza l'uno con l'altro. Nonostante la conoscenza vada sempre meglio e il rapporto si approfondisca sempre più, il nostro protagonista resta fermo al palo, indeciso se fare la prima mossa e soprattutto troppo timido per capire se Monica ricambi o meno il suo sentimento.

Agli occhi di Alessio Barbieri poteva sembrare un mezzo appuntamento esplorativo, no? Usciamo, beviamo qualcosa, vediamo se ci piacciamo. [...]

Alessio aveva interpretato quella proposta come un gioco per conoscersi e innamorarsi reciprocamente. Dopo un anno, per un totale di circa quarantacinque appuntamenti – considerando il ritorno di Monica al paese per le feste comandate – non essendoci stato mai mezzo bacio, avendo avuto come massimo contatto uno sfioramento di mani, ma soltanto perché erano arrivati in contemporanea sul pane, qualche dubbio aveva incrinato il naturale ottimismo del libraio di Camere Separate. Era forse fidanzata, Monica? Boh: per quanto ne sapeva viveva da sola in un microappartamento col suo gatto Roald. Aveva forse un fidanzato a Trenzalore degli Abruzzi? Non ne aveva mai fatto cenno. (p.15-16)

Quello che potrebbe sembrare il racconto di una semplice - ma deliziosa - storia d'amore prende una piega diversa a partire dal secondo capitolo, quando, con una improvvisa sterzata narrativa, sulla scena viene introdotto un altro personaggio, che, a una prima occhiata, non sembra essere minimamente in relazione con la nostra coppia di librai. E così anche i capitoli successivi, i quali presentano tutti la stessa, interessante, struttura, presentando personaggi che hanno tutti come fil rouge l'essere legati al mondo dell'editoria: ognuno di essi dà vita a un quadretto apparentemente autonomo e il lettore si muove tra le pagine, senza avere una mappa precisa che gli mostri la direzione.

Come ogni romanzo che si rispetti, però, il colpo di scena arriva alla fine: infatti, ne Il libraio innamorato, i diversi personaggi portati sulla scena alla fine convergono in uno stesso punto, ovvero la libreria Camere Separate, e lì intrecceranno per sempre le loro vite.

Tale costruzione, così particolare, del romanzo, è solo una delle peculiarità di questo libro: un'altra, decisamente interessante, è la presenza di un narratore onnisciente, il quale non solo sa tutto dei suoi personaggi, ma interviene diverse volte, con una voce decisamente ironica e talvolta metanarrativa.

Alessio Barbieri era seduto a un tavolino laterale, quasi di fronte al bancone, sul soppalco rialzato. Se si fosse visto da fuori avrebbe dovuto ammettere che stava tamburellando nervosamente sul tavolo, espressione che mal sopportava quando la trovava in un romanzo o in un racconto. «È un’immagine talmente abusata», pensava, «un po’ come dire “puntuale come un orologio svizzero”». Ma nonostante la sua antipatia nei confronti delle espressioni banali, c’è da rilevare che in quel momento Alessio Barbieri stava senza dubbio tamburellando nervoso. (p.7)

Sembra quasi che il nostro narratore abbia in sé, e disegnato sul volto, un sorriso sornione, con cui ci racconta delle avventure che vuole farci conoscere, scegliendo chi e cosa mostrarci.

Immagino che a questo punto vi starete chiedendo: abbiamo capito che Alessio Barbieri della libreria Camere Separate è innamorato di Monica, ma lei, la libraia di cui ancora ben poco sappiamo, lo ricambia sì o no? Io, ovviamente, so la risposta. Come dicevo, di questa storia conosco ogni dettaglio. Ma se ve lo dicessi, che gusto ci sarebbe? Vi immaginate se Tolstoj, facendo incontrare Anna Karenina e il conte Vronskij per la prima volta, avesse aggiunto: «E niente, lei lascerà il marito e i figli per questo belloccio fascinoso, ma poi si farà prendere dalla gelosia e alla fine si butterà sotto un treno»? [...] No, non funziona così. Adesso, con calma, ci arriveremo. (p.9)

Inoltre, un'altra caratteristica de Il libraio innamorato è quella di dare vita a momenti di diverso tono; le storie che si avvicendano, infatti, hanno ognuna una propria specifica sfumatura di racconto: si passa dalla leggerezza incantevole del primo capitolo, in cui Alessio e Monica vivono i primi passi della loro storia, alla vivacità, in diversi punti quasi comica, del secondo, di cui è protagonista tale Saturno Scerbanenco, aspirante autore - dal cognome noto ma non imparentato con il famoso scrittore - innamorato della sua editor, l'affascinante e misteriosa Desdemona Pioli, per la quale ha scritto decine di libri, ancora inediti. Successivamente, il racconto si fa decisamente più cupo e inquietante per raccontare le avventure di Samantha Samsara, per poi tornare a elevarsi, raffinandosi in una dolcissima storia ammantata di magia, quella dell'uomo in sala lilla. 

Ognuno di questi personaggi custodisce un segreto, e tutti, come detto precedentemente, convergeranno verso un solo unico punto e una sola persona, quella di Alessio Barbieri, il libraio innamorato, appunto. Tra tutti i personaggi, sicuramente, Alessio è quello che costituisce il collegamento tra tutti gli altri e a cui forse sarebbe stato bello dedicare più spazio, approfondendone la storia precedente, la psicologia, dandone, insomma, una caratterizzazione ancora più approfondita, per godere appieno della sua deliziosa fisionomia letteraria. In ogni caso, alla fine, anche il nostro libraio, come gli altri personaggi, troverà la sua strada e, tra una musica magica e due occhi un po' più profondi del solito, troverà una risposta al battito del suo cuore.

Valentina Zinnà