in

L'impresa quasi impossibile di descrivere l'amore in sé

- -

"L'amore in sé"
di Marco Santagata
Guanda, Parma 2006

pagg. 174
€13

Nel 2006, dopo tre anni di silenzio, la voce narrativa di Marco Santagata torna a farsi sentire con un libro che cattura, oltre che per la copertina, già accattivante, per il titolo, così emblematico: "L'amore in Sé". Non si tratta affatto di una trattazione saggistica, forse più congeniale a uno studioso di letteratura del calibro di Santagata, ma di un racconto. Un racconto come tanti, che parte con una lezione universitaria su Petrarca e da un lapsus, apparentemente accidentale, apre la strada ai vari flashback sulla vita del professore, Fabio Cantoni, e, in particolare, sul primo amore, Roberta (Bubi). Dunque, più piani temporali si accavallano: dalla primissima adolescenza di Fabio, fino al presente nell'aula di università e il futuro famigliare, per poi piombare nelle considerazioni acroniche di un poeta come Petrarca. Poesia, commento e vita, purtroppo, non riescono però a dare al lettore quell'idea di intrinsecità che ci si aspetterebbe da un romanzo, ma, talvolta, si ha come l'impressione che Santagata proceda per accenni rapidi e un poco superficiali. Buona l'idea, quindi, ma un po' povera la resa.