#PercorsiCritici - n. 14 - Tra protezione e dedizione, presa di distanza e vorace imitazione dell'altro: essere fratelli

 


Competizione, protezione, desiderio di emulazione, frustrazione per un confronto mai risolto, amicizia, alleanza indissolubile,... Sono tantissimi i temi che potremmo collegare all'essere fratelli, un legame poliedrico che coinvolge due o più persone che non hanno mai scelto di stare insieme, ma che si ritrovano a convivere sotto lo stesso tetto almeno per una parte delle loro vite. Dopo aver affrontato il legame tra sorelle nel #PercorsiCritici n. 11, ecco che andiamo a esplorare alcuni romanzi che trattano il rapporto tra fratelli o tra sorella e fratello. 


Un Leitmotiv particolarmente evidente, specialmente nei romanzi usciti negli ultimi due o tre anni, è il desiderio di protezione che ammanta di sacrificio e dedizione i rapporti tra fratelli. Spesso questo è alimentato da un ambiente disagiato, come nel caso di Gli affamati (Ponte alle grazie, 2020), acclamato romanzo d'esordio di Mattia Insolia, che non risparmia nulla al lettore: Paolo e Antonio hanno imparato a cavarsela da soli, dopo che la madre se ne è andata e il padre è stato ritrovato morto dopo una colossale ubriacatura. Sbarcare il lunario non è semplice, soprattutto perché Paolo fa di tutto, mentre Antonio sembra barcamenarsi in giornate sempre uguali, senza uscire dal suo torpore. Al contrario, la rabbia invade Paolo, e spesso questa si manifesta in episodi di violenza che rischiano di mettere a repentaglio quel difficilissimo equilibrio che i due fratelli hanno creato. 

In simili ambienti popolari si emerge solo facendo affondare qualcun altro. Ne scrive Valeria Gargiullo, che ambienta nella periferia di Civitavecchia il suo Mai stati innocenti (Salani, 2022), altro romanzo d'esordio che mette al centro il rapporto tra una sorella maggiore e io-narrante, Anna, e un fratello appena quattordicenne, Simone. La madre c'è, ma è troppo occupata a mettere insieme il pranzo con la cena, mentre il padre è lontano; insomma, pare che siano sempre i fratelli a doversela cavare. Ecco perché quando Simone accetta di entrare in una banda locale di piccoli criminali, Anna non vuole lasciarlo solo e decide di infiltrarsi, anche se questo comporta pesanti rinunce. L'imperativo è però proteggere Simone, tirarlo fuori il prima possibile dai guai e tornare a sognare un riscatto diverso, attraverso lo studio. 

Il rapporto fraterno giustifica tutto, qualsiasi rinuncia, qualsiasi rischio? Pare di sì, a leggere questi due romanzi, a cui potremmo aggiungere i bellissimi La linea del sangue (NN, 2020) e Canta, spirito, canta (NN, 2019) di Jesmyne Ward. La scrittrice statunitense ambienta i suoi romanzi del ciclo di Bois Sauvage in Mississippi, dove l'aridità e la palude fanno da padrone: qui i sentimenti sono ferite profonde che di tanto in tanto riaffiorano, su pelli bagnate di sudore e di desideri frustrati. Nel primo romanzo (ultimo uscito in Italia, ma primo scritto da Ward), due gemelli, Christophe e Joshua, diversissimi per carattere ma quasi indistinguibili nell'aspetto e assolutamente complementari, vivono con la nonna e desiderano più di ogni altra cosa affrancarsi e dare una mano in casa, consapevoli delle fatiche dei famigliari. Cosa fare, però, se il destino sembra offrire all'uno un lavoro faticoso ma onesto e all'altro solo occasioni per far soldi nell'illegalità? 

Se il lavoro e il precariato sono al centro delle discussioni dei due gemelli di La linea del sangue, in Canta, spirito, canta non c'è conflitto tra Jojo e la sorellina Kayla; al contrario, si stabilisce tra i due una complicità straordinaria, unica vera arma davanti alla mancanza di punti fissi: la madre, infatti, è concentrata solo su di sé e spesso lascia i suoi bambini ai genitori. Jojo ormai è abbastanza cresciuto da accorgersi di tutto: l'egoismo della madre, la malattia della nonna e i tormenti che giungono dal passato del nonno. In questa realtà complessa, il rapporto tra fratelli è puro e assoluto, e non sono rare le occasioni in cui Jojo si ritrova a comportarsi come un genitore nei confronti della sorellina. 

Questa complicità, mista a un accudimento sincero, tempesta le pagine di Miracoli di Anna Beecher (Atlantide, 2022), definito dalla nostra redattrice Debora Lambruschini un esordio struggente e pieno di grazia. All'interno del romanzo famigliare, una delle vicende riguarda Emily e il suo amato fratello Joe, nell'ultimo anno della sua straziante malattia. La sorella si rivolge a Joe con il "tu", anche quando lui è ormai distante e non può più sentirla. Joe, nato prematuro e ora nuovamente fragile a un passo dalla morte, è diventato il centro della vita di Emily e in questo romanzo si trovano pagine dalla grande carica emotiva, a cui si alternano lampi di vita condivisa, tra ricordi ed episodi in grado di portarci ora il sorriso ora una profonda commozione. 

La malattia permea anche l'accorato memoir che Daniel Pennac ha scritto nel 2018 per Feltrinelli, Mio fratello: siamo davanti a un'opera ibrida, in cui la voce senz'altro più interessante riguarda quella di un Daniel Pennac testimone monologante, davanti a un modello alto, troppo alto, perché potesse mai essere raggiunto. E ora che quel modello se ne è andato, non gli resta che scoprire cosa sia successo davvero al fratello, punteggiando qui e là un'opera molto privata di un sorriso carico di umorismo, in linea con la scrittura del celebre autore francese. 

Altrettanto autobiografico ma totalmente diverso nel tono e nel contesto è invece il memoir di Giacomo Mazzariol, Mio fratello rincorre i dinosauri. Storia mia e di Giovanni che ha un cromosoma in più (Einaudi), che dal 2016 non smette di riempire di dolcezza i suoi lettori, adulti e ragazzi. Scritto dal punto di vista ribassato di un Giacomo io-narrante, inizialmente bambino, il romanzo ripercorre il rapporto con Giovanni, il fratellino nato con la sindrome di Down. Se all'inizio il piccolo Giacomo credeva che Giovanni fosse un supereroe, dotato di poteri straordinari e proveniente da un altro pianeta, poi le difficoltà del fratellino, i tempi tutti suoi per imparare le cose e altri motivi creano qualche problema nella crescita del loro rapporto, ma è tutto temporaneo, perché grazie anche alla presenza positiva del resto della famiglia (un romanzo ogni tanto parla bene dei genitori!) Giacomo e Giovanni stringono un rapporto speciale. 

Ben diverso è quando una malattia rischia di trasformarsi in una diagnosi devastante, che pesa anche sugli altri membri della famiglia: tratto da una storia vera, Hidden Valley Road di Robert Kolker (Feltrinelli, 2002) ha sconvolto i lettori per la scoperta di questa vicenda americana. Dopo anni difficili, ben a sei dei dodici fratelli della famiglia Galvin viene diagnosticata la schizofrenia! Siamo all'inizio degli anni Sessanta, quando la psichiatria inizia a muovere i primi passi nella cura di questa grave patologia e il sogno americano della famiglia Galvin sembra frantumarsi inesorabilmente. Anche i fratelli sani, quando si allontanano, lo fanno con il terribile terrore di potersi svegliare un giorno con i primi sintomi della malattia. La famiglia Galvin lascerà un segno in tutti i lettori che decideranno di incontrarla tra le pagine di questo romanzo inquietante già di per sé, ma ancor più d'impatto proprio perché basato su una storia vera. 

State cercando, invece, vicende che uniscono e allontanano i fratelli, i quali sono però poi sempre pronti a rappacificarsi sedendosi alla stessa tavola? Nella saga di Mazo de la Roche, edita da Fazi, iniziata con Jalna (2019) e seguita da Il gioco della vita (2020), La fortuna di Finch (2021) e Il padrone di Jalna (2022) troviamo tanti fratelli, tutti molto differenti e tra di loro impegnati a capire chi sia il maschio alfa rubandosi donne a vicenda, lottando per eredità, schernendosi in maniera tale da spingere qualcuno di loro a un tentativo di suicidio. Tuttavia non mancano mai un pranzo insieme, senza fingere di apprezzarsi, ma non per questo hanno intenzione di rompere i legami familiari.

Se, per concludere, vogliamo dare un'occhiata al panorama editoriale degli ultimissimi mesi, due appaiono con grande evidenza i romanzi dedicati al rapporto tra fratelli. Da un lato, troviamo un romanzo per ragazzi, Portami con te quando te ne vai, di David Levithan e Jennifer Niven (DeA, 2022): strutturato come uno scambio epistolare tra due fratelli molto legati, scopriamo a poco a poco le violenze domestiche che hanno portato la sorella, Bea, a partire di casa e a provare a darsi una seconda chance, anche se questo le ha richiesto di partire senza Ezra, il quale fatica ad accettare la scelta della sorella. Ma tutto ha una spiegazione e tutto ha una svolta... 

L'altro romanzo, sicuramente perturbante, è I sopravvissuti di Alex Schulman (Mondadori, 2022), che vede tre fratelli riunirsi nella loro casa di famiglia per spargere le ceneri della madre. Lì, tuttavia, in un'atmosfera tutt'altro che rassicurante, riaffiorano ricordi e misteri inquietanti. Indagare e andare a fondo rischia di far emergere tratti di una famiglia disfunzionale, ma è ormai necessario ai fratelli fare chiarezza. Quali sono le conseguenze di un’infanzia come questa? Come evolvono i rapporti di fratellanza quando si è uniti da un passato turbolento? Alex Schulman risponde a queste domande con una precisione chirurgica e un’onestà implacabile, senza risparmiarsi nella descrizione delle brutture, della miseria, dello sporco, verso un agghiacciante colpo di scena... 

Quali romanzi recenti aggiungereste alla nostra lista?