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Foto ©Debora Lambruschini |
La lettera
di Kathryn Hughes
Editrice Nord, maggio 2016
Traduzione di Chiara Iacomurzio
pp. 352
euro 16.60
Ho sentimenti contrastanti a proposito di questo romanzo, appena pubblicato in Italia dalla casa editrice Nord. Esordio accolto con incredibile favore di pubblico, in breve tempo diventato un bestseller e tradotto in tutto il mondo, il romanzo dell’inglese Kathryn Hughes ha, senza dubbio, tutti gli elementi adatti a garantirne il successo: una storia ricca di pathos, spunti di riflessione interessanti, sentimenti, scrittura scorrevole.
Eppure. Eppure, nonostante l’impatto emotivo che tale storia sembra aver avuto anche sui lettori italiani – e dando un rapido sguardo in rete non si contano le recensioni entusiaste – personalmente non posso dire di esserne stata conquistata davvero fino in fondo. Una lettura piacevole, certo, in cui non mancano momenti di coinvolgimento emozionale, ma che purtroppo a mio parere scivola via troppo in fretta un attimo dopo la parola fine. Una di quelle storie, cioè, capaci di intrattenere per il tempo breve della lettura ma che non riescono ad andare oltre, i cui difetti – strutturali, narrativi – oscurano i punti di forza che pure non mancano. Un romanzo piacevole, quindi, adatto ad intrattenere il lettore con la sua storia di sentimenti e speranza, da gustare per quello che è, lasciandosi coinvolgere dalla trama; un esordio imperfetto, ma per certi versi interessante.
Come si intuisce già dal titolo, al centro della narrazione il ritrovamento di una lettera, che scatena un’appassionata ricerca al fine di svelarne il mistero, in cui vite – e sentimenti – si intrecciano in maniera inaspettata.