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#LibriSottoLOmbrellone - Ferragosto? Libri da godersi sotto il solleone: i nostri consigli!

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Foto di Debora Lambruschini
Buon Ferragosto!
Come ogni anno non vi lasciamo soli neanche oggi, e anzi abbiamo pensato di condividere con voi una puntata speciale di #LibriSottoLOmbrellone con tanti consigli di lettura per chi anche oggi vuole godersi qualche pagina.
Oltre al motivo per cui leggere il libro e il lettore ideale a cui è indirizzata l'opera, inseriamo il link alla recensione per approfondire il consiglio, se vi abbiamo convinti.

E intanto cin-cin e buona festa!
La Redazione

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Cecilia consiglia: 
"I peggiori bambini del mondo 1, 2 e 3" di David Walliams (L'ippocampo)
Perché: perché a Ferragosto c'è qualcosa di peggio di una giornata in spiaggia, in piscina, in montagna, al lago, al parco, in città, in campagna (insomma dovunque!) funestata dalla presenza di bambini pestiferi proprio a pochi metri di sopportazione? La trilogia di David Walliams sui minorenni più ingestibili del creato può essere un buon training per allenare la propria indulgenza in caso di incontri particolarmente nefasti nel dì di festa, e finanche per ridimensionare la propria severità nei confronti di un'eventuale prole: a confronto con quelli raccontati dallo scrittore best seller (e illustrati da Tony Ross) i vostri figli o nipoti vi sembreranno delle autentiche presenze angeliche! 
 A chi: a chi proprio non ha pazienza con i più piccoli e vive con insofferenza ogni minimo e pur legittimo capriccio; a chi vuole inviare un messaggio subliminale (ma non troppo) a una coppia di parenti o di amici che sta crescendo i propri eredi con eccessivo lassismo; a chi vuole fare pace con la parte più infantile di sé o ha addirittura bisogno di tirarla finalmente fuori e lasciare che si esprima in tutto il suo caos (possibilmente creativo e non distruttivo come quello delle storie in esame!).


Claudia consiglia: 
"Cara Ijeawele" di Chimamanda Ngozi Adichie (Einaudi)
Perché: È un libriccino che condensa in sole 90 pagine i principali punti della questione femminile. Una lettera intima, un mini pamphlet su come crescere le bambine affinché reclamino il posto che spetta loro nel mondo, senza paura e senza inadeguatezza, ma con coscienza e coraggio. 
A chi: In primis ai neo genitori (non solo di bambine), perché quello che li aspetta è un compito cruciale. Ma poi a noi tutti, perché è ancora lunga la strada da fare per poterci dire davvero liberi.


Debora consiglia: 
"Il capofamiglia" di Compton Burnett (Fazi)
Perché: Ferragosto in famiglia? Se le domande inopportune della zia o la lasagna della suocera risultano un po' indigeste, specie con quaranta gradi all'ombra, leggere di famiglie ben più disfunzionali della propria potrebbe essere la salvezza! E ne Il capofamiglia, Ivy Compton Burnett incendia la pagina con una storia dal dialogo fitto fitto in equilibrio fra commedia e tragedia per raccontare segreti e meschinità della famiglia guidata dal volubile e prepotente patriarca Duncan Edgeworth. 
A chi: cerca una storia dall'ironia pungente, ricchissima di dettagli e intrighi ma sempre ben celati dietro l'apparente rispettabilità. Perché l'unica cosa che conta sono le convenzioni.


Giulia consiglia: 
"Non sparate sul regista" di Simone Cerri (Las Vegas Edizioni) 
Perché: quando abbiamo bisogno di rilassarci, ci rivolgiamo a prodotti dal facile consumo. I film d'azione all'americana, nudi e puri, sono i massimi rappresentati dello svago senza impegno. Il piccolo e ironico Morandini di Simone Cerri esamina e disseziona tutti i cliché situazionali e di personaggi che si possono trovare al cinema: il tassista che non riesce a evitare il traffico, il poliziotto che muore proprio il giorno prima di andare in pensione, l'eroe che non riesce mai a presenziare agli eventi sportivi del figlio e il barista saggio che al comando di “fammelo doppio” è in grado di elaborare perle di grande saggezza sono solo alcuni degli esempi che vi troverete davanti. A chi: a chi continua a domandarsi perché un cattivo debba fare una lunghissima tirata anziché sparare e a chi si chiede come mai le auto delle persone in fuga (soprattutto donne) non partono mai quando serve.


Gloria consiglia:
"Vie di fuga" di Lucrezia Sarnari (Rizzoli)
Perché: dai, non vi siete mai chiesti, almeno una volta, che cosa accadrebbe alla vostra vita se i social, il web, i telefoni smettessero di funzionare e non poteste più raggiungere al volo le persone che conoscete? Se la caverebbero meglio gli adolescenti o gli adulti? Nel romanzo di Lucrezia Sarnari trovate alcune risposte possibili: all'improvviso, una zona d'Italia resta "al buio", probabilmente per una tempesta magnetica. La protagonista, Giulia, si rende improvvisamente conto che la sua storia clandestina con Carlo non vive senza il telefono: non sa dove abita con precisione, non sa in quale altro modo contattarlo, e viceversa. Ma c'è anche chi spera che internet non torni prima di aver trovato una soluzione: Stefano, poche ore prima che la rete cadesse, ha mandato agli amici una fotografia compromettente di una ragazza che gli piace, Camilla, e adesso non sa che fare... 
A chi: a chi ama i romanzi che con la leggerezza di una commedia ci fanno invece riflettere sui nostri vizi, sulle dipendenze che facciamo fatica ad ammettere ma alle quali siamo poco disposti a rinunciare! 


Marta consiglia: 
"Gli occhiali d'oro" di Giorgio Bassani (Feltrinelli)
Perché: nella Ferrara di Bassani che rispecchia un'epoca intera ha luogo una storia da leggere e rileggere attraverso i tempi, una storia di pregiudizi e oppressioni, che continua a parlarci senza mai terminare le cose da dire. 
A chi: perfetto per chi cerca una lettura breve ma densa, che colpisce come un fulmine, impossibile da metter giù durante la lettura e impossibile da dimenticare dopo. 


Sabrina consiglia: 
"Un'estate in montagna" di Elizabeth von Arnim (Fazi)
 Perché: non c'è niente di più piacevole che passare i pigri giorni del Ferragosto facendosi cullare da una scrittura cesellata e intelligente. Sempreché non si venga coinvolti in grigliate, gite al mare o pranzi familiari, tutte attività che, forse in questo anno così strano e doloroso, risultano meno scontate del solito. Allora, se siete tra i monti o anche nel fresco condizionato del vostro salotto, leggere questo libro della von Arnim è un percorso di assoluto piacere. Elizabeth riapre la sua casa di montagna, dopo cinque anni che non vi mette piede. Non cinque anni qualsiasi, ma quelli che hanno visto il mondo dilaniarsi nella Grande Guerra. Vuole solo dimenticare, curare la sua anima e rimettere a posto i pezzi del puzzle della sua vita. 
A chi: a chi ha la fortuna di trascorrere quella che un tempo si chiamava "la villeggiatura" al mare o in montagna e sperimenta quella felice condizione di chi può permettersi di pensare al ritorno a casa, tra l'usate cose, come una prospettiva per nulla immediata. Si immedesimerà nelle giornate di Elizabeth, "piene zeppe di una monotonia sconfinata", che è tutt'altro che negativa, anzi è un balsamo per il cuore. E anche a chi invece questa fortuna non ce l'ha, ma vuole regalarsi una lettura intelligente e al contempo divertente e garbata. Pur se il lavoro richiama all'ordine appena dopo Ferragosto.