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"Il Cerchio" di Dave Eggers

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Il Cerchio
di Dave Eggers
Mondadori, 2014
(traduzione di Vincenzo Mantovani)

pp. 390
€ 20,00

C'è un futuro bellissimo che ci attende. Ma passa dalla distopia. Sembra volerci dire questo Dave Eggers con Il Cerchio (Mondadori, 2014), ritratto romanzato di un mondo dominato da una gigantesca Tech Company che controlla ogni aspetto della vita pubblica e privata, che guida lo sviluppo tecnologico e sociale del pianeta innalzando nuove bandiere ai concetti fulgenti di "democrazia", "libertà", "memoria", "progresso". 
Da San Vincenzo - località che ai lettori ricorderà probabilmente un centro della Silicon Valley, ma che l'autore ha dichiarato essere del tutto fittizia - la tentacolare The Circle influenza le menti gestendo la totalità delle informazioni web.
Attraverso un sistema integrato di social network, applicazioni, device di condivisione e trasmissione, controlla ogni aspetto della vita fuori e dentro la società, seguendo logiche di estrema trasparenza.
The Circle è un microcosmo perfetto: tutto funziona grazie alla completa partecipazione dei suoi membri, ogni cosa è progettata per mettere in risalto le potenzialità delle menti che vi lavorano (le più brillanti del paese), la collaborazione tra i "circler" si traduce nell'appartenenza a una famiglia che accoglie e sostiene. Questa comune fede verso un domani migliore guida The Circle verso un avvenire in cui è sempre possibile prevedere un disastro, spariscono delinquenza e corruzione, ogni informazione è perennemente disponibile a tutti in nome di tre grandi imperativi morali:
I segreti sono bugie
Condividere è prendersi cura
La privacy è un furto

Entriamo dentro The Circle seguendo Mae Holland, la protagonista del romanzo, anonima eroina di provincia americana che viene assunta e avvia una rapida scalata al successo dentro l'azienda. L'acriticità di Mae, del tutto trasparente nel suo viaggio dentro The Circle, fa vivere al lettore ogni aspetto della storia senza alcun filtro di giudizio. Conosciamo la Tech Company attraverso un circler modello e questo è l'elemento più straniante: assistiamo impotenti al sorgere di un mondo in cui nessuno è più capace di ribellione.
Nonostante a tratti tenda a scivolare un po' nel didascalico,  Il Cerchio è un romanzo affascinante perché aperto a tanti interrogativi su grandi questioni che coinvolgono il nostro presente: la privacy, la gestione delle informazioni e la conseguente manipolazione dei cittadini, l'utilizzo capillare dei social network che annulla ogni distanza tra pubblico e privato.
Questo libro è una corsa contro il tempo verso la chiusura di un sistema - ovviamente un cerchio - non ancora perfetto.
Non serve solo come monito o insegnamento (personalmente sono scettica nei confronti del concetto di libro puramente "utile"), ma ci aiuta più a compiere un ulteriore passo a livello di pensiero. Ci costringe a guardare un mondo di uomini che, nell'ossessione di essere trasparenti, diventano sempre più fragili fino a scomparire. Proiettandoci in un orizzonte distopico (e quindi per sua natura futuro) progressivamente vi riconosciamo il presente. Ecco che lo scarto si annulla.
Queste persone trasparenti non sono solo i lontani abitanti del domani, siamo già noi.


Claudia Consoli