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Cosa si nasconde dietro l'ironia di "Margherita Dolcevita", ormai un classico di Stefano Benni?

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Margherita Dolcevita
di Stefano Benni
Feltrinelli, 2012

1^ edizione: 2005

pp. 208
€ 9,50 (cartaceo)
€ 3,49 (ebook)


Non vi capita mai di avere il desiderio di rileggere qualcosa e di non averne il tempo? Ricordavo con grande piacere la lettura di Margherita Dolcevita, anni fa, sull'edizione Universale Economica Feltrinelli che aveva comprato mia sorella per un compito scolastico. A parte quello, ricordavo le sensazioni positive suscitate dal romanzo, ma ben poco della trama, cosa che mi è insopportabile, ma a cui occorre rassegnarsi, con una media di centocinquanta letture all'anno. Dunque? Appena ho scoperto per caso che su Audible è presente l'audiolibro, letto da Sara Labidi, ho colto l'occasione al volo e questo romanzo di Stefano Benni mi ha accompagnata in tre mattinate di viaggio. 

QUEL CHE RICORDAVO

Eh sì, ricordavo perfettamente Margherita, la protagonista tredicenne, con un problema cardiaco che lei tende a sottostimare, ma che prima o poi le richiederà un trapianto. Mi avevano colpito il suo corpo rotondetto, i capelli ricci, ma soprattutto la sua fantasia sconfinata e la sua passione per la natura, a cominciare dal suo cane Pisolo, inseparabile compagno di scorribande. Ricordavo anche la sua chiassosa famiglia: il padre che sistema magicamente le cose, specialmente le biciclette; la madre, appassionata della soap opera "Eternal Love", che la fa commuovere a ogni replica; il nonno, che vive in mansarda e che periodicamente si auto-avvelena per cercare di resistere ai vari veleni della vita contemporanea; i fratelli, Eraclito e Giacinto: più assennato e studioso il primo, complice di Margherita; più sulle sue e in piena adolescenza il secondo. 
La loro quotidianità un po' ripetitiva, nella casa alle porte della città, viene spezzata dall'arrivo di nuovi vicini: fin dalla costruzione della loro abitazione - un enorme cubo nero, modernissimo eppure sinistro -, i Del Bene portano un'inquietante rivoluzione nella vita della protagonista e dei suoi famigliari. La madre di Margherita è totalmente soggiogata da Leonora, la signora Del Bene, che le rivoluzione il look e le abitudini, persino i suoi comportamenti. Il padre di Margherita smette di riparare cose e si inserisce in uno strano business con Frido Del Bene, che con la sua faccia da poker è abituato a manovrare chiunque e sa bene come distogliere i ragazzi con i suoi videogiochi esclusivi, consegnati loro prima dell'uscita nei negozi. Labella Del Bene è invece un'adolescente avvenente e concentrata su di sé come pochi altri: il suo corpo mozzafiato fa girare la testa a Giacinto, mentre Eraclito resta innamorato della sua professoressa di matematica. Angelo Del Bene, il fratello di Labella, ha qualcosa che non va: i famigliari alludono fin da subito alla sua malattia mentale e per questo vogliono tenere Margherita lontana da lui, ma è difficile farlo, quando ci si mette di mezzo una vera e propria infatuazione. 
L'unica a rendersi conto che c'è qualcosa di strano in quella famiglia sembra essere Margherita, perlomeno all'inizio, e non le resta che indagare, stando bene attenta a fare buon viso quando necessario. 

QUEL CHE NON RICORDAVO

Eh sì, è proprio vero che rileggere - o riascoltare - romanzi del passato ci fa notare ben altro: quella che sembrava una storia scanzonata, divertente e a tratti esageratamente ilare nasconde un'importante e sensibile critica al progresso fine a se stesso. Davvero il progresso ci fa stare meglio con noi stessi e in famiglia? Pare proprio di no, a guardare il caso di Margherita: la sua famiglia viene letteralmente sconvolta dalle innovazioni, e non in meglio, perché ognuno perde la propria identità. Chi, come il nonno o Margherita o Pisolo, prova invece a restare sé stesso, rischia di essere escluso dalla cerchia o di essere addirittura eliminato. 
In effetti, Margherita Dolcevita può essere letto a vari livelli: i ragazzini si soffermeranno soprattutto sugli episodi ironici, senza cogliere l'aspetto satirico-umoristico che vi è nascosto, ma anche la fantasia inesausta di Margherita, che crea poesie strampalate, inizi di romanzi,... Gli adulti vi coglieranno qualcosa in più: il talento di Stefano Benni nel fare critica con il sorriso sul volto. 

GMGhioni