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#CriticaNera - Con "Quel che la marea nasconde" María Oruña arriva in Italia e conquista il titolo di regina del crime

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Quel che la marea nasconde

Quel che la marea nasconde
di María Oruña
Trad. Elisa Leandri, Monica Magnin, Tiziana Masoch
Ponte alle Grazie, Giugno 2022

€ 17,10
€ 11,99 (ebook)

In molti l'hanno definita la regina del crime e finalmente anche in Italia arrivano le opere di María Oruña, che affascina i lettori con un giallo della "camera chiusa" in pieno stile da manuale del giallo. I suoi riferimenti, come lei stessa ha dichiarato, durante un'esclusiva diretta organizzata per giornalisti e blogger accreditati, sono diversi, ma in particolare il suo preferito è Il mistero della camera gialla di Gaston Leroux.

La detective Valentina Redondo, che nei romanzi pubblicati in Spagna è già al suo quarto caso, affronta uno di questi misteri quando Judith Pombo, facoltosa imprenditrice e presidente del più esclusivo tennis club di Santander, viene ritrovata morta nella cabina della goletta di proprietà del circolo, quando a bordo sta per svolgersi una cena di gala. 

Si pensa sia stata pugnalata al cuore, ma in una cabina chiusa dall’interno, dove nessun indizio sembra poter suggerire agli inquirenti modalità di esecuzione o assassino. Così, la tenente della Guardia Civil Valentina Redondo deve risolvere un mistero quasi impossibile, mentre il suo privato è sconvolto da un dramma, che a cascata ha ripercussioni sulla sua vita e su quella di chi le sta intorno.

Tra gli invitati presenti a bordo, membri del jet-set spagnolo, ognuno potrebbe credere, a torto o a ragione, di avere qualcosa da guadagnare dalla morte di Judith, che è a sua volta una donna molto sfaccettata e con un grande carisma, oltre a rivestire un ruolo di potere che difficilmente suscita le simpatie di un ambiente molto maschilista e arrivista.

Durante le indagini, le vittime erano individui che bisognava studiare e analizzare, ma sempre nel modo più asettico possibile, provando a non lasciarsi coinvolgere dai sentimenti. Ciò che fino a quel momento avevano scoperto e dedotto sulla vita di Judith Pombo non la riconduceva esattamente al profilo del classico personaggio popolare conosciuto e amato in città, ma Valentina si domandava fino a che punto l'attitudine e i comportamenti di Judith sarebbero stati messi in discussione se ad assumerli fosse stato un uomo. (p. 251)

Non sarà l'unico mistero da risolvere, in un crescendo di tensione che lascia il lettore incollato alle pagine. A colpire sono anche le due figure delle protagoniste, sia la detective Valentina, che la vittima Judith rappresentano un prototipo di donna forte e indipendente, molto consapevole e spesso in conflitto con un mondo maschile e poco incline a mettere in risalto la femminilità o ciò che comporta, in termini di sacrificio.

Il meccanismo del "giallo della camera chiusa" viene sapientemente orchestrato dalla scrittrice, che ci sorprende anche con espedienti ed episodi storici molto pertinenti, che arricchiscono la vicenda e rendono interessante l'intero plot. Senza contare che, per sua stessa ammissione, l'autrice ama attingere a diversi generi e sperimentare e quindi nelle sue indagini, Redondo, non ha mai tempo di annoiarsi. Oltre al classico meccanismo del giallo, inoltre, le pagine del libro sembrano catapultarci dentro una serie di domande esistenziali che entrano nel nostro profondo e ci invitano a conoscerci e a chiederci quanto in fondo possiamo sfuggire a noi stessi, e se abbia senso davvero provare a farlo.

Samantha Viva