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Editori in ascolto - Intervista a Jacopo De Michelis

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Editori in ascolto

- Intervista a Jacopo De Michelis, responsabile della Narrativa di Marsilio Editori -



Innanzitutto un ringraziamento per averci concesso quest'intervista. Lei è il responsabile della Narrativa per una casa editrice come Marsilio. Può raccontare ai nostri lettori la storia della Marsilio  e in cosa consiste il suo lavoro?
La casa editrice è nata a Padova, più di 50 anni fa, e successivamente si è trasferita a Venezia. Il nome è un omaggio al filosofo padovano del Trecento Marsilio da Padova. La nostra produzione è piuttosto vasta e articolata (pubblichiamo circa 250 libri all’anno). Io in Marsilio sono il responsabile dell’area della narrativa, che comprende tre settori, narrativa italiana, narrativa straniera e testimonianze. Per ognuno di tali settori c’è oggi in Marsilio un editor di riferimento che lavora con me. 
In quanto responsabile della narrativa, io seguo le seguenti collane: i Romanzi & Racconti, la nostra principale collana di letteratura, che pubblica romanzi di qualità italiani e stranieri, Marsilio X, dedicata ai nuovi autori e ai romanzi più innovativi, la nuova collana La Commedia, le Farfalle, dove confluiscono gialli e thriller, tra cui gli autori scandinavi (Stieg Larsson in primis) a cui dobbiamo in gran parte lo straordinario successo degli scorsi anni, e gli Specchi, una collana di testimonianze (memoir, biografie, reportage, sia storici che d’attualità) a metà strada tra la narrativa e la saggistica. Ma la casa editrice pubblica anche diverse collane di saggistica vera e propria, cataloghi d’arte, libri illustrati, ed è ultimamente attiva anche nel campo delle nuove tecnologie (ebook, applicazioni per iPad ecc.).

Nella scelta di un libro da pubblicare o non pubblicare, lei privilegia la qualità letteraria o il suo mercato?
Entrambe. Nelle nostre scelte la qualità letteraria è certo indispensabile; in particolare, noi ci sforziamo di cercare testi in cui siano presenti uno ‘sguardo’ e una ‘voce’, ovvero che sappiano guardare al mondo con occhi nuovi e raccontarlo in maniera inedita, con uno stile forte e originale. Ma certo, volenti o nolenti dobbiamo fare anche delle considerazioni riguardo alle potenzialità di mercato. A che tipo di pubblico si rivolge un determinato testo? E quanto può essere ampio? Sono domande che non ci si può non porre nel momento in cui si opera una scelta.

La Marsilio ha appena lanciato una nuova collana editoriale, "La Commedia". Ci vuole parlare di questa novità? 
Si tratta della prima collana di narrativa espressamente dedicata all’equivalente letterario di un genere che ha fatto la fortuna del nostro cinema nel mondo, ovvero la grande tradizione della commedia all’italiana di Risi e Monicelli. Un genere che è stato capace con la tipica venatura tragicomica che alterna il sorriso alla smorfia più amara, di cogliere e denunciare le contraddizioni, i vizi, le idiosincrasie della nostra società. Noi cerchiamo di fare lo stesso con il romanzo, pubblicando maestri riconosciuti come Gaetano Cappelli con il suo Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi ed emergenti come Giuliano Pavone, di cui abbiamo proposto 13 sotto il lenzuolo.

Qual è il rapporto della vostra casa editrice con i blog letterari? E cosa ne pensate?
Li seguiamo con grande attenzione, e ormai possiamo dire che li consideriamo - almeno i più importanti e affermati - interlocutori fondamentali per la comunicazione e la promozione dei nostri titoli, esattamente alla stregua di riviste e quotidiani. Del resto, ormai la Rete in generale è fondamentale in questo senso: quindi non solo blog e siti letterari, ma anche i social network, Twitter, ecc. Noi crediamo molto nella comunicazione su Internet, posso citare per esempio i booktrailer, che siamo stati la prima casa editrice in Italia a utilizzare. 
Due esempi concreti di questa nostra attenzione alla Rete e ai blog sono Studio illegale di Federico Baccomo alias Duchesne, un romanzo nato da un blog che ha venduto 50.000 copie ed è addirittura diventato un film con Fabio Volo di prossima uscita nelle sale, e L'ombra del falco di Pierluigi Porazzi, un thriller d'esordio arrivato alla seconda edizione quasi esclusivamente grazie agli entusiastici apprezzamenti ricevuti da siti e blog letterari e al passaparola in Rete.

Negli ultimi tempi, in particolare dal blog "Minima & Moralia", si è parlato di attuare per l'editoria italiana una "Decrescita editoriale". Cosa ne pensa? Ritiene sia una soluzione per migliorare la qualità dell'editoria italiana?

Ne capisco le buone intenzioni, ma non credo sia una soluzione. E’ una questione abbastanza complessa e lunga da sviscerare, per cui rimando a un intervento che ho fatto qualche tempo fa sull’argomento.


Grazie mille per la disponibilità e a presto!

a cura di Rodolfo Monacelli