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Libri sotto l'ombrellone - I consigli di CriticaLetteraria (3)

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Cari amici,
con la fine di agosto arriva la nostra terza puntata dei "Libri sotto l'ombrellone": altri consigli di lettura per questo ultimo tratto di estate.
Se volete recuperare le altre puntate, cliccate qui. E fateci sapere la vostra idea!

Buon settembre (ci auguriamo estivo!)
La Redazione

Gardone Riviera, ferragosto 2011

Adriano consiglia...
Il nome della rosa di Umberto Eco
(clicca qui per l'invito alla lettura)
Perché: è principalmente un gioco, una sorta di lungo divertissement letterario, intenso ed appassionante, ma privo di banalità e smancerie; sapido e piacevole per più palati, un oggetto misterioso bisognoso di letture e riletture.

A chi consigliarlo: A quelli che non sanno star fermi, che saltellano da una parola all'altra e vogliono capire le logiche creative dell'autore; a quelli a cui piace confrontarsi, seppur con un gigante; a chi sa leggere.

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Dario Greco consiglia...
L'importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde
(clicca qui per l'invito alla lettura)
Perchè: Perchè è quel che ci vuole per sorridere tra un pomeriggio estivo e l'altro, veloce e scorrevole, di gran lunga una delle commedie più esilaranti della letteratura classica. Oscar Wilde fa sfoggio di tutto il suo wit per ridicolizzare la borghesia inglese del suo periodo, e ci riesce alla grande, strappando al lettore almeno una risata ad ogni pagina; e poi dopo averlo letto potete anche guardare il film insieme ai vostri amici!
A chi consigliarlo: A chi ama gli intrecci amorosi dai risvolti imprevedibili, a chi ama personaggi sagaci e strampalati, a chi ama Oscar Wilde, ma soprattutto a chi vuole ridere di gusto!

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Dario Orphée consiglia...
Fedro di Platone
Perché: rispolvera concetti ormai perduti, ovvero, ci aiuta capire quello che manca nella nostra strana contemporaneità. Inoltre, perché vengono trattati in maniera genuina dei temi davvero importantanti: la scrittura e la sensibilità (insieme). Essendo un dialogo, lo ritengo un buon alimento per l'anima affamata di lettere.
A chi consigliarlo: a chi vuole provare il brivido del sublime, la più grande sensazione che la letteratura può regalarci.

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Debora consiglia...
Chiedi alla polvere di John Fante
Perchè: perchè Arturo Bandini, sognatore, vaganbondo ed aspirante scrittore è irresistibile nella sua comica caparbietà e nel desiderio bruciante di trovare il suo posto nel mondo. Perchè conoscere Bandini è in qualche modo conoscere Fante.
A chi consigliarlo: a chi cerca un romanzo di formazione poco ortodosso, a metà strada tra i vagabondaggi di Kerouac e i dilemmi esistenziali di Holden.

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Elisa consiglia...
Il giorno in più di Fabio Volo
Perché:una lettura fresca, scorrevole e romantica, che attraversa delicatamente ricordi, esperienze, paure di ognuno di noi. Anche in edizione tascabile, a dicembre uscirà nelle sale l'omonimo film. E prima di vedere qualsiasi pellicola tratta da un libro è cosa buona averlo letto.
A chi consigliarlo: per chi non ha messo da parte l'entusiasta e il sognatore che fu e ama spogliarsi (almeno al mare) delle vesti di ricercatore di illuminazioni letterarie e culturali per lasciarsi sussurrare che la semplicità può emozionarci ancora e che l'amore resta sempre ciò da cui dipende la vera felicità.

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Francesca consiglia...
Pancetta di Paolo Nori
Perché: non fa mai troppo caldo, per dedicarsi alla critica della letteratura russa (ovvio, no?)
A chi consigliarlo: apprezza già lo stile diretto e scanzonato di uno scrittore del calibro di Paolo Nori. E soprattutto per chi, ancora, non ha avuto il piacere di imbattersi nelle sue brillanti e colloquiali perifrasi monologiche.

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Giuseppe consiglia...
Neve di primavera di Yukio Mishima
Perché: è un romanzo di una profondità straordinaria, da cui trapela la spiritualità che sta alla base dell'opera di Mishima. Il grande "vate" giapponese scrive una storia che parla dell'amore innocente, tratteggiata con maestria sullo sfondo di un Giappone imperiale austero, immobile, forte delle sue tradizioni. L'esplosione dei sentimenti del giovane Kiyoaki è in realtà il vero e proprio "personaggio principale", per così dire, del libro, un sentimento che trabocca fino a possedere completamente le azioni del protagonista. Un connubio tra estetica e spiritualità sapientemente miscelate in un'opera assai meritevole di essere letta.
A chi consigliarlo: a chi ha voglia di immergersi in una lettura coinvolgente e profonda. Non è un libro liquidabile in pochi giorni, ma senz'altro terrà compagnia agli animi più sensibili anche sotto l'ombrellone.
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Gloria consiglia...
Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes
Perché: s'è detto tanto dell'amore, ma a furia di libercoli di poco conto si rischia di farsi sfuggire quelle pagine che contano davvero. Queste.
A chi consigliarlo: agli appassionati dell'amore e dello scavo psicologico e linguistico; insomma a chi vuole una speculazione intelligente su uno dei sentimenti che mai passeranno di moda. E poi a chi conosce Barthes come critico e lo vuole scoprire nella sua veste meno accademica. E anche a chi desidera un libro dalla struttura originalissima, oltre le regole.
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Laura consiglia...
Sogni di sogni di Antonio Tabucchi
Perché: ottimo per il caldo asfissiante o per la (sperata) frescura dei temporali di fine estate, Tabucchi offre un mosaico onirico in pillole. Anche i grandi dell'arte e della letteratura hanno le loro rêveries chiuse in un armadio o, meglio, inventate su un cuscino: Ovidio, Pessoa, Majakovskij, Rimbaud...
A chi consigliarlo: a chi ha voglia di un tascabile da portare ovunque (è il bello della Sellerio...) ma soprattutto a chi si è chiesto, almeno una volta, cosa diamine sognasse Sigmund Freud.

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Lorena consiglia...
Il Giornalino di Gian Burrasca di Vamba
Perchè: Per gustare un classico della letteratura italiana per giovani e meno giovani, che fa tornare un po’ bambini, che diverte, in un italiano che più piacevole non si è mai letto.
A chi consigliarlo: A bambini che hanno voglia di leggere di un monello e agli adulti che hanno una gran voglia di immedesimarsi in un ragazzetto pestifero che ne combina di tutti i colori anche quando non ne abbia l’intenzione.