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C'era un volta lassù a Nord: le "Fiabe faroesi"

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Fiabe faroesi
traduzione e postfazione di Luca Taglianetti
illustrazioni di Lorenzo Fossati
Iperborea, 2018

pp. 153
€ 16,00


C'era una volta un contadino che aveva con sé un gigante ad aiutarlo in tutti i lavori. Il contadino gli aveva detto che la sua paga consisteva nel poter scegliere, di tutto ciò che coltivavano, o la parte che stava al di sopra del terreno o la parte che stava al di sotto. Il primo anno il contadino coltivò rape. Quando venne il tempo della raccolta, chiese al gigante di scegliere. Il gigante pensò che le foglie della pianta fossero davvero belle a vedersi e volle come sua parte ciò che cresceva al di sopra del terreno. (p. 37, Il gigante e il contadino)

Comincia sempre tutto con il "c'era un volta".
C'era una volta un piccolo arcipelago immerso nell'oceano Atlantico del Nord. Formalmente sotto il regno di Danimarca, ma mentalmente indipendente e fiero, questo piccolo arcipelago, dove le condizioni atmosferiche cambiano in fretta e dove ci sono più pecore che esseri umani, ci si svaga con le kvøldsetur. Si tratta di sedute serali dove vecchie signore nubili raccontano storie e leggende attorno al fuoco: storie di troll, di giganti, di asini saggi e di ultimogeniti piuttosto svegli.
Il piccolo arcipelago che conta diciotto isole, circa cinquantamila abitanti e ottantamila pecore, è quello delle Faroe. Selvaggio, riservato e schivo, ha per lungo tempo tenuto per sé il proprio bagaglio folkloristico. Ma, grazie alla fortunata serie delle favole nordiche edite da Iperborea, oggi possiamo leggere le Fiabe faroesi e immaginare di essere anche noi raccolti attorno al fuoco a bisbigliare per paura di perdere dettagli delle favole narrate.
Giovani e donne rimanevano in ascolto e, come riportato da Jacobsen nella sua introduzione, all'acme della storia, gli uncinetti si fermavano, le carte venivano lanciate più lentamente e i più piccoli chiedevano: «E poi cos'è successo?» (p. 156 postfazione di Luca Taglianetti)
Il patrimonio di leggende faroesi è rimasto affidato alla tradizione orale fino a metà Ottocento. Le isole, considerate un'estrema propaggine del regno danese e senza una loro lingua vera e propria riconosciuta, hanno dovuto aspettare la figura di Jakob Jakobsen, linguista e filologo (e ricordato come un eroe nell'arcipelago), per avere la prima raccolta di favole scritte alla fine del XIX secolo. Proprio sul suo Færøske Folkesagn og Æventyr si fonda la selezione dell'ultimo arrivato della collana della favole nordiche di Iperborea.
Per chi è già un po' avvezzo alla letteratura del nord Europa e alla sua mitologia, questo volume presenterà elementi molto ben riconoscibili. Troll e giganti malvagi (e non molto svegli) che sentono "odor di cristianucci" lontano miglia; cigni che in realtà sono splendide principesse sotto incantesimo; bambini che si perdono nel bosco e incappano in case deliziose fatte di dolci e frittelle. Ma il lettore  troverà nuovi nuclei e storie che non hanno eguali sul continente, in forza e grazie all'isolamento che ha sempre "protetto" le isole Faroe.
Una casa delle Faroe dove ascoltare storie.
Foto di Giulia Pretta
Dalla lettura della fiabe si possono isolare alcuni elementi ricorrenti. Anzitutto che i figli minori, quelli che in genere sono disprezzati dai fratelli più grandi, sono anche quelli che escono sempre vincenti dalle situazioni. Vuoi perché più saggi, più altruisti o più acuti nel riconoscere aiuti sovrannaturali, sono sempre loro i destinati a sposare principesse e diventare poi re, nonostante le loro origini siano spesso umili. Poi è verità universalmente riconosciuta che perché una cosa vada a buon fine bisogna sempre superare almeno tre prove, oppure la stessa prova ripetuta tre volte come nel caso del racconto Il ragazzo che salvò la principessa dal troll del mare. I personaggi sono spesso senza nome, a parte rari casi in cui il racconto pesca ancora a piene mani dalla mitologia norrena: è il  caso del giovane Lokki di Il gigante e Lokki che ricorda il mendace dio Loki. L'elemento sovrannaturale è sì presente, ma in misura molto minore rispetto al substrato nordico a cui siamo abituati. Qui le streghe e le maghe sono molto meno presenti e sebbene gli incantesimi non manchino, le fiabe faroesi tendono a concentrarsi sugli esseri umani: sono loro che con la loro astuzia o stupidità, umiltà o arroganza, onestà o scaltrezza sono gli artefici della loro sorte. I giovani che alla fine sposano le principesse sono costretti alle prove di valore dalla maldicenza degli altri esseri umani come nel caso di L'asinello grigio dietro la porta. Non mancano le mutazioni umane in animali come nel caso di Fiuto, e nemmeno ammiccamenti a favole a noi più familiari come le storie di Ceneraccio, figlio più giovane e bistrattato che se ne sta sempre in mezzo alla cenere. Come tipico del nord Europa, il folklore pagano viene infiltrato dalla religione cristiana e dalla figura del diavolo come si racconta nella fiaba (ammetto, mia preferita) L'allievo supera il maestro.
Tra elementi già noti, contaminazioni esterne e uno zoccolo duro di temi originali, le fiabe faroesi sono una perfetta interpretazione di quell'arcipelago che ancora adesso tiene alla propria riservatezza. E che ti accoglie poco alla volta, facendoti prima superare le tre prove canoniche, ma che ti lascia andare con profonda riluttanza. E su quelle isole e su queste pagine, si abbandona sempre un pezzetto di cuore.
Giulia Pretta
Giulia @books_details sta imparando alcune cose dalle lettura delle "Fiabe faroesi" di @iperborea . Ad esempio che in una famiglia con più fratelli, l'ultimogenito è sempre il più furbo, lungimirante e onesto (si scelga uno dei tre aggettivi); perché una cosa funzioni bisogna rifarla tre volte, oppure bisogna passare attraverso tre prove; i troll e i giganti non sono dei grandi pensatori 😁 Ma soprattutto sta scoprendo un folklore nuovo, con fiabe che poco hanno a che vedere con il substrato continentale visto il grande isolamente del piccolo arcipelago immerso nell'Atlantico del Nord. E con un pizzico di nostalgia si immagina davanti al fuoco ad ascoltare le narratrici faroesi intessere i loro racconti. Fra poco vi renderà partecipe con la recensione su Criticaletteraria #nuoviarrivi #inlettura #iperborea #nord #faroe #fiabefaroesi #fiabe #faroeislands #folklore #racconti #minimal #silver #minimalbook #bookgram #instabook #criticaletteraria #recensioni
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