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Una nave persa

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Un’isola normale
di Francesco Neri

Edizioni Pendragon (2010)
pp. 165
€ 14,00


Ci sono esistenze che scorrono immerse inesorabilmente nella normalità, scosse solo a tratti da momenti di felicità passeggera, da piccoli barlumi di originalità, da momenti più o meno da ricordare.
Chi vive in questo modo lo sa perfettamente. Lo sente. C’è costante quella sensazione indecifrabile di fastidio della quale non si riesce a comprendere l’origine. Credo si chiami insoddisfazione.
Giovanni vive così, nella sua piccola isola del sud Italia, intrappolato in un lavoro che non ama, in una famiglia che lo sottovaluta e non lo capisce e, soprattutto, in un ruolo che è stato lui stesso a costruirsi: quello del bravo ragazzo anonimo, senza particolari capacità o aspettative, senza sogni, senza progetti.
Ma Giovanni non è questo. È un trentenne brillante e pieno di talento (le imitazioni il suo forte), consapevole delle sue attitudini ma bloccato da quello che sembra essere il suo alter ego, combattuto tra l’istinto di fuggire per ricominciare tutto da capo o continuare ad elemosinare il consenso e l’approvazione di chi gli sta intorno.
Mi vedo come un comune passacarte di provincia, che, lontano dalle grandi ribalte, davanti a persone ordinarie, si accontenta dell’imitazione di un mondo triste e monotono, dove in realtà non succede mai nulla e popolato da gente mediocre; un patetico buffone come quelli delle carte, magari gobbo e nano, con dei sonagli attaccati al cappello colorato e un bastone in mano che si aggira tra gli invitati alla ricerca di una risata e di un’elemosina.
Si dice che il treno passi una sola volta e bisogna prenderlo al volo. Giovanni ha questa fortuna, vive l’occasione di cambiare la sua vita e renderla diversa, migliore. Il treno o, meglio, la nave che lo avrebbe potuto portare via ha un nome: Paola, un’amica delle estati adolescenziali, una ragazza considerata da tutti molto strana, forse un po’ matta.
Ma la sua pazzia diventa normalità agli occhi di Giovanni. I due si comprendono, forse si riconoscono. Ed è proprio dal loro inaspettato incontro che prende vita tutta la vicenda raccontata nel libro, la lotta interiore che il protagonista deve affrontare, la ricerca del coraggio per fare quello che nessuno si aspetterebbe da lui e subirne le conseguenze, la derisione, i pettegolezzi, unico passatempo in un’isola normale dove la follia, come quella dell’amico Giacomo - una sorta di "grillo parlante" per Giovanni - sembra essere più sensata della mediocre consuetudine.

È facile affezionarsi al personaggio, forse anche immedesimarsi in lui e nel suo stato. Dall’esterno il lettore riesce a vedere la vita di Giovanni con molta più lucidità, percepisce i suoi ragionamenti ansiosi, a volte cervellotici, che appaiono fragili e insensati; sente quasi l’istinto di aiutarlo, spronarlo dicendogli “capovolgi il tavolo” (per parafrasare una celebre poesia di Martha Medeiros, Lentamente muore). Lo farà?
Fu l’ultima volta che pensai che avrei dovuto vivere in modo un po’ più autentico, un po’ più vero, senza reti, ripari e protezioni, senza camuffarmi dietro la voce distorta di qualcun altro e senza cercare di imparare a parlare di motori di cui non mi è mai importato assolutamente nulla o di vacanze mediocri al riparo di una palma con un pacchetto tutto compreso.
Dopo aver letto un terzo del libro, devo essere sincera, ho pensato che avrei intitolato questa recensione “Un libro normale”. Molto scorrevole e interessante lo stile espositivo, semplice ed efficace la caratterizzazione dei personaggi che arriva al lettore attraverso la viva voce del protagonista, ma non riuscivo a trovare il filo conduttore della storia, il legame tra gli eventi passati e presenti, il senso stesso del romanzo.
Poi, pagina dopo pagina, i ragionamenti e il racconto di Giovanni aggiungevano tasselli ed elementi a completamento del quadro, che appare chiaro solo con l’ultima pagina.

La forza di questo libro, esordio di un autore che ha saputo stupirmi senza effetti speciali, sta nel suscitare una riflessione sul proprio percorso personale, sulla forza e il coraggio delle scelte, su come una piccola decisione oggi possa cambiare il futuro di una vita. Il tutto solo raccontando la vita normale di un ragazzo come tanti altri, come molti di noi, alla ricerca della sua strada, di fronte a dubbi banali ma percepiti come impossibili da risolvere.


Silvia Surano