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Lo scrittore e matematico Guillermo Martínez continua la serie di Oxford con "I delitti di Alice"

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I_delitti_di_Alice


I delitti di Alice
di Guillermo Martínez
Marsilio, aprile 2021

Traduzione di Valeria Raimondi

pp. 264
€ 16,15 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)




Guillermo Martínez è considerato uno degli autori più interessanti dell’America Latina, in Italia riscoperto di recente, è uno scrittore e matematico che vive a Buenos Aires, che ha inaugurato con un altro libro, precedente a “I delitti di Alice” una saga poliziesca ambientata ad Oxford. 

Il primo volume è “La serie di Oxford”,  del 2003 e tradotto per Mondadori in Italia nel 2008, ora ripubblicato con una nuova traduzione dallo spagnolo per i tipi di Marsilio; ad aprile è uscito questo secondo, che ha molto a che vedere con Carroll e la sua vita. 


Nel romanzo, infatti, si parla di una fantomatica confraternita di studiosi legati a Lewis Carroll, ovvero l’autore di Alice nel paese delle meraviglie, che improvvisamente viene collegata ad una serie di delitti, apparentemente tutti legati tra loro e congegnati in maniera da ricordare alcune parti del capolavoro di Carroll. Al centro della vicenda, si trova ad indagare, come nel precedente il professor di logica Arthur Seldom, che coinvolgerà, suo malgrado, il suo allievo argentino (che nel precedente romanzo era alle prese con il dottorato), dal nome impronunciabile, portandolo dentro i misteri della congregazione. 


I due matematici cercano la soluzione, sapientemente nascosta nei diari e negli indovinelli di Carroll, conducendo con garbo e ironia una sofisticata indagine deduttiva, tra paradossi logici, rompicapo e rimandi letterari. 

Molte volte avevamo parlato del collegamento fra l’intuizione e i successivi passaggi logici della dimostrazione, che trovavamo molto interessante. Per lui, come aveva scritto Nell’Estetica dei ragionamenti, quell’improvviso primo lampo, quella scintilla che nella sua luce cancella qualsiasi traccia di qualsiasi altro ragionamento, era paragonabile al salto del cavallo negli scacchi. (p. 66)

Tutto parte dalla fortuita scoperta di una pagina mancante dal diario di Carroll da parte di una giovane ricercatrice, Kristen. La giovane vuole tenere nascosta la scoperta per poterne parlare in una pubblicazione, ma viene investita da qualcuno che cerca di ucciderla. Il delitto fallisce ma innesca altri omicidi, che hanno tutti una particolarità, un legame con Carroll attraverso alcune sue foto.

La logica e l'intuito quindi sono il modus operandi dei due protagonisti per non cadere vittime dell'ingranaggio costruito dall'assassino. Interessante anche la diatriba che vede gli studiosi impegnati ad assolvere o condannare Carroll dalle accuse di pedofilia, per il suo noto interesse nei confronti della fotografia di nudo giovanile, in particolare nei confronti di giovani modelle, tra cui la stessa Alice, ritratte in pose scandalose (sebbene con il consenso dei genitori e in un'epoca, quella Vittoriana, in cui queste pratiche erano lecite). 

Sono queste le foto che le vittime ricevono prima di morire. Cosa vuole comunicare l'assassino? Le foto sono un avvertimento o una prova? Sta al lettore cimentarsi in questo e in altri rompicapi, leggendo il libro.

In generale un giallo molto bilanciato, tra verità storiche, personaggi alla Borges, giochi logici e inganni al lettore e uno stile agevole che ben si coniuga con la stagione estiva. 

Samantha Viva