Il 2015, per diverse felici coincidenze, è un anno ricco di notevoli e importanti ricorrenze. Al centenario di commemorazione del divo poeta Alighieri, classe 1265, si associa la commemorazione di Aldo Manuzio, l'arcistampatore attivo a Venezia. Ho scelto di scrivere non da esperto bensì solo da appassionato e per manifestare una certa gratitudine al grande protagonista della cultura umanistica italiana!Come molte voci autorevoli della modernità hanno avuto modo di sottolineare, la vera rivoluzione dell'Occidente, dopo l'invenzione della ruota, è avvenuta con l’invenzione del libro e il perfezionamento della stampa. La figura di Aldo Manuzio, stella luminosa nella storia dell’editoria, in questa commemorazione del 1515 è al centro di una serie di iniziative di studio e approfondimento in quello che è stato chiamato l' "Anno Manuziano".
In queste poche righe vorrei esprimere i motivi personali della gratitudine che mi legano ad Aldo Manuzio, con la convinzione che tanti tra i lettori, non del mio testo, ma lettori per passione, potranno convenire sugli stessi argomenti.
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| Aldo Manuzio, Grammatica Greca |
L'editore. Chi conosce il mondo del libro antico con tutte le specifiche che lo caratterizzano riesce a comprendere, a titolo di esempio, i motivi della preziosità di un'edizione aldina. Un valore economico derivato dall'eccellenza delle opere uscite dalla stamperia manuziana. E questa superiorità materiale deriva dallo stampatore perché come dall’opera d’arte si percepisce qualcosa dell’autore, da ciò che Aldo Manuzio ha stampato si manifesta la grandiosità di quest’uomo, della sua cultura e della sua professionalità. Per questo consideriamo Aldo Manuzio esemplare in quanto nella sua carriera si è distinto per le scelte volte alle qualità materiali, tecniche e testuali. Particolari sono state le scelte fatte sul tipo di carta, gli inchiostri, la cura maniacale per i caratteri, come si racconta, usciti da un continuo impegno sui fogli per a ottenere nel disegno lettere nuove affinché si potessero garantire pagine ad altissima leggibilità. Manuzio è stato un maestro che ha insegnato all'occidente la necessità di trasmettere al futuro edizioni formalmente corrette, in cui debellare l'errore di stampa è stato il frutto di correzioni metodiche delle bozze, anche in sessioni di lavoro notturno con Manuzio in persona, i suoi lavoranti e con l’aiuto dei letterati suoi collaboratori, tra cui, come è noto, Erasmo da Rotterdam. La meta che consisteva nello stampare testi senza errori fu raggiunta da Manuzio grazie all'acribia nel ricercare i manoscritti migliori per ristabilire e restituire al mondo opere emendate, chiare, leggibili, fedeli agli originali e, aspetto non meno innovativo, in formato tascabile. Un iniziatore quindi del metodo filologico sui classici e della critica textus direttamente al torchio. Il catalogo dei libri stampati da Manuzio, offre lo scenario di un mondo di bottega che ha sfornato per i letterati tutto “il classico” di cui si disponeva in un continuo spirito di tradizione che ha permesso al mondo di accedere direttamente alle fonti del pensiero e della cultura occidentale.
L’umanista. Da Manuzio editore l'attenzione quindi si sposta su Manuzio umanista, amante dei classici, greci e latini, fine scrittore capace di comporre erudite introduzioni alle opere da lui scelte per il torchio. «L'esperienza di Aldo Manuzio è da tempo entrata nei miti fondativi dell'identità occidentale, per le caratteristiche del suo lavoro di editore umanista, impegnato non solo nell’assidua ricerca e restituzione filologica della “biblioteca” classica, ma anche nell'elaborazione grafica del corpo materiale del libro prodotto dalla nuova ars artificialiter scribendi, nella continua sperimentazione della sua autonomia visiva e comunicativa rispetto alla grande tradizione del libro manoscritto, della sua ars naturaliter scribendi. Per avere edizioni non solo "critiche" ma anche belle: perché il valore estetico è la nuova variabile che non consiste più nei materiali preziosi che rendevano belli i codici, ma nel primato del design dei caratteri tipografici e della loro messa in pagina». Da questo processo nasce l’ammirazione per colui che ha gettato nuovamente le basi della nostra cultura, un uomo di bottega, un professionista, che tra Umanesimo e Rinascimento ha avuto l’intuizione e l’arguzia di trasformare l’invenzione della stampa a caratteri mobili in un mezzo formidabile di diffusione e riconquista del sapere.
Infine, considerando la storia della stampa, il merito di Manuzio è stato, secondo chi scrive, quello di essere stato un'apripista, un maestro di scuola che ha saputo insegnare e trasmettere un metodo tale che tutti gli stampatori, contemporanei o successivi, penso ai Giolito, Scotto, Gardano, Sessa, Soncino e agli Estienne, per citare solo i più famosi e apprezzati, lo hanno dovuto tenere in considerazione, per emulare, seguire o superare ciò che i suoi torchi hanno trasmesso ai posteri. Mentre il Medioevo grazie ai monaci benedettini e agli scribi delle università è stato una fucina di copiatori e conservatori del patrimonio letterario mondiale, da Gutenberg in poi, passando per Aldo, le stamperie sono diventate il centro di diffusione di una cultura scritta, letta e quindi per la prima volta, diffusa in forma “massiccia”.
Se oggi possiamo dirci lettori appassionati, bibliofili, esperti del libro e della scrittura e quant’altro forse lo dobbiamo anche all’esperienza personale ed al lavoro infaticabile di Aldo!
Se oggi possiamo dirci lettori appassionati, bibliofili, esperti del libro e della scrittura e quant’altro forse lo dobbiamo anche all’esperienza personale ed al lavoro infaticabile di Aldo!

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