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Un classico svedese del fantasy nordico: "Lo scarabeo vola al tramonto" di Maria Gripe per Iperborea

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Lo scarabeo vola al tramonto
di Maria Gripe
Iperborea, aprile 2022

Traduzione di Laura Cangemi

pp.384
€16,50 (cartaceo)
€ 9,99 (ebook)


Sono sempre stata un'amante del fantasy fin dall'infanzia e non nego che i libri di Tolkien, che molto hanno attinto dalla letteratura nordica, hanno influenzato il mio giudizio nei confronti dei titoli di questo genere. Iperborea, casa editrice che si occupa di letteratura nord-europea, ha pubblicato il 27 aprile uno dei classici svedesi più letti e amati nel mondo, "Lo scarabeo vola al tramonto" di Maria Gripe, inserendolo nella collana "Miniborei", dedicata alle proposte per una fascia d'età dai 3 ai 14 anni.
Il romanzo ci porta per mano nel mondo di Annika, Jonas e David, tre adolescenti alle prese con un mistero che affonda le sue radici nel Settecento.
Durante una bella estate nei dintorni di Malmo, i tre ragazzi si ritrovano in una misteriosa abitazione, Casa Selander, con il compito di innaffiare le piante del giardino. Questo luogo magico sarà il fulcro di tutta l'avventura che assumerà tinte di suspense, piena di colpi di scena e di personaggi equivoci. Ad aiutarli a risolvere i misteri della casa, ci penserà un'enigmatica signora al telefono, che intratterrà con David una serie di conversazioni e di partite a scacchi che lo aiuteranno a mettere insieme i pezzi del puzzle; inoltre, lo scarabeo a cui fa riferimento il titolo del romanzo, rappresenterà il filo conduttore che permetterà ai tre protagonisti di svelare un mistero dopo l'altro.
David mostrò ad Annika lo scarabeo che gli camminava sul palmo. Voleva farlo uscire dalla finestra. Jonas si avvicinò con un bastoncino per farlo arrampicare sopra, ma lo mosse in modo così maldestro che lo scarabeo cadde di nuovo per terra, scomparendo tra le assi del pavimento. (p. 81)
Grazie all'intervento di questo piccolo amico, i tre scopriranno una sorta di vaso di Pandora e l'esistenza di una fantomatica statua egizia sulla quale ricade una maledizione. Compito dei tre sarà svelarne l'origine e l'attuale ubicazione, ripercorrendo le vite di alcuni personaggi vissuti tre secoli prima. Un grossa mano alle loro ricerche verrà anche dal signor Lindroth, entusiasta e colto, che grazie alle sue intuizioni apporterà molti spunti ai fini della ricerca.
Si tratta di un romanzo adatto sì ai ragazzi, ma con il quale mi sono trovata a mio agio anche io che sono un'adulta. Da un po' di tempo non mi capitava di essere così coinvolta da una storia e devo dire che questa di Maria Gripe merita tutto il successo riscosso. I colpi di scena, la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto dei tre piccoli protagonisti, ognuno con i propri desideri e le proprie speranze, la sapiente costruzione di un mistero che si apre di pagina in pagina, mi hanno trasportata in un mondo fantastico da cui si fa fatica a staccarsi.
Uno dei pregi del libro difatti è il coinvolgimento che riesce  a creare nel lettore, tanto da accendere un'estrema curiosità.
Non mancano passaggi divertenti che fanno sorridere e tantissimi twist di trama che regalano alla storia movimento e fluidità. 
Quando si gira l'ultima pagina si rimpiange già i piccoli protagonisti. Nel mio caso, non nego di aver desiderato di leggere un seguito, o almeno altre pagine.
Un romanzo consigliatissimo, sia per i ragazzi che per gli adulti, per sognare le magiche atmosfere scandinave e sorridere di una storia di cui, probabilmente, si vorrebbe essere protagonisti.
In quel momento una finestra iniziò a vibrare, il lampadario di cristallo oscillò, lo sportellino della stufa tremò, e una specie di brivido percorse la stanza. Le gocce di cristallo tintinnavano come campanelle e il brivido si trasmise da oggetto a oggetto finché parve che ogni cosa fremesse di vita. (p. 373)

Deborah D'Addetta