in

Un mondo floreale fantastico: “Florilegio - i fiori, il tempo, la vita” di Makoto Azuma e Shunsuke Shiinoki

- -
florilegio-makoto-azuma
Florilegio - i fiori, il tempo, la vita

di Makoto Azuma e Shunsuke Shiinoki
L’Ippocampo, 2017

pp. 227
€ 29,90 (cartaceo)


«Questa non è la solita enciclopedia dei fiori… ma un’enciclopedia inedita (p.7)», perché quelli di Makoto Azuma – rinomato artista giapponese di fiori, scultore botanico e co-fondatore di JARDINS des FLEURS – non sono fiori catalogati da una didascalia informativa, ma sono esseri viventi che seppur provenienti dagli angoli più disparati del pianeta, convivono creando un nuovo mondo: un mondo floreale fantastico di un’estetica originale e sorprendente. 

Florilegio, nella bellissima e accattivante edizione di L’Ippocampo, raccoglie una selezione da Encyclopedia of Flowers pubblicata in tre volumi in Giappone tra 2011 e il 2016. 

La complessa opera di Azuma trova le sue radici nella tradizione antico-romana del memento mori, nella vanitas del XX secolo, nelle nature morte seicentesche e nella tradizionale pittura buddista kusôshi, in voga dal 1100 al 1800 in Giappone, in cui si poneva l’attenzione sui nove stadi della decomposizione di un corpo, dalla putrefazione allo sbiancamento delle ossa. 
Nel nostro caso sarebbe davvero troppo osservare, seppur in fotografia, dei corpi animali putrefarsi. 
Contrariamente, la composizione artistica del talentuoso Azuma ci mostra ciò che non riusciamo a vedere e a seguire: la vitalità dei fiori, fiori che non sono più fiori nel momento in cui nel loro massimo splendore vengono recisi, passando in un solo istante dalla vita alla morte. 
Per i più appassionati, è possibile che balzi alla mente il paradosso di René Magritte con la frase Ceci n’est pas une pipe del quadro La Trahison des images, in cui sappiamo tutti che si tratta di una pipa, ma di fatto non lo è poiché è solo dipinta, dunque impossibile fumarla in tranquillità. La stessa equazione, se così si può definire, viene applicata dall'artista giapponese, il quale documenta l’intervallo tra la vita e la morte grazie alle splendide e perfette fotografie di Shunsuke Shiinoki. 

Secondo il critico francese Roland Barthes, «la fotografia è il medium che riproduce la morte (p. 8)», poiché nello scatto il tempo si ferma, e il soggetto rimane intrappolato nell'obiettivo per l’eternità.
«Nel nostro lavoro cerchiamo di frammentare e fissare il tempo, provando nel frattempo a concentrarci su un asse temporale completamente diverso, un micro asse che attesta il fluire della vita in ogni singolo fiore, diverso dall'asse temporale che cattura l’universo delle piante da un punto di vista macroscopico quale quello delle epoche storiche».
Il “flowerless florist”, alla lettera il fioraio senza fiori, come si autodefinisce lo stesso Azuma in uno dei primi due documentari girati dalla giovane regista francese Ophélie Giomataris (2015-17), Inside Lens – Deep Flowers, compone con maestria tutti gli elementi vegetali secondo i dettami dell’estetica, per poi osservare il loro decorso con l’occhio attento di uno scienziato. Box Flowers, progetto del 2015, prevedeva che 6000 fiori disposti in modo tale da formare una scatola di 120 centimetri per lato venissero monitorati per un mese, naturalmente nel loro stato di decadimento e putrefazione, con il fine di registrare il passaggio dalla vita alla morte. In merito, vale la pena ricordare e citare un’altra progettazione, Drop Time (2016): «Nove sculture botaniche sono state sistemate in teche di vetro ed esposte per un mese. Ben presto i petali abbandonavano le loro corolle, le foglie appassivano, l’acqua si intorbidiva e iniziava la decomposizione» (p. 12).

box-flowers-makoto-azuma
Box Flowers (2015)

Drop Time (2016)











Sebbene la morte possa sembrare la regina del concetto artistico di Azuma, Florilegio è un’esplosione di vitalità e colore, una raccolta di stupefacenti scatti di Shunsuke Shiinoki, su sfondi bianchi o neri che donano il giusto valore alla brillante e satura pigmentazione vegetale. Si tratta di un’estasi della vista, che con sorpresa esplora le quattro stagioni dell’esistenza dei fiori: la stagione della nascita, della fioritura, della maturità e in fine la stagione del silenzio. 

Ed è su queste note silenti che ci lasciamo trasportare dal ciclo della vita in Story of Flowers, diretto da Makoto Azuma, illustrato da Katie Scoot e animato da James Paulley.














Visualizza questo post su Instagram

#Florilegio, lo dice la parola stessa, è una raccolta di opere fotografiche che hanno immortalato per sempre il passaggio dalla vita alla morte, dalla bellezza all'avizzimento di una colorata e affascinata flora. È un'enciclopedia di composizioni surrealistiche, dove fiori diversi per specie e origine sono testimoni del ciclo della vita e del tempo fugace. Se ve lo siete persi, @ippocampoedizioni ha pubblicato una vera esperienza visiva e sensoriale con le opere di Makoto Azuma e Shunsuke Shiinoki, artisti giapponesi, scultore e fotografo botanici e fondatori di Jardins des Fleurs. Nessuno può rimanere inerme dinanzi a cotanta potenza. Presto la recensione di @f_lic! #ippocampoedizioni #Criticaletteraria #fiori #librifotografici #instalibri #instabook #inlibreria #novitàeditoriali #libribelli #flowers

Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data: