in

Come si fa a prendere un tram per un lampione?

- -
Una variazione di Kafka
di Adriano Sofri
Sellerio, 2018

pp. 210
€ 14 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


La filologia? Può essere un'avventura, e questo Una variazione di Kafka, di Adriano Sofri, ne è la testimonianza. Pare semplice riassumere il contenuto di quest'opera editorialmente audace, ma non è così: tutto parte da un errore di traduzione (che non si rivelerà tale) all'interno della traduzione della Metamorfosi. Infatti, Sofri legge "tranvia elettrica" (in tedesco, "Straßenbahn") nell'edizione italiana BUR per la traduzione di Anita Rho, ma nel tedesco a fronte si trova "elektrischen Straßenlampen", letteralmente "lampione elettrico". Cosa è successo? Si tratta davvero di un errore? Improbabile, a ben vedere, se si tiene conto della carriera della traduttrice. Ancor più strano, se la traduzione di "tram" ricorre in altre traduzioni straniere, a cominciare dalla prestigiosa e tanto discussa traduzione in spagnolo attribuita a Borges. Certo, Borges non ha mai confermato di esserne l'autore e Sofri, come altri studiosi, ipotizza che la traduzione sia di altra mano, ma questo poco conta per la questione kafkiana. Meglio seguire la via del lampione-tram.
Ecco che gettando qui e là raffinate briciole di pane intellettuale, Sofri porta con sé il lettore lungo un percorso tutt'altro che prevedibile, per arrivare alla tavola del filologo.
Benché si premuri più volte di dichiararsi un appassionato e niente più, in realtà l'autore manifesta precisione bibliografica, capacità e intuito da vero filologo. La prosa, poi, è avvincente: se il tema è di per sé ostico per molti lettori (quanti, ad esempio, non hanno mai letto [purtroppo] La Metamorfosi?), la ricostruzione e l'argomentazione sono serrati, come in un romanzo con un enorme mistero da risolvere. E a dare alla stampa un testo così originale e insolito è Sellerio, una casa editrice esperta di misteri e gialli!
L'indagine di Sofri procede con una lente d'ingrandimento esperta che metterà in primo piano questioni filologicamente gravissime, da rivedere: l'edizione critica originale di Die Verwandlung riporta con noncuranza la variante incriminata, segnalando che la vulgata Straßenlampen della prima edizione del 1915 sia stata in realtà sostituita da Straßenbahn in una seconda edizione quasi sconosciuta, del 1917. Tutto, in effetti, parte da una confusione editoriale notevole, che ha visto succedersi ristampe impropriamente definite tali (perché riportavano anche varianti sostanziali al loro interno, come quella succitata):
Le edizioni di Kafka si sono mosse su un terreno minato per più cause, a cominciare dall'impiego meritorio ma disinvolto che Max Brod fece dei manoscritti. Una delle cause fu anche quella di cui ci occupiamo qui, la difficoltà di distinguere, o anche semplicemente di riconoscere, l'esistenza di edizioni diverse. Queste ultime erano spesso uguali nella veste, o diverse solo per qualche minimo dettaglio, così da sembrare tutt'al più delle ristampe, mentre erano passate attraverso revisioni che ne facevano delle vere nuove edizioni. (p. 103)
Dunque, perché mai l'edizione critica attualmente in uso dà così poca importanza a una variante lessicale che merita ben altro credito? Anche su questo non mancano le ipotesi, e Sofri si lancia a riflettere su chi abbia apportato effettivamente questa modifica, se Kafka stesso o se un redattore. Il cammino dell'indagine, a questo punto, si biforca ed entrambe le strade portano a esiti in parte convincenti (uno più dell'altro, non ve lo riveliamo, come non si rivela chi è l'assassino in un giallo).
Sempre appropriato è il ricorso alle fonti, tra cui ricordiamo un'incursione nelle pagine dei diari di Kafka e nelle lettere a Felice Bauer: si tratta di due prove indiziarie convincenti, sempre autorizzate dal mandato culturale di Sofri.
Infine, qualche parola sulle note: per quasi sessanta pagine, Sofri si diverte a ripercorrere e approfondire fonti e rimandi che ha inserito nel testo; il lettore può decidere se leggere le note in parallelo al testo, o se immergervisi alla fine, come suggerisce l'autore.

Se l'opera è impegnativa, la soddisfazione finale è assolutamente proporzionata alla concentrazione richiesta.

GMGhioni


La filologia? Può essere un'avventura, e questo #UnavariazionediKafka, di Adriano Sofri, ne è la testimonianza. Pare semplice riassumere il contenuto di quest'opera editorialmente audace, ma non è così: tutto parte da un errore di traduzione (che non si rivelerà tale) all'interno della traduzione della Metamorfosi. Come si fa a prendere un tram per un lampione? Bene, scoprirete che questa domanda ha una risposta ben degna! Seguire il corso dell'indagine di Sofri attraverso traduzioni, fonti bibliografiche varie, diari e lettere è stato appassionante come cercare di risolvere un giallo. E se a pubblicare il libro è #Sellerio, la suspense è assicurata! Un giallo editoriale e filologico, dal ritmo tutto intellettuale. Presto la recensione sul sito! #AdrianoSofri #Sellerio #bookstagram #Kafka #Lametamorfosi #DieVerwandlung #filologia #book #instalibri #instabook #novità #inlettura #teatime #reading #inlibreria #inlettura
Un post condiviso da CriticaLetteraria.org (@criticaletteraria) in data: