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Una parola che è un soffio: la sisu e lo spirito finlandese

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Sisu – la via finlandese al coraggio, al benessere e alla felicità
di Katja Pantzar
Venezia, Sonzogno, 2018

Traduzione di Giulia Pillon

pp. 208
€ 16,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)

«Sento che essere entrata in contatto con una cultura della resilienza unica nel suo genere mi ha aiutata a liberarmi della passività, dalla debolezza e dalla paura del nuovo, facendomi sentire meglio, più forte sia nel fisico che nella mente.» (p. 12)
Negli ultimi anni si sono moltiplicate le pubblicazioni dedicate alle filosofie di vita nordica: non è passato molto tempo da quando anche su Critica Letteraria si parlava della hygge (in poche parole lo spirito tutto danese di rendere confortevole e intimo un certo momento, utile a rilassarsi e a riprendere le energie) che già si torna a guardare alle alte latitudini. Oggi sbarchiamo di nuovo nel  nord Europa, stavolta in Finlandia, per parlare della sisu, una parola dal suono dolce che esprime il concetto che sta alla base della vita dei finlandesi. Ma cos'è questa sisu? Se volessimo circoscrivere il suo significato a poche e semplici parole – certamente riduttive rispetto al suo significato più ampio – potremmo dire che essa può essere definita come una capacità di affrontare le sfide della vita con fermezza e determinazione, una specie di resilienza tutta finlandese.
A spiegarci meglio il concetto essenziale di questo principio è Katja Pantzar, scrittrice e giornalista freelance, la quale ha sperimentato sulla propria pelle i benefici della sisu. La sua storia personale è, in tal senso, esemplificativa: nata in Finlandia ma cresciuta in Canada, Pantzar ha conosciuto la frenetica vita nordamericana e allo stesso modo ha avuto l'occasione di tornare nella sua terra d'origine, dando luogo a quello che diventerà il vero e proprio punto di svolta della sua vita. Una volta approdata in Finlandia, entrerà a contatto con lo stile di vita caratteristico di quella nazione, assorbendone i costumi e abituandosi alle consuetudini nordiche. Durante questo percorso di assimilazione capirà ben presto che sono tanti gli aspetti che compongono una propria e personale sisu: una nuotata nell'acqua gelida, andare al lavoro in bicicletta tutto l'anno (anche durante i lunghi e rigidi inverni finlandesi), riscoprire il contatto con la natura, imparare a vivere in maniera meno consumistica – scoprendo l'importanza degli acquisti di seconda mano oppure la bellezza del riciclo! –, e via dicendo.

La sisu è, quindi, un allenamento quotidiano utile a scoprire la determinazione e la caparbietà, continuando il proprio allenamento anche sotto la neve, oppure immergendosi in un lago ghiacciato. Tramite questo approccio alla vita – del tutto rivoluzionario ai nostri occhi – l'animo si fortifica e la forza di volontà viene rafforzata, ottenendo straordinari benefici.
La sisu, inoltre, si impara fin da piccoli: l'educazione che le mamme nordiche impartiscono ai loro piccoli è tutt'altro che iperprotettiva e i bambini scoprono presto la caparbietà e la soddisfazione che deriva da un'impresa svolta in autonomia. L'autrice si sofferma a lungo sulle caratteristiche del sistema sociale e scolastico finlandese, mostrandoci una nazione all'avanguardia ed estremamente funzionale. Basti, a titolo di esempio, il kit che lo Stato invia a tutte le future mamme della nazione, comprendente un set di oggetti indispensabili per i primi mesi di vita.
Capitolo dopo capitolo la Pantzar ci porta sempre più a fondo dello stile di vita nordico, illustrandoci nel dettaglio le abitudini dei finlandesi. Ma perché questa popolazione dovrebbe essere d'esempio per tutti noi? La tesi dell'autrice poggia sia sull'esperienza personale che su solide indagine statistiche e scientifiche: nel libro, infatti, fa capolino il metodo giornalistico secondo cui per ricostruire una notizia bisogna aver chiare le fonti da cui si ricavano gli assunti, e pagina dopo pagina, ogni affermazione viene corredata da statistiche o stralci di interviste fatte a esperti in materia o professori universitari che hanno condotto studi in quel campo specifico di ricerca.
Proprio in virtù di ciò, il libro – strutturato secondo una sistematica sequenza di capitoli, ognuno dedicato ad un aspetto della sisu e dello stile di vita finlandese – si chiude con una bibliografia e una sitografia con cui approfondire gli aspetti della vita nordica, oltre ad avere, alla fine di ogni capitolo, uno specchietto con dei rapidi consigli circa un'applicazione pratica dell'aspetto appena trattato nel capitolo.
Oltre a ciò, l'esperienza personale della Pantzar è un buon esempio di come un approccio alla vita più naturale e meno convulso dia grandi benefici, riscontrabili immediatamente: l'autrice, infatti, ci rivela di essere incline alla depressione, e di aver fatto uso di ansiolitici, che i medici canadesi le prescrivevano in quantità. Tuttavia, da quando ha imparato a considerare sé stessa la maggior risorsa antidepressiva a disposizione e ha abbracciato questa nuova filosofia di vita si sente rinata:

«Il nuoto invernale, che ho finalmente provato in capo a qualche anno, mi ha cambiato la vita. Col tempo quelle nuotate gelide si sono trasformate in un rimedio naturale contro gli attacchi di depressione di cui soffro fin da bambina e, insieme ad altri elementi dello stile di vita nordico, mi hanno aiutata a trovare la mia sisu, una forma tutta finlandese di resilienza e perseveranza di fronte alle avversità. Questo speciale coraggio mi ha fornito gli strumenti per migliorare il mio benessere e creare un nuovo stile di vita, che mi ha permesso di prendere in mano le redini della mia esistenza per la prima volta.» (p. 12)
Il libro, dunque, si presenta come un affascinante viaggio all'interno delle abitudini finlandesi, scoprendone la vera essenza, e si configura, quindi anche come uno stralcio antropologico di eccezionale bellezza all'interno del pensiero nordico.
Valentina Zinnà