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#RileggiamoConVoi - Gennaio 2023 - Il primo libro dell'anno sul comodino

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Buongiorno e buon inizio mese,
il periodo delle festività consente di leggere di più. C'è chi approfitta per snellire un po' la TBR accumulata durante l'anno; c'è chi si tuffa tra i titoli ricevuti in regalo a Natale; chi rilegge classici e chi si porta avanti sulle novità dell'anno. La nostra redazione fa un po' di tutte queste cose. Ecco i nostri consigli di lettura per iniziare il 2023: quale libro avremo sul comodino il primo di gennaio? Vi lasciamo scoprire i titoli.
Buon anno e buone letture
la Redazione

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Claudia inizia l'anno con Gli innamoramenti di Javier Marías (Einaudi)
Recensione in arrivo a gennaio sul sito
Perché: è un romanzo in cui amore e morte si rincorrono in un corpo a corpo senza scampo. La letteratura dello scrittore madrileno cerca di colmare i vuoti di cui le esistenze umane, con i loro andirivieni di sentimenti, sono fatte. E ci riesce affermando che l’amore non può fare a meno della morte perché entrambi sono misure del tempo della nostra vita. E che anche quando tutto finisce, tutto si attenua, sono lì a dirci che niente sparisce davvero, mentre echi dolorosi e necessari rimangono a tenerci vivi. 
A chi: a chi a inizio anno ha voglia di regalarsi una riflessione profonda, a chi sta ragionando molto su di sé. A chi non ha letto ancora Javier Marías, che è scomparso nel 2022 ma rivive tutte le volte in cui prendiamo in mano un suo libro.

Debora inizia l'anno con Il circolo Pickwick di Charles Dickens (Mattioli 1885)
Recensione in arrivo a gennaio sul sito
Perché: Mattioli inaugura un progetto monumentale dedicato alla ripubblicazione con nuove traduzioni e apparati critici dell'opera di Charles Dickens, partendo proprio da questo romanzo uscito per la prima volta a puntate fra il 1836 e il 1837. E cosa c'è di meglio che iniziare l'anno in compagnia di un vecchio, adorato, amico come il caro Dickens? Scopriremo quanto potente sia ancora la voce dell'autore inglese, la varietà umana rappresentata, le passioni e la capacità di trascendere il tempo e lo spazio. 
A chi: a chi cerca rifugio in quei classici che non hanno perso un grammo della loro forza e vitalità, a chi vuole lanciarsi in una sfida di lettura forse impegnativa ma senza dubbio assai gratificante. E perché no, a chi alla lettura dei romanzi e dei racconti di Dickens affiancherà anche la visione delle opere televisive e cinematografiche che ne sono state tratte.

Giada inizia l'anno con Il Re traditore di Andrew Lownie (Neri Pozza)
Recensione in arrivo a gennaio sul sito
Perché: perché la monarchia inglese ha da sempre un grande fascino, perché ci lasciamo trasportare nelle biografie dei reali, cercando di captare qualche informazione in più. Se, però, a essere raccontata è la vita della “pecora nera” dei Windsor, la curiosità non può fare altro che aumentare. Ne Il Re Traditore, lo storico A. Lownie ci trasporta nella discussa, e non sempre lecita, biografia di Edoardo VIII, zio di Elisabetta II da poco scomparsa. Sovrano per poco più di trecento giorni, Edoardo abdicò in favore del fratello dopo le accese polemiche riguardanti la sua relazione con una donna divorziata americana. Dai suoi amori alle ideologie politiche fino alle spese folli, Lownie non cela i fatti e i dettagli più sconvenienti, donandoci una biografia schietta e completa.
A chi: a chi da sempre ama la monarchia inglese, a chi vuole approfondire uno dei suoi protagonisti iconici, a chi vuole, semplicemente, leggere una biografia sincera. 

Giulia inizia l'anno con Il re del grano e la regina della primavera di Naomi Mitchison (Fazi)
Perché: questo corposo volume, nonostante si presenti e sia inserito in una collana fantasy, racchiude in sé vari elementi che possono intrigare sia gli amanti del genere che gli amanti delle epopee e retelling storici. Insieme a Erif, maga e regina di un immaginario regno sciita del III secolo a.C., si esplorerà una civiltà greca al tramonto, correnti filosofiche, e si ragionerà sul ruolo dell'arte e sulla commistione tra identità e religiosità 
A chi: a chi ha amato grandi narrazioni al confine tra storia e fantasy come Le nebbie di Avalon. A chi vuole staccare e immergersi completamente in un nuovo mondo prima di affrontare l'inizio e le sfide del nuovo anno.

Gloria inizia l'anno con La portalettere di Francesca Giannone (Nord)
Intervista in arrivo a gennaio sul sito (il libro sarà in libreria dal 6 gennaio)
Perché: la casa editrice Nord negli ultimi anni ha messo a segno parecchi romanzi familiari di successo, in grado di riportarci indietro nel tempo e di farci entrare in famiglie che, di punto in bianco, smetteranno di essere sconosciute (sia che si tratti di storie tratte dalla realtà sia che si tratti di fiction). Anche questa volta il romanzo d'esordio di Francesca Giannone ci garantisce coinvolgimento e molti sentimenti, alcuni dei quali particolarmente scomodi. La vicenda si apre nel 1934 in Salento, in un paesino del leccese, dove torna a vivere Carlo, insieme alla moglie ligure Anna, guardata da tutti con sospetto. La giovane donna, infatti, non accetta di essere solo moglie e madre, ma desidera qualcosa in più, ovvero vuole difendere il suo diritto di lavorare. E quando il postino muore prematuramente, ad Anna viene l'idea di sostituirlo: ma come far accettare alla sua famiglia e al resto dei compaesani che sia una donna a fare da portalettere? 
A chi: a chi vuole ritrovare atmosfere di un tempo e sentimenti ancora molto attuali, facendosi spazio in una famiglia numerosa e chiassosa, non priva di ombre... 

Ilaria inizia l'anno con La mala erba di Antonio Manzini (Sellerio)
Recensione in arrivo a gennaio sul sito
Perché: Antonio Manzini scrive un noir che ricalca le atmosfere cupe alle quali ci ha abituati con la serie di Rocco Schiavone, ma stavolta dà vita a personaggi inediti che paiono incarnare le paure più ataviche del lettore e ancora una volta coglie nel segno con una storia che travalica i confini della provincia nella quale è ambientata per divenire metafora del nostro Paese. Perché non bisogna mai stancarsi di leggere storie di denuncia sociale che ci consentano di riflettere.
A chi: a chi ama le atmosfere cupe, le storie di mistero, le zone d'ombra dei protagonisti nelle quali un po' si riconosce, a coloro che apprezzano le molteplici sfumature del bene e del male, a coloro che attendono un'altra avventura di Rocco Schiavone, ma intanto sono curiosi di continuare a leggere qualcosa di Antonio Manzini. 

Sabrina inizia l'anno con Un fiore senza paura di Amina Damerdji (Neri Pozza)
Recensione in arrivo a gennaio sul sito
Perché: è la storia di una grande donna, Haydée Santamaria, eroina della rivoluzione cubana. Una ragazza che vide i compagni morire orrendamente torturati, ma che non perse mai il desiderio di lottare per il suo popolo. A muovere le sue mosse furono l'entusiasmo per la costruzione della nuova Cuba e la disillusione poi per il tramonto dei suoi ideali. Il romanzo restituisce il volto umano di una donna diventata un'istituzione in patria e lo fa attraverso i ricordi, le prime uscite politiche, le riunioni con i compagni, l'amore. E il dolore, il grandissimo dolore, dato dal ricordo delle torture inflitte al fidanzato e al fratello, che la accompagnò per tutta la vita.
A chi: un libro che non può mancare nella biblioteca degli appassionati della storia di Cuba, fatta di luci e ombre che hanno riempito il Novecento. Ma anche un libro per chi desidera entrare nel cuore e nella mente di una donna che dedicò la sua giovinezza alla lotta, agli ideali in cui credeva. E davanti ai quali non arretrò mai, nemmeno di un centimetro.